Trovati corpi ostaggi israeliani a Gaza. Sciopero generale nel Paese, Serrande abbassate, proteste

Trovati corpi ostaggi israeliani a Gaza. Sciopero generale per i 6 giovani uccisi, proteste

Attualità Politica

Trovati corpi ostaggi israeliani, sei corpi, a Gaza, identificati come quelli sequestrati da Hamas e altri gruppi palestinesi a Gaza. I corpi, ritrovati sottoterra nel sud della Striscia, in “un tunnel nell’area di Farah”, sono stati successivamente identificati: si tratta due donne e quattro uomini. Corpi: significa che sono morti, che questi sei giovani di cui pubblichiamo le foto non ci sono più, sei famiglie affrante dal dolore dopo lunghi mesi di speranze e disillusioni.

Trovati corpi ostaggi israeliani uccisi a bruciapelo

Il ministero della Sanità israeliano ha dichiarato che i sei ostaggi recuperati nella notte a Rafah, a sud di Gaza, sono stati uccisi con colpi sparati a bruciapelo nella notte tra giovedì e venerdì.

 Tutti i nomi dei giovani che avevano 23, 24, 25 e 27 anni

“L’esercito e lo Shin Bet hanno localizzato e recuperato i corpi degli ostaggi Carmel Gat, Eden Yerushalmi, Hersh Goldberg-Polin, Alexander Lobanov, Almog Sarusi e Ori Danino“, hanno annunciato le Idf in un comunicato stampa. Cinque di loro erano stati rapiti dal festival di musica techno Nova dai commando di Hamas durante l’attacco del 7 ottobre. I sei ostaggi recuperati a Rafah sono stati “brutalmente assassinati” da Hamas poco prima dell’arrivo delle truppe. Lo riferisce il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, scrive Times of Israel.

Uccisi con colpi alla testa

I sei ostaggi sarebbero stati uccisi tra venerdì sera e sabato mattina. L’autopsia avrebbe rivelato che sono stati uccisi con colpi di arma da fuoco alla testa e in altre parti del corpo, nelle ultime 48 ore. Dalle autopsie è emerso che uno degli ostaggi era stato legato, alcuni avevano ferite riportate durante il rapimento. Secondo fonti della sicurezza, durante la guerra sono stati portati dal nord della Striscia a Rafah, nel sud, dove sono stati assassinati.

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu

Affranto, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha chiamato personalmente a ognuna delle famiglie delle vittime. Secondo dichiarazioni di una fonte della sicurezza alla radio militare, citata dal Times of Israel, tre degli ostaggi erano nella lista “umanitaria” dei prigionieri e dovevano essere rilasciati nella prima fase di una proposta di accordo sugli ostaggi.

Uffici e negozi chiusi

Il Forum delle famiglie degli ostaggi israeliani ha indetto per le 19,00 una grande manifestazione davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv. Contemporaneamente ci saranno proteste in altre città e località del Paese. Una lunga lista di ristoranti, cinema e teatri nel centro di Israele ha annunciato che chiuderà a partire dalle 18,00 in segno di protesta e per incoraggiare la popolazione a partecipare alle manifestazioni. I sindaci di diverse città hanno annunciato che chiuderanno gli uffici pubblici e alcune comunità hanno fatto sapere che parteciperanno allo sciopero generale.

Famiglie distrutte rifiutano di rispondere al telefono al primo ministro

Due delle sei famiglie degli ostaggi i cui corpi sono stati recuperati nella Striscia di Gaza si sono rifiutate di rispondere alle telefonate di condoglianze del primo ministro Benyamin Netanyahu.

Guterres, rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha chiesto la “liberazione incondizionata” degli ostaggi trattenuti a Gaza e la fine dell'”incubo della guerra a Gaza“.

Proclamato sciopero generale

Arnon Bar David, capo dell’Histadrut, il sindacato che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori nel settore pubblico in Israele, ha fatto sapere – come riportato dal sito Ynet – di aver proclamato lo sciopero generale per domani in tutto il Paese, a seguito dell’uccisione dei sei ostaggi da parte di Hamas.

Super Nova Festival di giovani, amici, amore e libertà

Il festival all’aperto di musica Supernova Sukkot Gathering è iniziato il 6 ottobre 2023 e sarebbe dovuto durare tutto il fine settimana nell’ovest deserto del Negev, vicino al kibbutz di Re’im e a circa 5 km dalla confine con la striscia di Gaza. Programmato per coincidere con la festa ebraica di Simchat Torah, il rave è stato presentato come una celebrazione di “amici, amore e infinita libertà“. I partecipanti erano giovani israeliani tra i 20 ei 40 anni, provenienti da tutto il paese. Circa 3 500 persone

7 ottobre 2023. L’incursione, spari ovunque, la strage

Il festival musicale è stato tra i primi obiettivi dell’attacco a sorpresa contro Israele, lanciato da Hamas nelle prime ore del 7 ottobre 2023.

