Cluster di infezione nei due comuni molisani, mentre c’è attenzione su Agnone (dove si sono dimessi i consiglieri comunali) e Bojano (collegata a Riccia). Divieto di allontanamento dal territorio comunale, divieto di accesso, sospensione delle attività degli uffici pubblici. Nell’ordinanza di Toma valutata la condizione di rischio potenziale destinata a favorire la diffusione massiva del virus anche nel resto della Regione
Riccia e Montenero di Bisaccia sono state dichiarate “zona rossa” del Molise. Le ordinanze sono arrivate poco prima delle 22.00 di mercoledì 18 marzo, estese ai territori dei due comuni della provincia di Campobasso, in Molise. Il presidente della Regione, Donato Toma, con due distinte ordinanze, ha imposto il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti gli individui presenti, il divieto di accesso nei rispettivi territori comunali e la sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. La decisione fa riferimento a due distinti cluster di infezione, che fanno temere la diffusione esponenziale del coronavirus nei prossimi giorni. In particolare “il caso di infezione rilevato nel comune di Riccia, strettamente collegato ad uno dei cluster di Campobasso – viste le rilevanti dimensioni della categoria contatti stretti dei soggetti positivi, non sempre facilmente identificabili in tempi brevi e sempre considerando le tempistiche di esecuzione e acquisizione dei risultati del test microbiologico – rappresenta una una condizione di rischio potenziale destinata a favorire la diffusione massiva del virus anche nel resto della Regione, – in assenza di misure restrittive volte a circoscrivere ed isolare i nuovi focolai – considerata – si legge nell’ ordinanza dedicata a Montenero – la data di comparsa dei primi positivi, la durata del periodo di incubazione della malattia e l’adozione delle previste misure di sorveglianza attiva ed isolamento domiciliare adottate dal Dipartimento Unico di Prevenzione, in considerazione della potenziale presenza nella popolazione di casi asintomatici, documenta la necessità di garantire una più rigorosa aderenza da parte dei cittadini alle misure di contenimento e restrizione già in atto e l’implementazione di ulteriori strategie volte ad evitare e contenere la diffusione dei contagi nel territorio limitrofo, viste le tempistiche per l’acquisizione degli esiti dei tamponi sui contatti dei tamponi positivi”. (LEGGI QUI DELL’IPOTESI DI CONTAGIO A BOJANO)
MA CHI TORNA A CASA E’ AUTORIZZATO
Negli stessi provvedimenti del governatore Toma viene ovviamente prevista e fatta salva la “possibilità di transito in ingresso e in uscita dal territorio comunale da parte degli operatori sanitari e socio-sanitari, del personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza nonché degli esercenti le attività consentite sul territorio e quelle strettamente strumentali alle stesse, con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale“. Infine è comunque consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
di Mina Cappussi e Franco Iadarola
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