Università vietata alle donne dal regime talebano. I diritti delle studentesse vengono di nuovo violati: oltre 17.000 universitarie sono state costrette ad abbandonare i corsi di ostetricia, infermieristica e fisioterapia. Secondo l’OMS, l’Afghanistan ha raggiunto uno dei peggiori tassi di mortalità materna al mondo
Università vietata alle donne dopo la decisione del Ministero della Salute Pubblica afgano. I diritti delle studentesse vengono di nuovo violati, in quanto non potranno più frequentare i corsi medico-sanitari, che sono «sospesi fino a nuovo avviso». Dall’agosto del 2021 il movimento islamico ha imposto il divieto di istruzione secondaria e superiore a tutte le ragazze sopra i 12 anni.
Università vietata alle donne: le studentesse afgane abbandonano i corsi di ostetricia, infermieristica e fisioterapia
Dopo la decisone dello scorso 2 dicembre da parte del Ministero della Salute Pubblica, oltre 17.000 studentesse sono state costrette ad abbandonare i corsi di ostetricia, infermieristica e fisioterapia. “Non riesco a calmarmi, fanno tutto il possibile per impedire l’avanzamento delle donne – dichiara Noor Sama, una studentessa di scienze infermieristiche a Herat – Non riesco a dormire stasera.”
Ci hanno portato via tutto, per la seconda volta!
I tirocini e i corsi femminili negli istituti di scienze della salute erano rimasti gli ultimi che le ragazze potessero frequentare. “Ci hanno portato via tutto, per la seconda volta!”, chiosa Noor Sama, che in passato studiava sociologia. Le studentesse afgane erano state costrette a rinunciare ai corsi di lettere, arte, ingegneria, informatica, filosofia, matematica, chimica, antropologia, scienze della formazione primaria e tanti altri, non avevano avuto altra scelta se non iscriversi ai corsi sanitari.
18.000 ostetriche per l’Afghanistan
Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione lo scorso agosto denunciava «l’urgente necessità di altre 18.000 ostetriche qualificate per rispondere alla crescente domanda di assistenza al parto». In Afghanistan le donne non possono essere visitate né ricevere cure da uomini, se non in presenza di un tutore, per questo è importante avere la disponibilità di personale sanitario femminile negli ospedali.
Secondo l’OMS (l’Organizzazione Mondiale della Sanità) il Paese ha raggiunto uno dei peggiori tassi di mortalità materna al mondo con 620 decessi di donne ogni 100.000 nati vivi.
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