Truffa e frode da parte di un uomo di 63 anni. E’ stato condannato a 10 mesi di arresti domiciliari. Ha contatti limitati e ha il permesso di uscire per assolvere alle sue esigenze personali
Truffa e frode nel paese di Vinchiaturo, un 63enne deve scontare le sue malfatte. La condanna è emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali. L’uomo era già noto alle autorità a causa di varie denunce penali. Nel 2017, infatti, era stato condannato per raggiro nel suo comune e in quello di Ripalimosani. Accordatosi con il suo legale, l’uomo aveva fatto richiesta di scontare la sua condanna o svolgendo lavori socialmente utili, oppure di avere un detenzione domiciliare. Lo scorso luglio, il Tribunale di Sorveglianza di Campobasso, opta per gli arresti domiciliari. Il 20 ottobre però, l’avvocato del 63enne, muove opposizione al provvedimento giudiziario. Quest’ultima viene rigettata rendendo così esecutiva la misura detentiva. L’uomo avrà l’obbligo di permanenza domiciliare con un permesso giornaliero per far fronte alle esigenze personali ed a problematiche di salute.
Truffa e frode, ecco cosa prevede l’art. 284 del Codice Penale
L’articolo n 284 del Codice Penale dispone che con la condanna agli arresti domiciliari, al pregiudicato non è data la possibilità di allontanarsi dalla propria abitazione. Il giudice, dispone il luogo degli arresti domiciliari, in modo che l’imputato abbia assicurate le sue esigenze giornaliere. I contatti che il detenuto può avere durante lo sconto della sua pena sono limitati, in quanto essi sono scelti dall’autorità. Con un permesso scritto, l’imputato, potrà uscire di casa, in determinati orari, per assolvere alle sue esigenze se nessun’altro è stato scelto a farlo. Il pubblico ministro o la polizia giudiziaria, sotto iniziativa personale, posso recarsi in ogni momento a controllare il detenuto.
Se il detenuto evade dagli arresti domiciliari vi è un aggravante della pena da 3 a 5 anni
Lavori socialmente Utili, in cosa consistono?
I lavori socialmente utili riguardano molte categorie. Quello più gettonato riguarda il Servizio alla persona, con particolare attenzione ai bambini, agli adolescenti e agli anziani. Ma anche ai ragazzi con problemi di tossicodipendenza e portatori di handicap.
Valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico: mediante attività di promozione, allestimento e custodia di strutture museali ed espositive. In questa categoria rientrano il riordino di archivi, la custodia e la vigilanza di impianti e attrezzature sportive, di centri sociali e socio-assistenziali.
Salvaguardia dell’ambiente e tutela del territorio: raccolta differenziata, gestione di discariche e impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani e alla manutenzione del verde pubblico. Miglioramento del sistema dei trasporti e nella bonifica di aree industriali dismesse.
Questi lavoratori, anche se stanno scontando una pena, gli spetta un riconoscimento mensile che ammonta a 580,14 euro, con l’aggiunta degli assegni familiari se il detenuto è sposato o ha figli. I lavoratori devono svolgere 20 ore di lavoro settimanali, gestibili a livello di orari. Inoltre non devono superare le 8 ore di attività al giorno. La retribuzione è utile soltanto al raggiungimento del requisito assicurativo per la pensione.