Balzo in avanti dal 21esimo al nono posto per l’Italia nella speciale classifica redatta dalla Rome Business School in merito all’industria culturale digitale, un dato che mostra l’impatto sempre più forte delle nuove tecnologie sul settore turistico. Vediamo nel dettaglio cosa emerge dall’indagine
Le nuove opportunità dell’economia digitale
Le soluzioni digitali sono state protagoniste in questi anni dei cambiamenti avvenuti in numerosi settori, a partire da quello dell’intrattenimento, dove la diffusione di piattaforme web e mobili per la visione di film e serie TV o per la pratica di svaghi tradizionali come le roulette ha portato sui dispositivi di mezzo mondo sistemi innovativi per accedere al divertimento in maniera pratica e sicura.
Turismo e digitalizzazione, giro d’affari
Grazie a tecnologie sempre più avanzate è oggi possibile avere sempre a disposizione un’ampia gamma di servizi da utilizzare sia mediante PC che tramite dispositivi mobili, per un mercato in continua evoluzione che attualmente coinvolge ogni tipo di settore. Ciò ha portato alla creazione di nuove importanti opportunità per gli operatori coinvolti nei vari mercati, che proprio sfruttando la digitalizzazione riescono a essere più vicini ai consumatori finali e a fornire soluzioni mai viste prima: il tutto si traduce in un giro d’affari in forte crescita, che ovviamente genera un impatto positivo a livello occupazionale ed economico in generale.
Non resta fuori da questa rivoluzione il settore turistico, che anzi come dimostrano le statistiche più recenti risulta essere uno dei più interessati dall’adozione delle tecnologie digitali.
Italia nella top 10 per esperienze digito-turistiche
L’indagine effettuata dalla Rome Business School sull’industria culturale italiana ha portato alla luce interessanti risvolti per la nostra offerta turistica, che sembra beneficiare particolarmente dell’introduzione delle nuove tecnologie per tutto ciò che concerne l’esperienza dei viaggiatori sin dalle fasi organizzative.
Stando a quanto emerge dal rapporto, l’Italia è infatti passata dal 21esimo posto del 2020 al nono posto per integrazione tra tecnologia e digitale in campo culturale, superando Paesi di primo piano come Francia e Germania. A favorire questo importante balzo in avanti sono i dati positivi che riguardano diversi servizi: i tour virtuali via web, per esempio, registrano un +25,4%, seguiti dalle prenotazioni online (+20,4%). In aumento anche la presenza degli operatori sui social (+18,6%) e la promozione delle collezioni online, che sale del 18%, numeri che sottolineano la bontà delle iniziative finora poste in essere non solo in campo privato ma anche in ambito istituzionale e accademico.
Da non sottovalutare anche l’ingresso tra le prime 10 nazioni al mondo per ricavi da NFT, ossia gli speciali token che permettono di individuare in maniera univoca la proprietà dei prodotti digitali, il che evidenzia il particolare dinamismo del nostro Paese in fatto di creatività e innovazione.
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Città d’arte: oltre 43 milioni i turisti in ingresso
Parlare di digitalizzazione in campo turistico e culturale non significa fare riferimento solo a esperienze fungibili in formato digitale, ma anche a tutti quei servizi di contorno al viaggio fisico, che oggi grazie alla tecnologia possono essere resi più efficaci e personalizzabili. Anche grazie alla spinta di queste innovazioni, oltre che a un’offerta artistica che non conosce rivali, il nostro Paese continua a macinare numeri elevatissimi in fatto di turisti in ingresso: le città d’arte, per esempio, hanno toccato nel 2021 la cifra di 43,6 milioni di persone, con un +15,3% rispetto a 5 anni fa.
Turismo e digitalizzazione nelle città d’arte. A dominare la graduatoria interna è come sempre Roma (6,4% degli arrivi totali), mentre a livello regionale si rileva che oltre l’80% della spesa totale dei turisti provenienti dall’estero si indirizza verso Lazio, Veneto, Toscana, Lombardia e Campania, che dunque si confermano come destinazioni privilegiate per via delle numerose attrazioni storiche e naturalistiche presenti.
PNRR: 7 miliardi per il mondo della cultura
Se i dati riportati nell’indagine descrivono un quadro estremamente positivo per l’industria culturale italiana, non meno interessanti sono le prospettive per il prossimo futuro, soprattutto se si considerano le ingenti risorse messe a disposizione nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la digitalizzazione, l’innovazione e la competitività del comparto Cultura.
Sono ben 7 i miliardi di euro messi in gioco dalle istituzioni, che opportunamente investiti potranno favorire la crescita e l’attrattività dei territori oggi meno “visibili”, la valorizzazione dei paesaggi rurali, le infrastrutture e i trasporti e, non ultima, la sicurezza sismica al fine di tutelare il patrimonio storico e architettonico presente in ogni angolo d’Italia.
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