Il sistema “da spiaggia” New-PV-3 sperimentato dai ricercatori del Cnr-Imem con materiali alternativi al silicio. “Portatile ed ecologico, si adatta a qualsiasi superficie”
Metti un mini pannello fotovoltaico sul lettino e ci colleghi fino a 6 smartphone. Ecco fatto il sistema di ricarica da spiaggia a impatto zero per le utenze elettriche a bassa potenza. Che vuol dire anche tablet. Il sistema è stato messo a punto in via sperimentale dal gruppo di ricerca NewPV del Cnr-Imem che lo sta sperimentando nella piscina Baia Blu del Campus universitario di Parma. Lì il fotovoltaico è stato appunto sistemato su ombrelloni e lettini, i posti più sensati per catturare i raggi che possono restituire immediatamente la ricarica necessaria a far ripartire un telefonino, o per sfogliare il tablet. Non si tratta di una distesa di pannelli solari, ma di mini moduli grandi al massimo 50-60 cm2 posizionati senza difficoltà sul parasole. Le celle solari sono infatti flessibili e adattabili a qualsiasi superficie, anche verticale. Ciascuno dei mini moduli è collegato a una scatola di circa 15×15 cm che gestisce la potenza istantanea funzionando da stabilizzatore. Tutto il kit non pesa più di 400 gr e può essere poszionato ovunque, purché sia esposto alla luce solare. Lavoriamo sulle applicazioni del fotovoltaico da dieci anni e abbiamo capito che una delle più facili è proprio quella che consente di ricaricare i dispositivi che usiamo tutti i giorni sotto il sole”, racconta Stefano Rampino, ricercatore a capo del progetto pilota. “In realtà ci sono già dipositivi in grado di ricaricare oggetti a bassa potenza in commercio, ma in linea di massima non funzionano a meno che il sole non sia ‘al massimo’. Noi siamo riusciti a risolvere la stabilizzazione della potenza elettrica nel caso in cui passi una nuvola ad oscurare la fonte luminosa, per esempio”, spiega Rampino. La scatola ‘magica’ serve proprio a questo: gestire la potenza garantendo un flusso di energia stabile anche in caso di un ridotto apporto di luce. Con risultati soddisfacenti, visto che per riportare uno smartphone all’80% in questo modo bastano 20 minuti grazie alla ricarica rapida.
Sistema NewPv-3
Il sistema “NewPV–3” è stato pensato anche per altri piccoli dispositivi elettrici utili sotto l’ombrellone, come il compressore per i gonfiabili o il mini frigo da spiaggia. “Si tratta di componenti molto leggeri e resistenti all’acqua che si possono portare ovunque, – dentro uno zaino o in borsa – oppure da installare in uno stabilimento per dotare tutte le postazioni esterne di ricarica per la bella stagione“. I benefici da considerare sono sia ambientali che economici. “Non siamo di fronte all’installazione di pannelli fotovoltaici su un tetto, ma a un sistema più agile che può essere utilizzato alla bisogna con un piccolo investimento, anche nel caso si volesse fare un impianto elettrico diffuso per alimentare altri componenti della piscina o dello stabilimento, tagliando i consumi“. In caso di cellulari e computer portatili, la disposizione delle varie parti elettriche è stata studiata nel dettaglio per evitare che i dispositivi siano di intralcio o si surriscaldino. Se i mini pannelli richiedono l’esposizione alla luce solare diretta, la scatola con le componenti elettriche può infatti essere agganciata a qualsiasi supporto (ad esempio, sotto il lettino) lasciando lo smartphone o il tablet collegati ma all’ombra, magari al riparo nella borsa. “Studiamo da 10 anni il fotovoltaico (da qui il nome PV, che sta per photovoltaics) e i materiali di nuova generazione alternativi al silicio basati sul film sottile, che vanno a creare questa pellicola flessibile” aggiunge Rampino spiegando come le celle fotovoltaiche Cigs (diseleniuro di rame, indio e gallio) abbiano permesso di ottimizzare i processi. Quindi presto potremo sostituire il powerbank con il fotovoltaico? “La strada è questa e siamo in attesa del brevetto. Bisogna solo vedere se e quali aziende si faranno avanti”.
di Andrea De Marco
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