Spari, stupri, violenze, morte

Un gruppo di circa 50 combattenti di Hamas è arrivato con furgoni e ha sparato in tutte le direzioni alle 6:30 del mattino, all’alba. Mentre i giovani fuggivano in preda al panico, dei fuoristrada carichi di combattenti hanno iniziato a sparare alle auto in fuga. Molti partecipanti che si sono nascosti tra gli alberi sono stati uccisi mentre i militanti li bersagliavano metodicamente. Altri che si sono nascosti tra cespugli e frutteti sono riusciti a sopravvivere.

364 vittime e 251 ostaggi

Data della strage: 7 ottobre 2023

Durata: 2 minuti e 51 secondi

Shani Louk, nuda e oltraggiata sul pick up

Recuperati almeno 364 morti corpi dal luogo della festa, mentre gli ostaggi catturati vivi sono stati 251. In particolare ha avuto ampia risonanza mediatica il caso di Shani Louk, giovane influencer il cui corpo denudato era apparso a bordo di un pick-up in un video virale diffuso da Hamas poco dopo l’eccidio, sfilando per le strade di Gaza tra le percosse e la folla che riempiva di sputi il povero corpo. Il video aveva lasciato supporre che la ragazza potesse essere svenuta e gravemente ferita, ma comunque ancora viva e trattenuta come ostaggio. Invece il 31 ottobre la stessa famiglia rivelava che sul luogo della strage è stato rinvenuto un osso del cranio che il test del DNA ha attribuito alla giovane influencer senza alcun dubbio.

Chi sono gli ostaggi trovati morti oggi

    Alex Lobanov, 33 anni

è stato rapito al festival Nova, dove lavorava come manager di un bar. Lascia la moglie Michal e i figli Tom, 2 anni, e un neonato nato durante la prigionia. Alex aveva anche la cittadinanza russa.

   Almog Sarusi, 27 anni

era anche lui al festival Nova. Era rimasto alla festa per prendersi cura del suo compagno, Shachar Gindi, che era stato ferito dai terroristi prima di essere ucciso.

    Hersh Goldberg-Polin, 23 anni

è stato portato via dal Nova, era lì con gli amici e si è nascosto in un rifugio, dove uno dei suoi amici, Aner Shapira, è stato assassinato. Alla fine di aprile, Hamas ha pubblicato un video di Goldberg-Polin che mostrava il suo braccio amputato sotto il gomito, dopo essere stato ferito il 7 ottobre. Era anche cittadino americano.

   Eden Yerushalmi, 24 anni

era al festival Nova dove lavorava come barista, la sua foto, bellissima, con i capelli lunghi, è dappertutto a Tel Aviv.

   Ori Danino, 25 anni

pure rapito al rave festival Nova.

    Carmel Gat, 39 anni

del Kibbutz Beeri, lavorava come terapista, di lei si sa che era stata in India per un periodo ed era tornata in Israele il primo ottobre, una settimana prima di essere rapita.

Dopo il recupero dei corpi, restano a Gaza 97 dei 251 ostaggi, compresi i corpi di almeno 33 morti confermati dall’Idf.

Ecco, andassero a dirlo alle famiglie di questi ragazzi che gli studenti di medicina italiani boicottano i colleghi israeliani!

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E ancora

Mina Cappussi

Sono nata il 14 luglio, che è tutto dire! Docente a contratto per l’UNIVERSITA’ ROMA TRE, Facoltà di Lettere, dipartimento di Linguistica, Corso di “Metacomunicazione sul Web e New Media” Laureata con Lode in Scienze Politiche, Master in Management Sanitario Professionale di II livello Master in Diritto del Minore Roma Sapienza, Master in Didattica professione Docente, Perfezionamento in Mediazione Familiare e consulente di coppia Università Suor Orsola Benincasa Napoli, Diploma di Counselor, Master sull’Immigrazione e le Migrazioni Italiane Università Venezia, Master in studi su Emigrazione Forzata e dei Rifugiati - University of Oxford, Master Class in Giornalismo Musicale, Diploma DSA, Diploma Tecnologo per l'Archeologia Sperimentale. Scrittrice, saggista, giornalista, artista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card Federation of Journalists, Direttore e Publisher dal 2008 del quotidiano internazionale UN MONDO D’ITALIANI

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