Che l’estate genealogica abbia inizio. Una stagione ricca di eventi, a partire dalla presentazione del libro Le solitudini delle donne molisane ai tempi della prima grande migrazione” di Adele Rodogna a Campochiaro.In particolare il primo Molise Award in the world sarà intitolato alla memoria di Antonio Carlone, “Sindaco genealogista” di Campochiaro
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Si è tenuta domenica pomeriggio, nella scuola dell’infanzia di Campochiaro, la presentazione del libro “Le solitudini delle donne molisane ai tempi della prima grande migrazione” di Adele Rodogna, libro che tratta delle “vedove bianche”, ossia quelle donne rimaste sole a casa col marito emigrato o in guerra, fenomeno che si verificò in maniera preponderante dopo l’unità d’Italia con la prima ondata migratoria dettata dalla crescente povertà o a causa del reclutamento nell’esercito italiano impiegato nella Grande Guerra. Un fenomeno che alterò la società fino a quel momento patriarcale, e che vide quindi il ruolo della donna essere preponderante in un contesto di assenza di uomini ed in cui si svilupparono dinamiche sociali e familiari che il libro tratta basandosi sulle fonti trovate negli Archivi di Stato. Una ricerca durata tre anni come la stessa scrittrice ha avuto modo di spiegare. Un’ampia partecipazione di pubblico ha fatto da cornice alla presentazione del testo, organizzata dalla locale Pro Loco, rappresentata dalla sua presidente Serena Valente, con il patrocinio del Comune di Campochiaro, rappresentato dal neo-Sindaco Simona Valente e dall’Assessore alla cultura e tradizioni popolari Igor Picciano. L’evento ha visto anche la partecipazione della Preside Antonietta Izzo Capobianco, che ha scritto la prefazione del libro, dell’insegnante Lucia Buttino, che ha letto un passaggio dello scritto, e dello studioso di genealogia, Dott. Domenico Carriero, che proprio a Campochiaro ha tenuto un corso base di Genealogia nello scorso settembre, corso organizzato dal quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani e da Molise Noblesse. La lettura di un passo del libro verteva su un episodio avvenuto a Campochiaro nel 1890 quando l’allora Sindaco Luigi Pittarelli, “spinto dal rumore pubblico”, denunciò all’autorità competente “il pubblico scandalo” legato alla gravidanza di “Iannone Concetta, di anni 33, contadina, rea di intrattenere una relazione incestuosa col fratello, Iannone Luigi, di anni 49, contadino emigrato in America per una ventina di anni e poi tornato in paese”. Una vicenda giudiziaria che vide la coppia essere condannata nell’ottobre 1890 dal Tribunale Penale di Isernia alla pena di mesi 18 di reclusione ciascuno, condanna confermata nel dicembre dello stesso anno dalla Corte di Appello di Napoli. L’Assessore Igor Picciano ha contestualizzato fotograficamente la situazione della donna campochiarese di fine XIX secolo mediante immagini della stessa in diverse situazioni (dalla raccolta dell’origano, alla posa per le foto da inviare ai parenti emigrati, al letto di morte): scene di vita quotidiana che raffiguravano il nuovo ruolo della donna nel contesto campochiarese. Lo studioso Domenico Carriero ha anzitutto ringraziato il Comune per aver dato alla comunità un’altra opportunità per parlare di storia locale, ossia di fatti documentati che vedono come protagonisti i campochiaresi stessi. Ed in particolare ha voluto dare un contributo documentale alla vicenda dei fratelli Iannone Luigi e Concetta, quest’ultima “vedova bianca” dall’emigrazione del marito Masucci Luigi. Mostrando le relative fonti, Carriero ha dimostrato come la Iannone si fosse sposato con Masucci, più giovane di lei di 4 anni, nel dicembre 1884 e che la coppia ebbe due figli: Domenico, nato nell’aprile 1886, e Nicola, nato nell’ottobre 1887. In particolare la nascita di quest’ultimo fu dichiarata dalla levatrice Francesca Cardillo avendo questa “prestato i sussidi dell’arte sua nell’atto del parto, e in luogo del marito della Iannone, il quale non l’ha potuto denunciare, perché trovasi in America a lavorare”. E il Carriero ha quindi ricostruito l’emigrazione del Masucci, emigrato dalla Francia nell’aprile del 1887. Da quel momento iniziò la vedovanza bianca della Iannone che la vide denunciare, avanti al Sindaco Luigi Pittarelli, la nascita di una figlia, dichiarata come Iannone Maria Teresa, nell’agosto 1890, nata “dalla sua unione con uomo celibe, non parente, né affine nei gradi che ostano al riconoscimento” Nel paese si rumoreggiava e il Sindaco stesso non potè che denunciare la donna, che fu interrogata il 16 agosto 1890 dal Pretore del Mandamento di Bojano. Contestualmente fu sentita anche la levatrice Cardillo. L’intervento di Domenico Carriero ha quindi contestualizzato meglio e arricchito di particolari inediti la vicenda dei fratelli incestuosi e rientra nell’ambito dell’Estate Genealogica 2018 che Un Mondo d’Italiani e Molise Noblesse, dopo i corsi base tenuti in Molise e Campania nei mesi scorsi, hanno organizzato.
Un estate quindi ricca di avvenimenti a sfondo genealogico:
13.07.2018 Bojano (CB) – Chiusura corso base Genealogia
21.07.2018 Luogo da definire – 1° Molise Award in the World di Genealogia: dalle 17 in poi i comuni di Campochiaro, Sepino, Baranello & Vinchiaturo, Morcone e Bojano si sfideranno in una gara di Genealogia che coinvolgerà tutto il paese. Esperimento unico in Italia!
26.07.2018 Sepino(CB) – Corso Genealogia d’Emigrazione: come ricostruire la storia dell’emigrazione e del post emigrazione dei nostri antenati (dalle 10 alle 12 presso la sala consiliare)
11.08.2018 Pontelandolfo (BN) – La genealogia di Concetta Biondi, caduta nell’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni
17.08.2018 Sepino (CB) – Indizi genealogici nella Caccia al Tesoro 2018
In particolare il 1° Molise Award in the world sarà intitolato alla memoria di Antonio Carlone, compianto “Sindaco genealogista” di Campochiaro, come lo stesso Domenico Carriero ha ricordato durante l’intervento tra gli applausi del pubblico: “un Sindaco che ha avuto lungimiranza nel voler portare la genealogia nel paese con un corso base aperto a tutti, genealogia che lo vedeva impegnato nelle ricerche sulle origini della propria famiglia fino a tarda notte come lui stesso amava confessare durante le lezioni”.