Pubblico mormorante e persino qualche maleducato: il ricorso di Benedetto Brunetti sostenuto in aula dal firmatario in persona. Distruggere per cercare consensi. Di Biase è sindaco legittimo. In suo favore anche il voto di Gaetano Policella, vicesindaco uscente e capolista della coalizione avversaria di Bojano Futura. Gli insulti gratuiti che nessuno è riuscito a zittire.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Ineleggibile il Sindaco di Bojano? Il ricorso di Benedetto Brunetti, cittadino-elettore prestanome, per il momento non ha modificato i giochi nell’ultimo Consiglio comunale. La notifica dell’atto aveva imposto al neo Sindaco Marco Di Biase di abbandonare l’aula in apertura, per la discussione del primo punto all’ordine del giorno: l’esame delle condizioni di eleggibilità e di compatibilità degli eletti alla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale nella consultazione del 5 Giugno 2016. Il dibattito è stato lungo ed estenuante, fatto di botte e risposte, accuse, insinuazioni, reiterate imputazioni, personali e familiari oltre che politiche e istituzionali. Alla fine la votazione ha dato ragione al gruppo di Bojano Futura con gli 8 voti a favore dell’eleggibilità espressi da Roberta Scinocca, Angelo Arena, Silvio Perrella, Virgilio Spina, Lucia Amatuzio, Pina Malatesta, Carmen Zuccarino, Remo Perrella della maggioranza e da Gaetano Policella dell’opposizione. Si sono opposti invece Massimo Romano, Mariacristina Spina e Carlo Perrella, i quali hanno tutti espresso la propria dichiarazione di voto.
Massimo ROMANO
“Sono contrario per tutte le cose che ci siamo detti fino a questo momento e stigmatizzo che la posizione del sindaco va nella direzione opposta alla trasparenza tanto invocata in campagna elettorale.”
Mariacristina SPINA
“Mi associo a quanto dichiarato dal mio capogruppo e dico no all’eleggibilità del sindaco”
Carlo PERRELLA
“Mi associo al mio capogruppo: sono convinto che la commistione dei ruoli abbia generato interessi
in grado di calamitare voti.”
Il voto favorevole di Gaetano Policella, vicesindaco uscente della giunta Silvestri, ha dato adito a diverse e persino contrastanti interpretazioni. Il Direttore del locale ufficio postale ha inteso esprimere il suo pensiero sull’importanza di cominciare a lavorare in maniera fattiva senza perdersi in vincoli alla Azzeccagarbugli, che non hanno senso in una situazione, come quella di Bojano, in cui la clinica sanitaria Villa Esther ha sempre ricoperto un ruolo di primissimo piano. Non a caso, gli ultimi due sindaci sono stati entrambi medici. Roberto Colalillo, a dire il vero, ha collaborato con la struttura solo fino a inizio anni ’80, mentre Antonio Silvestri i lavora ancora. Marco Di Biase, come previsto dalla legge, ha dato le dimissioni dal CDA prima della candidatura, mentre Antonio Silvestri, com’è naturale, ha continuato a lavorare nella clinica stessa per tutta la durata del decennale mandato.
La votazione che ha ratificato il ruolo di Marco Di Biase sullo scranno più alto del consiglio, ha scatenato le urla del cittadino-elettore Benedetto Brunetti, firmatario del ricorso per l’ineleggibilità. Il Vigile di servizio non è riuscito a mantenere l’ordine, apostrofato dall’uomo: “Voglio proprio vedere chi si permette di farmi spostare da qua. Parlo come e quando mi pare!” Non contento, alla risposta di un consigliere che, anziché dire “favorevole”, ha risposto “presente”, Brunetti ha esclamato: ”Si vede che ha sniffato…” Ma nessuno l’ha zittito, nonostante avesse ronunciato un’offesa grave. Evidentemente senza alcun fondamento, buttata lì tanto per fare chiasso.
Solo a votazione conclusa, alle 19.22, il primo cittadino è rientrato in aula per affrontare il secondo punto all’ordine del giorno, che ha portato all’elezione di Remo Perrella alla carica di Presidente del Consiglio Comunale con 9 voti a favore contro i 3 andati a Mariacristina Spina.
Le posizioni, infatti, stigmatizzate dalle opposizioni, non sono riuscite a fermare la macchina amministrativa che è partita dopo il necessario rodaggio e la verifica, in corso, delle disponibilità finanziarie e della situazione di cassa.