Tamponi salivari fermi e non validi per il Greenpass. In Italia le tensioni sull’argomento continuano a crescere, mentre Anief propone a Draghi ed ai suoi Ministri l’utilizzo dei test salivari per monitorare i contagi all’interno delle singole classi e tra il personale scolastico
Temponi salivari fermi in Italia mentre la Francia si attrezza per uno screening dalla portata di 600mila tamponi al giorno. Secondo Anief seguire l’esempio della Francia significa permettere agli studenti ed al personale scolastico ed universitario un rientro in presenza in sicurezza garantendo il diritto allo studio.
Test salivari fermi
L’utilizzo dei tamponi salivari è utile per lo screening ripetuto se utilizzati entro i primi 5 giorni dall’inizio dei sintomi. Essendo meno invasivi dei tamponi oro-faringei possono essere validi per lo screening su persone disabili o su bambini.
Prova del test salivare
La stampa specializzata afferma che “uno dei test salivari è già stato validato ed è stato utilizzato per una sperimentazione-pilota nel Lazio. Lo scorso ottobre, all’inizio dell’anno scolastico, si sono effettuati test salivari a campione in 5 plessi scolastici su circa 2000 alunni. Il test è meno invasivo e più adatto ai bambini e ragazzi e anche i tempi sono contenuti. E allora? Perché non si legifera in questo senso?”.
Anief al Governo
Solo pochi giorni fa Anief ha richiesto al Governo di riconoscere il tampone salivare come valido per l’ottenimento del Greenpass. Il giovane sindacato, quindi, chiesto anche la gratuità dei test salivari. Il tutto è oggetto di scrutini di legittimità presso il tribunale amministrativo e del lavoro per il contrasto alla normativa comunitaria.
Ricorsi Anief
Intanto continuano le raccolte firme per aderire ai ricorsi di Anief contro l’obbligo di Greenpass nelle scuole e nelle università.
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