Tutti i DPCM Conte: l’ultimo decreto emanato dal governo è datato 3 Novembre 2020. Conte contrario ad un lockdown nazionale, ma se il virus non rallenta la sua corsa, la lista dei decreti continuerà ad allungarsi
Tutti i DPCM Conte illustra i vari decreti nelle conferenze stampa. Il 23 Febbraio è la data in cui in Italia vengono scoperti i primi casi ufficiali di Coronavirus, precisamente a Codogno. Quasi 9 i mesi di incubo Covid, che sono stati accompagnati, dai molti provvedimenti varati dal Governo. In particolare, i DPCM, acronimo che gli Italiani hanno imparato a conoscere bene, i decreti del presidente del Consiglio.
Tutti i DPCM Conte, con media di 2 decreti al mese
Ben 19 i DPCM emanati dal Governo, concentrati soprattutto nel primo periodo della Pandemia scoppiata principalmente in Lombardia, il Nord Italia e in misura minore il resto del Paese ha costretto l’esecutivo a fronteggiare una crescita di contagi imprevista e impetuosa.
Tutti i DPCM Conte, il primo il 23 Febbraio
Il primo Dpcm, avvenuto dopo la scoperta di Mattia, il paziente 1 (che poi si è rivelato non essere il primo, ma si è scoperto molto più tardi), si corre ai ripari con la quarantena di oltre 50 000 persone in 11 comuni diversi del Nord Italia. Sono zona rossa dieci comuni del lodigiano e il comune di Vo’ Euganeo nel Padovano: chiuse le scuole, sospese tutte le iniziative, stop ai negozi, ai musei, ai luoghi di cultura.
I DPCM di Marzo
Il primo marzo entra in vigore un nuovo Dpcm. L’epidemia non si ferma, gli ospedali lombardi sono già vicini al collasso e i decessi aumentano in modo esponenziale. Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e le province di Pesaro e Urbino e di Savona diventano zone rosse, con lo stop di scuola e università, divieto di pubblico negli eventi sportivi, le prime raccomandazioni per favorire il lavoro da remoto. Mentre in Lombardia e nel Piacentino si assottiglia la stretta, con la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali. Il resto d’Italia è toccato appena. Il nuovo decreto stabilisce lo stop alle gite scolastiche e la raccomandazione allo smart working. Ma le cose non vanno come previsto, il 4 Marzo la situazione è fuori controllo. Arriva un nuovo DPCM: le scuole chiudono i battenti in tutta la Penisola e riapriranno solo 9 mesi dopo, e con loro gli stadi.
Tutti i DPCM Conte verso il lockdown
Non è più possibile visitare parenti negli ospedali e nelle carceri. Nella notte tra il 7 e l’8 Marzo, arriva il DPCM che preannuncia il lockdown: per ora si sceglie di chiudere sostanzialmente tutto in Lombardia e in 14 province del Centro-Nord, quelle più flagellate dal virus: Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia, per un totale di 16 milioni di persone.
L’esodo dal Nord al Sud
La fuga di notizie in serata porta alle celebri scene dell’esodo improvvisato dal Nord al Sud. E i comuni del Bergamasco e del Lodigiano cessano di essere zona rossa, essendolo diventato tutta la Regione, decisione successivamente al centro di numerose polemiche e anche di inchieste.
Tutti i DPCM Conte giunge ad una chiusura totale
Il Dpcm del 9 marzo prelude alla chiusura totale: le misure restrittive sono allargate all’intera Penisola, che diventa una gigantesca zona rossa. L’11 Marzo è il giorno della chiusura totale, che viene annunciato da un drammatico discorso del premier Conte in tv. Viene annunciato agli Italiani che è il momento di stare lontani, per poter tornare più vicini un domani. Il DPCM, dal nome di #IORESTOACASA, cambia la vita di tutti gli Italiani, che possono uscire di casa solo per motivi di salute, di lavoro o fare la spesa. Tutto il resto è chiuso: negozi, scuole, ristoranti, bar ed eventi pubblici di ogni tipo. Le città sono deserte, ma la corsa dei contagi, nella Penisola, non accenna a rallentare. La metà e la fine Marzo è il momento più duro, che vede la sfilata dei carri dell’esercito carichi di bare a Bergamo e il Papa che a piedi in una via del Corso spettrale invoca la protezione della Vergine, mentre le vittime sono quasi mille al giorno. Tanto che il 22 marzo arriva una nuova stretta: chiuse anche le attività produttive non essenziali o strategiche. Aperti solo alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali.
