Scuole aperte aumentano contagi in tutta Italia. L’esperto Roberto Cauda, dichiara che l’apertura o la chiusura delle scuole deve essere fatta con molta cautela, e deve essere ben studiata, al fine di limitare il più possibile l’indice dei contagi
Scuole aperte aumentano contagi del 15% aiutato dal 7% dovuto ai trasporti. Quando si auspicava ad una apertura della scuola, doveva essere ben analizzata la situazione dei contagi Covid. La situazione dell’Italia è assurda, abbiamo la regione Campania che a breve richiuderà tutti gli istituti di ogni ordine e grado. In Puglia, invece, molti genitori hanno scelto di far seguire le lezioni on-line, come prevede l’ordinanza regionale. In Trentino Alto Adige nuovo lockdown con didattica digitale per tutti.
La Valle D’Aosta, dalla riapertura delle scuole, avvenuta il 14 settembre 2020, fino al 6 dicembre dello stesso anno, ha registrato 690 contagi tra gli studenti e insegnanti. In una Regione piccola, che conta solo 125.000 abitanti i positivi risultano essere 5.550.
Scuole aperte aumentano contagi, Le parole dell’esperto Cauda
Alla base di quanto detto, il Professore Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma, spiega che è difficile prendere le decisioni sulla chiusura e apertura delle scuole, ammettendo però che con le scuole aperte, la tendenza è quella dell’aumento di contagi da covid. Uno studio su 131 paesi, ha dimostrato come dall’apertura delle scuole l’indice dei contagi è aumentato del 15%, a cui si deve aggiungere un ulteriore 7% legato ai trasporti.
“Sono dati internazionali, da misurare sui singoli Paesi – spiega Cauda – ma la tendenza è quella. Quindi è chiaro che la chiusura delle scuole porta una diminuzione: ora il problema è cercare di bilanciare le chiusure con intelligenza. Ogni apertura o riapertura porta con sé dei rischi che devono essere calcolati, siamo ancora in una fase molto delicata – continua il Professore, analizzando quel che sta accadendo in questi giorni – se andiamo a vedere l’incidenza registrata dall’Istituto superiore di sanità vediamo che siamo ben lontani dalla soglia di “sicurezza” vale a dire delle 50 persone su 100mila: con cui si riesce a mantenere il contenimento, ora invece siamo a 289 per 100mila. Per riuscire ad avviare un tracciamento efficace – conclude Cauda – dovremmo avere 4330 nuovi contagi al giorno, ora siamo a 3 volte tanto. Quindi, stando a questi dati, è chiaro che l’aumento dei contagi spaventa e va tenuto sotto controllo”.
La soluzione più giusta, dunque per l’esperto, resta la politica dello ‘stop and go’. Bisogna aprire dove possibile e richiudere se si superar una certa soglia. Se la situazione epidemiologica di una regione tende ad aumentare bisogna chiudere con rapidità e urgenza. Non c’è la ricetta assoluta: siamo in una fase transitoria, quindi le chiusure hanno l’obiettivo di traghettarci verso il vaccino.
Il matematico Sebastiani conferma la teoria del Prof Cauda
Anche il matematico Sebastiani aveva appunto riportato la ricerca menzionata da Cauda. Su Lancet si dimostra come un mese dopo la riapertura delle scuole, su 131 stati in tutto il mondo, ha visto un incremento del 25% di contagi covid.
Su Science, invece, la ricerca è stata condotta al contrario: su 41 stati che hanno chiuso la scuola, ha registrato una riduzione di contagio del 35%.
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