Vittorio Sgarbi ospite del Polo Museale di GualdoTadino per la presentazione del suo ultimo libro. L’iniziativa avviene in concomitanza con con il rietro di tre opere, L’albero della vita di Matteo da Gualdo e due vasi di maiolica a lustro della bottega Rubboli, fortemente volute dal critico per la mostra campione d’ingressi ad Expo 2015.
(ITM – UNMONDODITALIANI) La Chiesa Monumentale di San Francesco farà da scenario per l’evento di presentazione, che ha avuto già il tutto esaurito, dell’ultimo libro dello storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi. Giovedì 26 novembre sarà a Gualdo Tadino per raccontare il suo ultimo volume “Dal cielo alla terra. Da Michelangelo a Caravaggio: il tesoro d’Italia III”. Un excursus che questa volta comprende il periodo breve e cruciale che va dai capolavori di Michelangelo, il fiorire quindi della Maniera e approda al vero di Caravaggio, senza fermarsi, come è nello stile dell’autore, ai maestri più celebrati, bensì proponendo l’opera spesso eccelsa e universale dei meno conosciuti. “L’iniziativa, promossa dal Polo Museale di Gualdo Tadino con la collaborazione del Comune”, sottolinea con orgoglio il primo cittadino Massimiliano Presciutti, “avviene proprio in concomitanza con il rientro di tre opere del nostro patrimonio culturale, L’albero della vita di Matteo da Gualdo e due vasi di maiolica a lustro della bottega Rubboli, fortemente volute dal critico per la mostra campione d’ingressi ad Expo 2015. Una scommessa sicuramente vinta sia per le migliaia di presenze nello spazio espositivo, sia per la ricaduta turistica di cui ha beneficiato anche la nostra città”.
“Anche la scelta di presentare il volume presso la Chiesa Monumentale di San Francesco”, spiega Catia Monacelli, Direttore del Polo Museale, “non è certamente casuale; Sgarbi infatti intratterrà la platea proprio all’interno di un luogo che lo vede protagonista con la mostra in corso I pittori dal cuore sacro. Da Ivan Rabuzin a Bonaria Manca, che sarà visitabile ancora per tutto il mese di dicembre”. Così infatti si è espresso il critico parlando di questa esposizione e della città: “sarà un caso, ma a Gualdo Tadino c’è un dipinto da cui prendono origine tutti quelli che vedrete in questa mostra: è L’albero della vita di Matteo da Gualdo; un’opera assoluta nella quale un albero di profeti, che prefigurano l’incarnazione, cresce sul cuore di Adamo e, lì ha le sue radici. Il dipinto è come una grande miniatura, è un testo teologico, ed è anche un inno alla vita, così come indica il cesto di frutta all’altezza della testa di Adamo”.