Sprout Molise su Marte, come se la seconda regione più piccola d’Italia non avesse più spazio per espandersi. Non è così perché la città ideale su Jazero, il cratere di Marte è in realtà un esperimento più che concreto e dal rigore scientifico legato al rover “Perseverance”, lanciato nello spazio nel luglio 2020. E così, nel periodo del lockdown, è nato Sprout, dalla mente dell’architetto Giuseppe Calabrese.
Sprout Molise su Marte? Sembra proprio di sì a giudicare dalla forte attenzione mediatica riservata al progetto dell’architetto Giuseppe Calabrese, vincitore di un prestigioso concorso internazionale. Il prospetto è stato realizzato con la Nasa, Space Channel, National Geographic, Biosphere, European Space Agency, Explore Mars e altri collaboratori. Ancora una volta vola alto il nome della regione che non esiste, grazie ai suoi figli sparsi per il mondo. I molisani, si sa, sono geniali solo quando escono dai confini regionali. E così, nel periodo del lockdown, è nato Sprout, dalla mente dell’architetto Giuseppe Calabrese.
Lo scopo del concorso internazionale era quello di progettare una città vivibile su Jazero, il cratere di Marte dove il rover “Perseverance”, lanciato nello spazio nel luglio 2020, dovrebbe atterrare nel febbraio 2021.
Sprout Molise su Marte
Il progetto Sprout ha immaginato una città vivibile autonoma, inclusi gli ambienti agricoli che permetterebbero la sopravvivenza dell’essere umano. Il prototipo sarà realizzato nel deserto della California, a temperatura inospitali.
“La vittoria è stata annunciata dall’ex astronauta statunitense e colonnello della United States Air Force, Terry Virts in un video. – Racconta a Primo Piano Molise Gilda Calabrese, sorella dell’architetto – Mio fratello non sapeva che nel corso del collegamento avrebbero decretato il vincitore, pensava di assistere alla presentazione dei primi 10 partecipanti selezionati a livello mondiale. Quando è stato fatto il suo nome era incredulo e visibilmente commosso. Anche per noi è stato emozionante. È con una gioia indescrivibile che condivido questa sua vittoria”.
Giuseppe Calabrese, chi ha progettato la vita su Marte?
L’architetto che ha ideato il progetto vincente è molisano. Proprio così! Giuseppe Calabrese è nato in Australia, dove la famiglia si era trasferita, ma nel 1984, ha deciso di far ritorno in Molise, a Campobassoo. “Ci sentiamo a tutti gli effetti molisani. – Commenta la sorella Gilda, sul giornale sopracitato – Anche perché siamo cresciuti in Molise e la nostra famiglia si trova lì. Infatti i nostri genitori vivono attualmente a Campodipietra”.
Giuseppe, Maestro di Violino oltre che architetto, qualche anno fa ha deciso di tornare in Australia, portandosi, però, il Molise nel cuore.
L’orgoglio del Molise
La regione Molise e i suoi rappresentati sono fieri e orgogliosi del traguardo dell’architetto Calabrese. La Commissione Cultura del Comune di Campobasso gli ha dedicato l’intera seduta. Nicola Giannantonio, presidente della Commissione, su proposta del consigliere Alberto Tramontano, ha convocato la riunione, invitando l’architetto a partecipare per illustrare le caratteristiche del suo progetto.
Le congratulazioni del consigliere comunale Federico Di Bona
Il consigliere comunale di Campodipietra, Federico di Bona, si è congratulato con l’architetto molisano. “Non nascondo, da giovane consigliere comunale di Campodipietra, di aver seguito con un giusto orgoglio l’attribuzione di un prestigioso riconoscimento scientifico internazionale ad un giovane architetto che ha la famiglia nel nostro paese e come me ha ascendenze nella vicina Cercemaggiore – ha scritto il consigliere Di Bona in una lettera indirizzata all’Arch. Calabrese, al Min. Giuseppe Provenzano e a Vincenzo Cotugno, Vicepresidente della Regione Molise.
“La qualità del lavoro svolto e lo spessore delle strutture che cooperano per la realizzazione di un progetto avveniristico finalizzato a sperimentare un possibile insediamento umano su MARTE, ci proiettano su un orizzonte inimmaginabile per complessità, suggestione e sfida all’ignoto. – Continua il consigliere – Ho preso atto con piacere che la Commissione Cultura del Comune di Campobasso ha giustamente sottolineato il rilievo di un lavoro che anticipa il futuro, e sono convinto che sia l’Assessorato Regionale ai Molisani nel Mondo che il Ministero per il Mezzogiorno acquisiranno informazioni sul Progetto e non faranno mancare il proprio apprezzamento e sostegno istituzionale”.
“Il migliore augurio possibile – continua Di Bona – è che al termine di questa pandemia sia possibile promuovere un evento in Molise, magari insieme alla nostra Università, per ritrovarci tutti insieme ad ascoltare la voce di un giovane talento molisano che ha saputo illuminare una Terra di cui si mette in dubbio che esista per davvero. Buon lavoro e ci vediamo in Molise”.
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