di Antonello Durante – editing by Valentina Pisano
Uomini lupi nella Capitanata “I lupi, che facevano la posta a un gregge di pecore, non riuscivano ad impadronirsene a causa dei cani che lo sorvegliavano, e allora decisero di ricorrere all’astuzia per raggiungere il loro scopo…” Come fu per Esopo, i lupi sono ancora protagonisti di vicende che attirano l’attenzione. Paesaggio naturale, luoghi di transumanza, lupi, greggi, tratturi: ce ne parla il naturalista e storico molisano Corradino Guacci nella sua nuova pubblicazione edita da TEMI Editrice.
Uomini lupi nella Capitanata (UMDI – UNMONDODITALIANI) Il Dott. Corradino Guacci, naturalista e storico molisano, con la sua ultima opera intitolata: “Transumanza – Uomini e lupi nella Capitanata del XIX secolo“ si è occupato delle vicende che hanno caratterizzato il rapporto Uomo – Lupo nella Capitanata, area dell’attuale provincia di Foggia, quando centinaia di migliaia di pecore percorrevano l’Appennino, dagli Abruzzi al Tavoliere con i lupi al seguito. Il libro, edito dalla TEMI Editrice di Trento, è il risultato di tre anni di ricerche tra le carte dell’Archivio di Stato di Foggia.
Uomini lupi nella Capitanata: Guacci e Altobello
Lo studioso molisano ha al suo attivo molti lavori relativi alla storia naturale della sua terra, ha provveduto alla ristampa delle opere di Giuseppe Altobello, diventate sempre più rare e di difficile consultazione, ne ha valorizzato la figura e l’attività scientifica con biografie che si basano su documenti da lui di recente scoperti di cui nulla si sapeva. Già direttore dell’Istituto di Studi Storici del Molise “Vincenzo Cuoco”, nel marzo 2011 ha fondato la Società di Storia della Fauna “Giuseppe Altobello” di cui è attualmente presidente.
Il lupo, intelligente ed esteticamente perfetto
Corradino Guacci ha dedicato un’intera trattazione al lupo dell’Appennino (Canis lupus Italicus). Fra tutte le specie della fauna italiana, il lupo è una delle più affascinanti: ha visto nascere la città di Roma, ha una “vita” avventurosa, è intelligente ed esteticamente perfetto, è stato perseguitato in tutti i modi, rischiando l’estinzione; negli anni ‘80 si è ripreso, a seguito dei provvedimenti di tutela e oggi è arrivato nuovamente sulle Alpi, dove mancava da oltre 100 anni.
Straordinaria documentazione
L’opera di Guacci, come afferma Franco Pedrotti, professore emerito dell’università di Camerino nella prefazione da lui redatta, va ad aggiungersi a molti altri libri sul lupo pubblicati recentemente ma si distingue nettamente da essi per l’impostazione e la straordinaria documentazione che contiene.
Essa si divide in due parti: la prima ha un carattere descrittivo e comprende vari capitoli il cui interesse già si evince dall’elenco dei temi trattati: paesaggio storico e naturale della
I lupari
Capitanata, lupi e transumanza, tratturi, luoghi del lupo, circostanze delle catture e protagonisti, incentivi per la caccia ai lupi (la taglia), valenza economica dei premi, armi e tecniche, lupari. La seconda è un lungo regesto di lupi uccisi negli anni dal 1819 al 1912. Sono riportate 1404 pratiche di pagamento premi per un totale di oltre 2500 lupi uccisi o catturati.
Difendere le greggi
Da questo dato si può anche dedurre che la densità del lupo nel territorio era molto alta. Per ogni cattura sono riportate molte notizie pazientemente ricercate e ritrovate dall’autore: località e anno di uccisione, circostanze dell’uccisione o della cattura, pratiche necessarie per la riscossione della taglia, nome degli uccisori, che spesso erano i “lupari”, persone esperte e appositamente pagate dai possidenti delle greggi per tenere lontani ed eliminare i lupi.
Ne è risultata un’opera ricca di dati e di grande interesse da due punti di vista: storico, perché in essa vengono rievocati stili di vita e abitudini oggi scomparse, e faunistico, per le notizie sull’ecologia e sull’etologia del lupo, aspetti, peraltro, strettamente collegati e impossibili da separare.
Chiunque abbia a cuore il Molise, un tempo terra di agricoltori, di pastori e di migranti, ne trarrà motivi di curiosità e interesse.
01/09/2013