Wet market ancora aperti a documentare la situazione è l’organizzazione di Animal Equality. Questi “mercati umidi” continuano a operare indisturbati nonostante una pandemia e gli studi rilasciati a livello internazionale che dimostrano la pericolosità di questi luoghi. La nuova inchiesta è stata realizzata in India tra luglio 2020 e luglio 2021
Wet market ancora aperti in India, in particolare a Pune, Mumbai, Goa, Calcutta e Delhi. La nazione dell’Asia Meridionale è uno dei più colpiti dal Covid-19 e i mercati umidi continuano ad operare senza controlli igienico-sanitari. Animal Equality, organizzazione internazionale contro crudeltà sugli animali allevati a scopo alimentare, dimostra cosa accade agli animali nei wet market e come sia dannoso per la salute dell’uomo. Animali trasportati, venduti e uccisi senza protocolli per la sicurezza alimentare e il benessere degli animali.
Wet market ancora aperti
Le immagini raccolte dagli investigatori di Animal Equality fanno vedere come gli animali vengono trasportati senza cibo né acqua per ore o addirittura per giorni. La maggior parte muoiono. I sopravvissuti arrivano ai wet market. I polli vivi, vengono appesi a testa in giù, provocandogli intense sofferenze. In seguito, li lasciano in piccole gabbie per ore senza cibo e acqua. Molti animali come polli, anatre, capre sul posto sviluppano varie infezioni e malattie, uno dei problemi è che sono destinati alla macellazione.
Animal Equality
“Uno degli elementi più sconcertanti – spiegano gli investigatori di Animal Equality – è che non vi è alcuna ispezione sanitaria ufficiale condotta sugli animali prima della macellazione, a seguito della quale gli animali vengono gettati in cassonetti dove restano abbandonati agonizzanti per diversi minuti prima di morire. A quel punto la carne viene preparata per gli acquirenti in condizioni di sporcizia estrema, senza controllo sanitario e in condizioni igieniche precarie.”
Malattie Zoonotiche
Le condizioni igieniche di questi luoghi non sono un semplice problema, ma è cruciale. Negli anni già ci sono stati molti casi di malattie zoonotiche, generate negli animali e trasmesse agli esseri umani attraverso il contatto con fluidi corporei e sangue. Gli animali che vengono macellati vivi hanno un sistema immunitario indebolito dallo stress dovuto al trasporto, al confinamento in gabbia e a condizioni di vita non igieniche. “La presenza – affermano gli investigatori di Animal Equality – di un elevato numero di acquirenti che trafficano nei mercati, creano il terreno fertile perfetto per le malattie zoonotiche, che potrebbero facilmente essere trasmesse agli esseri umani date le condizioni igienico-sanitarie agghiaccianti.”
Il passo di Animal Equality
“Noi di Animal Equality – spiegano i difensori degli animali – abbiamo già consegnato oltre mezzo milione di firme alle Nazioni Unite con la richiesta di vietare la vendita e la macellazione di tutti gli animali vivi nei wet market a livello globale, e alcune agenzie ONU come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) hanno chiesto congiuntamente la sospensione a livello mondiale della vendita di mammiferi selvatici vivi nei mercati tradizionali di tutto il mondo a causa dell’elevato rischio che rappresentano per la trasmissione di malattie verso l’uomo. I wet market sono un rischio che non possiamo permetterci e costituiscono luoghi dove le crudeltà sugli animali vengono perpetrate senza regole e senza controlli. È ora di chiudere per sempre questi luoghi.”
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