Sospensione tempo, sospensione diritti ai tempi del Covid. Durante il lockdown covid-19, abbiamo vissuto una sospensione del tempo e, di fatto, una sospensione di alcuni nostri diritti civili e delle libertà individuali. Una privazione vissuta costantemente da chi è rifugiato, costretto a lasciare il proprio Paese.
“Nelle scuole mancano le sedie. Mia mamma è andata al negozio e ha comprato una piccola sedia per me” La riflessione ha stimolato i beneficiari Siproimi Karibu e Integramondo dell’Ambito Territoriale e del comune di Campobasso, che hanno creato un video mutuato sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
Sospensione tempo, sospensione diritti. Quei diritti che hanno un posto d’onore tra le “pietre miliari della storia dell’umanità”. Il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” recita l’Articolo 1 che invita ad “agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. Parte proprio da questo documento che riassume i fondamenti della dichiarazione stesa nel 1789 durante la Rivoluzione francese, il tributo alla Giornata Internazionale del Rifugiato offerto dagli Sprar Siproimi Karibu e Integramondo, Assel, Awa, Comune di Campobasso e Ambito Territoriale Sociale di Campobasso per #staywithrefugee
Sospensione tempo, sospensione diritti. Serve una Giornata del Rifugiato?
La Giornata internazionale del rifugiato, indetta dalle Nazioni Unite, viene celebrata il 20 giugno per ricordare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Purtroppo l’emergenza coronavirus non ha consentito di poter organizzare gli eventi in programma, ma gli Sprar (oggi Siproimi, ovvero Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati) Karibu e Integramondo dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) e del comune di Campobasso hanno voluto dare comunque un segnale importante, di forte impatto emozionale, attraverso un video realizzato con il contributo degli stessi ospiti. Sospensione del tempo, sospensione dei diritti.
Sospensione tempo, sospensione diritti. Il leitmotiv karibu e Integramondo
E’ questo il leitmotiv dell’iniziativa molisana. Durante il necessario lockdown, imposto dalla grave emergenza sanitaria per l’epidemia di covid-19, abbiamo vissuto tutte e tutti una vera e propria sospensione del tempo e di fatto una sospensione di alcuni nostri diritti civili e delle nostre libertà individuali. Basta una rapida riflessione per comprendere che tale condizione di sospensione “temporanea” dei diritti viene vissuta costantemente da chi, rifugiato, fatica a vedere riconosciuti i propri diritti umani e civili.
Da queste considerazioni nasce il video che sarà diffuso in rete sulle pagine ufficiali dei progetti suddetti e sulle pagine istituzionali del comune di Campobasso e dell’Ats. Nel video assistiamo ai racconti dei beneficiari, dei rifugiati e delle rifugiate, intervallati ad alcuni dei più importanti articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, per ricordarci che, mai come in questo momento, è necessario riscoprire le nostre radici, le radici della nostra Carta Costituzionale e di quella Dichiarazione universale dei Diritti Umani che rappresenta una delle pietre miliari dell’evoluzione della civiltà umana.
Sospensione tempo, sospensione diritti. Quali?
“Ogni individuo – Articolo 3 della Dichiarazione – ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria Persona”. Ma le immagini sono di uomini e donne costretti a fuggire da violenze, guerre, regimi politici che violano quelle garanzie.
Sospensione tempo, sospensione diritti. Articolo 10, giustizia
Articolo 10: “Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale…” ma le parole di Grace OPPONG, con un bimbo in grembo ci parlano di una realtà diversa. “Qui in Italia la Giustizia si applica a tutto, in Ghana no. In Ghana tutto ha a che fare con i soldi. Se per esempio non hai soldi, anche se hai ragione, daranno ragione a qualcun altro” mentre Richmond ESSIEN spiega che “in Africa i sistemi giudiziari non funzionano” e dipendono dal danaro che si possiede.
Sospensione tempo, sospensione diritti. Articolo 21, elezioni
Articolo 21: “Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti. (…) La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale…” Ma Naomi EBADAMIORIA commenta spiegando che ha paura di andare a votare e non lo fa per non avere problemi. “Quando si tengono le elezioni nel mio Paese, la situazione è pericolosa, le persone non possono uscire a causa delle violenze”. “Molte persone perdono la vita – aggiunge Emmanuel NWANUNU – se escono di casa per andare a votare. Mentre qui in Italia, adesso vivo qui, puoi tranquillamente recarti a votare”.
Sullo stesso argomento, un commento in francese. “La democrazia in Africa è plagiata – commenta Jean HYPPOLITE – caratterizzata da nepotismo, corruzione, arresti arbitrari degli attivisti e degli attori politici. Le elezioni non sono trasparenti e democratiche. Approfitto di questa intervista per rendere omaggio a coloro che hanno perso la vita per la difesa dei diritti umani, ai giornalisti impegnati e agli attivisti politici.”
Sospensione tempo, sospensione diritti. Articolo 26: istruzione
L’Articolo 26 precisa che “Ogni individuo ha diritto all’istruzione. Ma anche qui Naomi risponde con esperienze difficili da comprendere. “Quado vuoi andare a scuola nella mia città e non hai i soldi è un problema. I professori ti chiedono di comprare i libri e se tu non puoi loro ti picchiano. Devi rimanere a casa se non hai i soldi. Pure la sedia. Nelle scuole pubbliche devi comprare la sedia perché non ci sono, mia mamma è andata al negozio e ha comprato una piccola sedia per me”
C’è ancora molto da fare…
Il video, realizzato da Giacomo Gattozzi, si chiude con la frase “C’è ancora molto da fare… per sancire la libertà di parlare, di curarsi, di viaggiare, di studiare, di vivere sicuri. E’ vero, ma stiamo facendo la nostra parte. E il Sistema Assel, gruppo AWA che gestisce i Siproimi del Comune di Campobasso e dell’Ambito Territoriale, lo sta facendo. #staywithrefugee!
Grazie a chi ci ha messo la faccia
Si ringraziano gli amici africani che “ci hanno messo la faccia”: Naomi EBADAMIORIA, Richmond Essien, Emmanuel NWANUNU, Jean HYPPOLITE, Grace OPPONG. A volte, può non essere facile anche solo denunciare i diritti negati