Studenti Bari contro greenpass hanno scritto una lettera indirizzata al Rettore dell’Università Aldo Moro di Bari, al Garante degli Studenti, e al Direttore Generale del Comitato Unico di Garanzia
Studenti Bari contro greenpass scrivono in rappresentanza di un nutrito gruppo di ragazzi organizzatosi spontaneamente in seguito alla sfavorevole estensione dell’obbligatorietà della certificazione anche per studenti universitari, Docenti e Personale Tab, decretata dal DL 06/08/2021 n.111. In quanto membri della comunità universitaria, si sentono in diritto e anche in dovere, di presentare la situazione in cui si trovano.
Studenti Bari contro greenpass. L’università porta a guardare le cose con occhio critico e attento.
Decidere di iscriversi all’università e studiare in ambito accademico implica avere il desiderio, non solo di specializzarsi in determinati ambiti, ma anche e soprattutto di venire a conoscenza di nuovi e più affinati strumenti per approcciarsi alla vastissima gamma di competenze che questo mondo ci offre. Un primo e fondamentale strumento che l’università offre è quello del saper guardare con occhio critico e attento. Questa capacità critica porta alcuni studenti a prendere decisioni medico-sanitarie differenti da altri, non meno valide, bensì diverse e totalmente personali.
I nostri diritti vanno tutelati
“Le ragioni che ci spingono a scrivervi riguardano principalmente la tutela e la salvaguardia dei nostri diritti, che sono venute meno, nel momento in cui è stato disposto l’obbligo di Green Pass per poter usufruire del proprio diritto allo studio e al lavoro. Ci teniamo a precisare, dato il forte attacco mediatico che si sta svolgendo nei confronti dei così definiti “no-vax”, che non siamo persone contrarie alla vaccinazione, anzi, tra di noi, vi sono sia persone vaccinate che persone non vaccinate. Il principio che ci unisce e per cui sentiamo di dovervi scrivere riguarda l’uso improprio e discriminatorio che si sta facendo della suddetta certificazione verde”.
La pari dignità sociale di tutti i cittadini e la loro uguaglianza.
Vivere in uno stato democratico e seguirne i principi vuol dire tutelare le minoranze. La Costituzione italiana, all’articolo 3, stabilisce la pari dignità sociale di tutti i cittadini e la loro uguaglianza, senza distinzioni basate sulla razza, oltre che sul sesso, sulla lingua, sulle opinioni politiche e sulle condizioni personali e sociali. Anche a livello europeo si possono riscontrare leggi in merito alla discriminazione, come nell’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, in cui si afferma che è vietata “qualsiasi forma di discriminazione fondata, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”.
Le motivazioni che possono spingere una persona a non aderire al vaccino.
“È necessario evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate, per esempio per motivi medici, perché non rientrano nel gruppo di destinatari per cui il vaccino anti COVID-19 è attualmente somministrato o consentito o perché non hanno ancora avuto l’opportunità di essere vaccinate o hanno scelto di non essere vaccinate.”
Le motivazioni che possono spingere un individuo a non aderire all’attuale campagna vaccinale contro il Covid-19 sono molteplici e diverse e come cita l’articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea “Ogni individuo ha diritto alla propria integrità fisica e psichica. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge”.
Le domande degli studenti.
“Non siamo qui per giustificare o contestare questa scelta. E’ una scelta personale non facile, per cui forzare qualcuno ad un trattamento sanitario con il ricatto di non poter in alternativa continuare a lavorare o studiare. E’ a tutti gli effetti un atto di violenza e di forte discriminazione”. “La comunità scientifica ha dichiarato di non essere in possesso di dati sufficienti per poter accertare la non contagiosità dei soggetti vaccinati; quindi, l’accesso alle persone vaccinate mediante l’esibizione del green pass potrebbe innescare comunque focolai Covid, come d’altra parte già è successo. Questo solleva alcune domande: le motivazioni scientifiche, che sono alla base dell’obbligatorietà della certificazione verde, possono essere considerate valide oltre ogni ragionevole dubbio? Sembra che questa certificazione abbia più una finalità politica che una di prevenzione del rischio?” scrivono i ragazzi nella lettera.
Lo sviluppo di un sapere critico.
Chi studia o insegna all’interno dell’Università dovrebbe esser spinto dalla conoscenza, che sia la sete di apprendere, o il desiderio di tramandare, ma la conoscenza nasce dal pensiero critico e consapevole, così come è anche ben messo in risalto dall’Art. 2 dello Statuto: “La Comunità Universitaria persegue, quali fini primari, la ricerca e la formazione per lo sviluppo di un sapere critico, aperto al dialogo e all’interazione tra le culture, nel rispetto della libertà di ricerca e di insegnamento, della sostenibilità e della valorizzazione del merito.”; “chiediamo che il pensiero critico rimanga uno dei cardini dell’Università, il cui scopo ultimo dovrebbe essere creare professionisti in grado di analizzare le situazioni che li circondano e che abbiano maturato una personale, forte e indipendente formazione e conoscenza.”
Non si possono privare studenti e lavoratori dei loro diritti.
Questi diritti sono:
- L’Art.1 Principi e Tutele: “Gli studenti sono portatori di diritti inalienabili, in quanto cittadini della comunità universitaria.”; “La piena cittadinanza universitaria degli studenti si estrinseca nei principi di autonomia, autogestione, partecipazione, libertà di espressione ed azione”;
- Art 2 La Comunità Universitaria: “Gli studenti hanno il diritto e il dovere di concorrere attivamente e pienamente alla vita della comunità universitaria, di partecipare, negli organi competenti, alla valutazione del sistema formativo e alle decisioni riguardanti l’organizzazione della didattica secondo le vigenti norme statutarie e regolamentari”;
- Art 3 Sistema Didattico: “Agli studenti è garantita la concreta ed effettiva frequenza ai Corsi di studio. A tal fine saranno rimossi tutti gli ostacoli che possa impedire la fruizione dei corsi, degli esami, delle biblioteche e degli spazi universitari”.
“Come noi non ci siamo mai tirati indietro di fronte ai nostri doveri universitari, vogliamo che anche voi non vi tiriate indietro nell’assicurarvi che i nostri diritti come studenti della Nostra università siano garantiti.”
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