Nessuno può spostarsi da un Comune all’altro se non per comprovate necessità. Il primo Aprile arriva un nuovo Dpcm, annunciato ancora una volta dal premier in tv: il lockdown è prorogato fino al 13 aprile.
Lockdown: il prolungamento
Il 10 aprile, giorni del picco di ricoveri in terapia intensiva, oltre 4mila, vi è una nuova misura seguita da una nuova proroga: il lockdown finirà il 3 maggio. Intanto, finalmente, dal lungo “pianoro” fatto di migliaia di casi e centinaia di morti al giorno si inizia a uscire e inizia la discesa: è il momento di provare a ricominciare.
Inizia la Fase 2
Il Dpcm del 26 Aprile finalmente segna l’inizio della Fase 2. “Grazie ai sacrifici fin qui fatti – afferma Conte in diretta – stiamo riuscendo a contenere la diffusione della pandemia e questo è un grande risultato se consideriamo che nella fase più acuta addirittura ci sono stati dei momenti in cui l’epidemia sembrava sfuggire a ogni controllo”. Ora diventa possibile far visita ai congiunti, andare al parco, dal parrucchiere, negli stabilimenti balneari e fare sport individuale liberamente.
Stop all’ autocertificazione: torna la libertà
Il 16 Maggio, viene varato un nuovo Dpcm e vi è nuovo allentamento della stretta. “I risultati epidemiologici – assicura il Premier – sono incoraggianti”. Si può uscire liberamente, addio quindi all’autocertificazione. Sono limitati solo gli spostamenti interregionali. Riaprono tutti i negozi, e anche le chiese. Arriva il tanto atteso momento della rinascita, per tutti gli Italiani, che culmina l’11 Giugno con un nuovo provvedimento preso dal Presidente del Consiglio, che sancisce l’avvio della Fase 3. Aprono i centri estivi per i bambini, sale giochi, sale scommesse, sale bingo, così come le attività di centri benessere, centri termali, culturali e centri sociali. Riprendono, inoltre, gli spettacoli aperti al pubblico, le sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, e riparte lo sport professionistico, per ora a livello di allenamenti individuali.
Nuove proroghe
Un nuovo DPCM, quello del 14 Luglio prorogato fino alla fine del mese, poi fino al 7 Settembre e infine fino al 7 Ottobre. E’ la fase dell’estate pazza, delle discoteche. Cosa è successo? L’Italia sembra aver dimenticato e saluta i mesi bui con risate liberatorie. Purtroppo però questa fase durerà poco.
Torna il peggioramento e i DPCM
I casi a settembre iniziano a risalire, tornano a superare quota mille e in poche settimane addirittura quota 10mila, peggio che nella prima ondata. Il 13 Ottobre inizia la seconda ondata del contagio, e tornano nuovi decreti. Le mascherine diventano obbligatorie, sia all’aperto che al chiuso, tranne ovviamente che a casa propria. Tornano il divieto per feste, cene con non più di sei persone. Addio al calcetto, al teatro e cinema a numero chiuso.
Tutti i DPCM Conte: seconda ondata e nuova stretta
Il 18 Ottobre arriva una nuova stretta, che consente ai sindaci di disporre la chiusura di strade e piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento. Dopo le 21:00 diventato vietate attività convegnistiche o congressuali, e sagre e fiere di comunità, consente alle scuole superiori di organizzare attività di didattica a distanza e alle Università di organizzare le proprie attività in base alla situazione epidemiologica del territorio. Ma il virus non aspetta e i DPCM lo inseguono. Il 24 Ottobre ne arriva uno ancora più restrittivo. Non è ancora lockdown ma è abbastanza per assistere a diverse manifestazioni di piazza, anche accese, nelle grandi città. Stop a palestre, piscine, centri benessere, teatri, cinema, centri natatori, centri benessere e termali; chiusura dei ristoranti e bar alle 18, incremento della Dad alle superiori e l’invito a non spostarsi, se non per situazioni di necessità.
Ultimo DPCM in vigore: il numero 19
Infine, il Dpcm numero 19 è il più recente, datato 3 Novembre. Previsto il coprifuoco su tutto il territorio nazionale dalle ore 22.00 alle 5.00 del mattino successivo, Dad obbligatoria nelle scuole superiori, stop ai centri commerciali nei weekend, riduzione del 50 per cento della capienza dei mezzi pubblici. Nasce anche il sistema dei “colori”, con le tre fasce di rischio gialla, arancione e rossa da assegnare settimanalmente alle Regioni in base agli indicatori di monitoraggio. Il premier Conte ha più volte ribadito di voler evitare un nuovo lockdown nazionale, ma se l’epidemia non dovesse rallentare è più che probabile che la lunga listadi decreti si allunghi.
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