Taccozze poesia e fagioli nella rivisitazione delle ricette delle nostre nonne alla scoperta delle tradizioni gastronomiche tra i versi di poeti classici e contemporanei, in vernacolo e in lingua per il Ciclo “La Bellezza della Vita nei Borghi” la poesia vien mangiando. Alessio Spina, cultore di Dante e protagonista assoluto della fortunata serie “Dante a Castello” si scopre cuoco per i giovani in Servizio Civile
Taccozze poesia e fagioli per reinventarsi e immergersi nei temi evocativi di versi senza tempo presi in prestito dai classici, condivisi con i contemporanei, rubati alla tradizione popolare. Per il Ciclo “La Bellezza della Vita nei Borghi”, Filitalia Molise Noblesse e Servizio Civile Universale presentano il 3° appuntamento di La poesia vien mangiando con una ricetta tradizionale di Alessio Spina. Siete tutti inviati venerdì 11 aprile 2025 alle ore 19:00, presso Open Space Veticara (SS 17 Appulo Sannitica).
Taccozze poesia e fagioli tra ricette tradizionali e versi in vernacolo
Alla scoperta delle tradizioni gastronomiche, ripercorrendo le ricette delle nostre nonne tra i versi di poeti classici e contemporanei, in vernacolo e in lingua. Neruda, Parini, Gozzano, Borges, Rodari: il cibo è poesia! Costo del biglietto d’ingresso: procurare una poesia classica, o comporla e poi leggerla al pubblico presente. Durante la cena flash mob, all’improvviso qualcuno si alza: è il segnale per zittire tutti. L’artista in piedi legge, declama, canta. Quando meno te l’aspetti si alza un altro e via dicendo. Insomma, una cena tradizionale e poetica. E la Poesia è “compresa nel prezzo”!
Il cibo è poesia!
Da mare, da terra faremo pane, coltiveremo a grano terra e pianeti, il pane a ogni bocca, a ogni uomo, ogni giorno. (Pablo Neruda)
Non possiede ali la vittoria terrestre: porta il pane sulle spalle, e vola possente liberando la terra come una panetteria che vola nel vento. (Pablo Neruda)
…mezzogiorno, estate, la luce si divide in due metà di un pomodoro, scorre per le strade il succo. In dicembre senza pausa il pomodoro, invade le cucine, entra per i pranzi, si siede riposato nelle credenze, tra i bicchieri, le matequilleras la saliere azzurre. Emana una luce propria, maestà benigna…. (Pablo Neruda)
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