The Social Dilemma, il docu-film di Netflix diretto da Jeff Orlowski svela i meccanismi nascosti dietro i social. Ansia e tachicardia al Cineforum Umdi Covid Time di Molise Noblesse e Filitalia Chapter Bojano, per le importanti riflessioni emerse durante il dibattito
The Social Dilemma ha generato forti emozioni al Cineforum Umdi Covid Time Place of Ideas. Un film certamente diverso da quelli scelti fino ad ora ma che coglie perfettamente il tema scelto per il mese di novembre “l’Era dei Social: Pro e Contro”. Paura, ansia e maggiore consapevolezza sono le sensazioni che hanno descritto i ragazzi di Molise Noblesse, progetto guidato da Mina Cappussi e Filitalia Chapter Bojano.
The Social Dilemma, il dibattito sul docu-film
Un film interessante che scuote gli animi e le menti. The Social Dilemma è stato quasi sconvolgente unendo elementi di finzione, narrando la vita di una tipica famiglia americana, all’insieme di interviste condotte a personalità note nel mondo della progettazione dei social, appartenenti alla Silicon Valley. Da tanto tempo sentiamo parlare della dipendenza causata dai Social e dell’abuso che spesso si fa della tecnologia, ma dal dibattito è emerso che nessuno immaginava tutto quello che il film mostra, le verità nascoste e i meccanismi di manipolazione dell’individuo messe in atto per generare profitti.
Manuela
Penso che tutti dovrebbero vedere questo film, adolescenti e genitori compresi. Fa riflettere davvero, pensavo di sapere già della pericolosità dei social ma non immaginavo fino a questo punto. Il pensiero di essere manipolata mi spaventa, che la mia mente possa cambiare in base a quello che altri vogliono farmi vedere, fa davvero paura. Noto come gli adolescenti di questa società, me compresa, siano sempre più insicuri, crescono dando importanza a quello che gli altri possono pensare e inevitabilmente sono portati all’uso di social e app per non sentirsi esclusi. Ho capito che non ci rendiamo neanche conto di quanto tutto questo sia pericoloso perché viene fatto in una modalità che rende impercepibile il condizionamento, eppure è così, per questo voglio cerca di limitare l’uso della tecnologia tenendomi impegnata in attività più costruttive e tenendo sotto controllo le ore che passo ad esempio utilizzando il telefono.
Pamela
Il lungometraggio che abbiamo visto è un docu-film, diciamo un documentario romanzato. È costituito dall’alternanza di scene recitate, che vede le vicende di una famiglia alle prese con i social, e interviste fatte a studiosi del fenomeno e a chi ha progettato alcune app. Il messaggio che ho tratto dal film è che bisogna stare attenti con la tecnologia. Non escluderla dalla nostra vita, ma limitarla ad un uso minimo. La scena che mi ha colpita di più è stata quando l’adolescente della famiglia delle parti recitate ha letteralmente frantumato il contenitore che la separava dal suo cellulare, non poteva farne a meno, come una droga. La frase che mi ha colpito di più, che è anche un grande insegnamento rispetto a come funziona davvero questo mondo, è “se è gratis, il prodotto sei tu“, in riferimento alle app gratuite. L’emozione che ho sentito di più è stata la preoccupazione, in particolare quando hanno mostrato che, da quando i social fanno parte della vita degli adolescenti e dei preadolescenti, il tasso di suicidi di quella fascia di età è aumentato circa del 150%
Ilaria
The Social Dilemma, il docu-film presentato da Netflix in cui vengono esaltati i lati negativi dei social, ha aperto in me nuovi orizzonti. Ho potuto constatare che siamo una popolazione dipendente dai social, sentiamo il necessario bisogno di piacere prima agli altri e poi a noi stessi. Per provare a me stessa che non sono una telefono dipendente ho deciso di eliminare il cellulare per una settimana.
Miriana
Il film mi ha permesso di pensare sull’influenza che i sociali hanno su di noi. I social, soprattutto tra noi giovani ha creato una forte dipendenza, ho associato i social alle sigarette, creano dipendenza, spesso lo si fa semplicemente per noia
Luana
“Siamo stati ingenui a valutare il rovescio della medaglia” questa è la frase che più mi ha colpito, perché in alcuni casi la tecnologia ci aiuta a stare vicino a persone lontane, ma il problema è che ne facciamo un uso sbagliato. Alla fine del film mi sono resa conto che stavo troppo tempo incollata ad un gioco da qualche settimana, ed ho deciso di cancellarlo.
Fabiana
Il docu-film mi ha fatto riflettere e anche se un po’ già me lo aspettavo, vedere cosa c’è davvero dietro i social è sconvolgente. Ho capito quanto i media ci abbiano avvicinato virtualmente ma allontanati nella vita reale. Chiacchierare realmente con le persone guardandole negli occhi, sta diventando un fenomeno raro. Quello che mi sorprende di più è vedere che possono creare conseguenze gravi soprattutto per i più piccoli, creano insicurezza, sembra che i ragazzi abbiano bisogno dell’approvazione degli altri per sentirsi accettati. Sicuramente la tecnologia ha molte cose positive ma allo stesso tempo è un arma che ci viene contro.
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