Spacciavano droga a Campobasso 4 ragazzi di origine africana, trovati in possesso di una somma di denaro pari a € 1.000. Sequestrate 16 dosi di eroina, 2 dosi di cocaina, già confezionate, nonché 18 compresse di suboxone
Spacciavano droga a Campobasso in via Ferrari, in pieno Centro Storico, 4 ragazzi di origine africana. I Carabinieri del Capoluogo li hanno tenuti d’occhio per qualche giorno, in modo da registrare la loro attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella loro abitazione hanno rinvenuto una somma di denaro pari a €1.000, e varie dosi di narcotico tra cui: 16 dosi di eroina, 2 dosi di cocaina, già confezionate, nonché 18 compresse di suboxone. Il tutto pronto per essere immesso nel mercato delle cessioni ai tossicodipendenti. E‘ scattata la denuncia alla locale Procura della Repubblica, sempre particolarmente attenta nei confronti di tali reati e rispetto al dramma, anche sociale, che tale fenomenologia comporta.
Spacciavano droga a Campobasso, spacciavo suboxone, ecco cos’è!
Si tratta di una sostanza oppioide come il metadone. E’ usata in medicina, come la morfina, quindi ha effetti analgesici. Ma differenza delle altre sostanze citate, non produce, o addirittura previene, altri effetti tipici dei derivati dell’oppio. Usato in dosi superiori a come dovrebbe essere assunto, causa dipendenza.
Ecco cosa si rischia
La detenzione di stupefacenti a fini di spaccio è un reato punito con la reclusione da sei a venti anni e con la multa da euro 26.000 a euro 260.000. Sancito dall’articolo 73 del Testo Unico in materia di sostanze stupefacenti. Allo stesso modo è punito il concorso in questo reato. Chi è responsabile per concorso nella realizzazione di un delitto è normalmente condannato alla stessa pena. Articolo 110 del Codice Penale: “Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita”.
Come aiutare un tossicodipendente?
I passi da fare sono semplici, ma fondamentali! Molto spesso, nel profondo, un tossicodipendente sa di aver bisogno di aiuto, ma non è in grado di rompere la routine per ricevere l’aiuto necessario. Un esempio molto comune è che quando un tossicodipendente incontra qualche problema grave, a quel punto è completamente disposto a discutere la propria dipendenza con i suoi cari. Purtroppo, se questa opportunità non è sfruttata rapidamente, la voglia ossessiva di droga e l’ambiente lo travolgeranno e passerà del tempo prima che torni a collaborare. Il tossicodipendente ha episodi nel suo che sono eventi devastanti e che hanno qualcosa a che fare con l’uso di droghe. Aiutare non vuol dire imporre. Bisogna fare in modo, stando costantemente al fianco del nostro amico o parente, che frequenti centri di recupero, ed impegnarlo con le molte attività di hobby che possiamo offrirgli.
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