The Social Network, dibattito con dilemma seguito al Cineforum Umdi Covid Time di Molise Noblesse e Filitalia Chapter Bojano
The Social Network, successo o morale? Questo il fulcro del dibattito seguito al Cineforum Umdi Covid Time a Bojano, di Molise Noblesse e Filitalia Chapter Bojano, guidati da Mina Cappussi. Il film ha rispettato pienamente il tema del mese, L’Era dei Social: Pro e Contro. Il lato positivo riscontrato è stato che l’esistenza di internet e la possibilità di avere a disposizione dei computer, hanno dato modo a Mark Zuckerberg di realizzare il suo progetto. Il lato negativo emerge da un punto di vista della morale e riguarda il tradimento di Zuckerberg verso il suo migliore amico.
The Social Network, il dibattito
Il dibattito sui temi del film è stato intenso, perché così sono state le emozioni provate dai partecipanti. Tutti concordi sull’ammirazione per il grande genio che ha permesso la creazione di Facebook. Interessante è stato scoprire il carattere introverso, solitario e complicato del protagonista.
Pamela
“Il genere del film è drammatico-storico, in quanto mostra la storia della nascita di Facebook, ma racconta anche un’amicizia rovinata. Non ci sono state frasi che mi hanno colpita più di altre, sono stata conquistata dal film in sé in quanto è di uno dei miei generi preferiti. I fatti sono narrati con alternanze di piani temporali, che ti portano a provare emozioni diverse. Il messaggio che ho tratto dal film è che se si ha un’idea bisogna fare di tutto per lavorarci e portarla avanti, avendo il coraggio di osare. La scena che mi ha toccato di più è stata quella in cui Eduardo, socio di Zuckerberg, ha scoperto che le sue quote gli erano state diminuite e l’ha vissuto come un tradimento dal suo migliore amico”.
“Di conseguenza, il personaggio che mi ha colpito negativamente è stato proprio il protagonista, Mark Zuckerberg, a causa del vile atto compiuto nei confronti di Eduardo, sebbene continui ad ammirarne il genio. Le emozioni provate sono state ammirazione, rabbia, delusione e alla fine anche soddisfazione”.
Ilaria
“Bisogna credere nelle proprie idee, contare sulle proprie forze per realizzare ciò che si desidera. Incontrerai sempre persone che cercheranno di sminuire i tuoi successi. Cerca di non essere tu il primo a farlo dice Michael Crichton”.
Manuela
“Il film è drammatico, biografico, commedia. È tratto dal libro di Ben Mezrich, Miliardari per caso. I fatti sono narrati con alternanze temporali. Il messaggio principale che ho tratto dal film è che nella vita è necessario perseverare e credere nei sogni e nelle proprie capacità per raggiungere grandi obiettivi. La scena che mi ha più colpito è quella in cui Eduardo spiega il perché si è sentito tradito dall’amico e ammette di essere stato ingenuo in alcune occasioni, ma lo ha fatto perché si fidava del suo migliore amico, e questo lo ha ferito più di tutto”.
“Il personaggio che mi ha colpito in positivo è lo stesso Eduardo, proprio per la sua genuinità e a tratti innocenza del credere tanto in un valore come quello dell’amicizia. Allo stesso tempo mi ha colpito Mark per il suo ingegno e il suo impegno. Le emozioni che ho provato sono ammirazione, tenerezza e a tratti rabbia”.
Miriana
“Il messaggio del film per me è stato credere in se stessi e nei propri obbiettivi, le emozioni che sono emerse sono state la delusione, il tradimento. È stato un film che ci ha permesso di comparare l’amicizia con il successo e quale dei due prevale, nel film è prevalso il successo”.
Luana
“L’amicizia è il lavoro devono camminare di pari passo. La scena che mi ha colpito di più è stato quando Mark anziché andare a prendere l’amico si mette a dormire perché è stanco del lavoro e l’amico rimane sotto l’acqua e mentre piove a raggiunge a piedi la casa di Mark. Le emozioni che mi ha suscitato sono coraggio, tristezza, testardaggine, amicizia, delusione”.
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