Tratta ferroviaria Campobasso-Termoli chiusa fino al 13 giugno 2015. Fino a quella data, saranno ovviamente forniti servizi sostitutivi con autobus. Ma perché questo ritardo?
(ITM – UNMONDODITALIANI) I lavori, costati 4 milioni e mezzo di euro, sarebbero dovuti terminare il primo febbraio 2015, data in cui, secondo un cartello che campeggiava in stazione a Termoli e Campobasso, e sul sito Trenitalia, la corsa ferroviaria Termoli-Campobasso avrebbe dovuto regolarmente riprendere, dopo una sospensione di un anno e mezzo. Invece i viaggiatori hanno appreso in queste ore che l’attesa sarà prolungata fino a giugno 2015. Il motivo? Purtroppo non è dato saperlo; l’assessore ai trasporti Nagni ha convocato per oggi giovedì una conferenza stampa di ‘chiarimento’. “Posticipare la riapertura – protestano i cittadini – significa prolungare i disagi per cittadini e utenti (pendolari, lavoratori, studenti) che continueranno ad essere costretti ad utilizzare i servizi sostitutivi con tutti gli incomodi da questi derivanti”. Inoltre dopo i lavori non ci saranno miglioramenti nei lunghi tempi di percorrenza della tratta, che resteranno pressoché invariati, mentre ci saranno migliorie dal punto di vista della sicurezza dei treni. Un ritardo ad oggi ingiustificato, che a ragione fa dubitare i viaggiatori sulla reale utilità che interrompere il servizio ferroviario abbia. Infatti con la chiusura delle tratta, la Bifernina e la SS87 saranno prese d’assalto da autobus, con conseguente aumento dell’inquinamento acustico e atmosferico, per non parlare della pericolosità insita nel viaggiare per lunghi tratti di strada, soprattutto uno come la Bifernina, non al massimo delle condizioni di sicurezza e viabilità, e durante il periodo invernale. Si spera che con la conferenza indetta per oggi, sarà fatta un po’ di chiarezza soprattutto per rendere i cittadini consapevoli dei reali motivi che hanno portato a questa proroga, causando innumerevoli disagi per i pendolari. “La tratta viene interrotta ormai sempre più spesso e per un periodo sempre maggiore ma i lavori che la interessano perdurano senza soluzione di continuità.” commentanto esausti i pendolari, stanchi di dover subire, tra l’altro, i continui ritardi e rallentamenti. Due anni di attesa per dei lavori che apporteranno poche o nulle migliorie sono troppi, ed una spiegazione da parte delle autorità competenti è a questo punto d’obbligo.