Vittorio Sgarbi ultimo grandi Maestri. Salvo Nugnes scrive al critico italiano

Vittorio Sgarbi ultimo grandi Maestri. Salvo Nugnes scrive al critico italiano

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Vittorio Sgarbi ultimo grandi Maestri, riceve una toccante lettera da parte di Salvo Nugnes, suo ex manager e suo amico di lunga data. Con queste parole, l’autore esprime un sentito augurio di pronta guarigione al critico d’arte

Vittorio Sgarbi ultimo grandi Maestri, interprete e custode dell’arte

Caro Vittorio, – scrive Salvo Nugnes – sono passati più di quarant’anni da quando la tua voce ha iniziato a risuonare nel panorama culturale italiano con forza, chiarezza e soprattutto passione. In tutto questo tempo non sei mai stato un semplice critico d’arte: sei stato un interprete, un custode, un combattente. E oggi, in un’epoca che sembra dimenticare troppo in fretta, possiamo dire con gratitudine che sei l’ultimo dei grandi Maestri, di quelli che non si sono mai stancati di dire che l’arte è una cosa viva, urgente, necessaria”.

Un decennio di crescita e gratitudine

Ricordo –continua l’ex manager di Vittorio Sgarbi – con molto piacere gli anni trascorsi assieme a lavorare, una decade intensa, e quanto ho imparato da te. Anni in cui, giorno dopo giorno, ho cambiato il mio punto di vista, ho affinato lo sguardo, fino a potermi formare e forgiare una vera e propria passione per l’arte. Una passione che oggi è parte viva della mia identità, e che ti devo”.

Ci hai insegnato che l’arte non si guarda soltanto: si vive

Ci hai insegnato che l’arte non si guarda soltanto: si vive. -prosegue nella lettera, Nugnes – Che non si può relegare nei musei come in mausolei del passato, ma che va portata nelle strade, nei dibattiti, nei cuori delle persone. La tua visione ha superato ogni confine accademico o elitario: l’arte, hai sempre detto, non è riservata a pochi eletti, ma appartiene a tutti, e ognuno ha il diritto e il dovere di fruirne, difenderla, goderne. In tutti i modi possibili”.

L’arte che risveglia e serve la vita

Hai riportato l’arte seguita Salvo Nugnes – alla sua funzione originaria: servire la vita. L’arte che consola, che scuote, che provoca. L’arte che ci fa pensare, sognare, reagire. Hai riportato Caravaggio, Pasolini e diversi altri tra la gente comune, hai risvegliato l’Italia più bella, quella nascosta nei piccoli musei, nelle chiese dimenticate, nei borghi lontani dai riflettori. E hai sempre fatto tutto questo con la passione travolgente di chi crede davvero in ciò che dice”.

Nessuno, come te, ha mai fatto vincere l’arte nel quotidiano della gente

Spero tanto finisca presto questo surreale periodo complicato. – scrive l’exmanager È urgente restituirti la libertà piena di essere dove devi essere: tra le persone, a parlare, scrivere, raccontare. Perché sono in tanti, siamo in tantissimi, ad aspettarti. I tuoi estimatori vogliono tornare ad ascoltarti, leggerti, seguirti nelle tue imprese. Perché nessuno, come te, ha mai fatto vincere l’arte nel quotidiano della gente. Nessuno ha saputo renderla così necessaria, così concreta, così nostra”.

L’arte è memoria, libertà, identità

Sei stato e sei ancora voce scomoda, pungente, irrinunciabile. – continua a scrivere l’autore della toccante lettera – E proprio per questo necessaria. In un tempo in cui tutto si consuma in fretta, tu sei rimasto saldo, coerente nella tua missione: educare, provocare, ricordare. A noi, e soprattutto ai giovani, che l’arte è memoria, libertà, identità”.

Attraverso di te abbiamo imparato a guardare con occhi nuovi, a riconoscere la bellezza

Oggi ti scrivo con riconoscenza profonda. – conclude Nugnes – Perché attraverso di te abbiamo imparato a guardare con occhi nuovi, a riconoscere la bellezza anche dove altri non la vedevano. Abbiamo capito che un quadro, una scultura, un monumento, non sono solo oggetti, ma frammenti della nostra storia e del nostro futuro.

Sei l’ultimo dei Grandi Maestri. Ma anche il primo, in un certo senso, dei veri appassionati. E per questo ti dobbiamo molto.

Con stima, ammirazione e affetto,

Salvo Nugnes

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E ancora

Michele Fratantuono

Ho 28 anni e sono uno studente di Giurisprudenza con una fervente passione per il diritto, la giustizia e l'uguaglianza. Oltre agli studi legali, sono appassionato di lettura, in particolare di saggi storici e filosofici, che arricchiscono la mia visione del mondo.

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