Unimol, una scoperta inaspettata. Trovati sui monti della Sila i resti di un ‘cugino’ del mammut. Primo scheletro completo mai trovato in Italia. Le ricerche non si fermano
Ritrovamento clamoroso e impensato. Protagonisti sono i ricercatori dell’Unimol, Università degli Studi del Molise. Scoperti sui monti della Sila i resti di un grosso animale, definito ‘cugino’ del mammut. Con il nome mammut, si intendono varie specie di grossi proboscidati estinti e strettamente imparentati con gli odierni elefanti. E’ stato il primo scheletro completo mai recuperato in Italia di Elephas Antiquus. Durante alcuni studi archeologici, nel terreno calabrese, i ricercatori hanno notato qualcosa di meravigliosamente diverso. L’area interessata occultava i resti dell’antenato preistorico elefante. Una scoperta accidentale, che potrebbe in parte riscrivere la storia della Calabria. Il Mammut raffigura il cugino più giovane ed europeo dei ben più noti mammut asiatici. I primi rilievi sono stati sufficienti alla Soprintendenza per non avere dubbi. Il mammut possiede zanne leggermente arcuate, lunghe circa 3 metri e i frammenti diafisari che ricostruiscono un’altezza di 4 metri al garrese. Tutte caratteristiche tipiche della specie che ha abitato l’Europa 700mila anni fa. Dalle prime valutazioni dei ricercatori, il gigantesco animale sarebbe morto sulle sponde del lago per cause naturali. Nella zona non sono stati infatti trovati elementi che facciano pensare alla presenza di antichi cacciatori. Gli studi nell’area coinvolta sono solo all’inizio ma i ricercatori Unimol hanno intenzione di proseguire in modo continuo e sbalorditivo le indagini, per raggiugere risultati ancor più significativi. I reperti del mammut sono stati trasferiti nel laboratorio di Archeologia Unimol, con sede in Campobasso.
Alcune delle più stravaganti curiosità sui Mammut.
I Mammut erano alti circa 3 metri. Il loro peso ovviamente era differente da esemplare a esemplare ma arrivava tranquillamente alle 10 tonnellate. Se indaghiamo meglio, scopriamo che i Mammut vivevano più o meno come noi, fino a 80 anni. Avevano una dieta vegetariana, e per nutrirsi arrivavano a consumare circa 350 chilogrammi di erba e arbusti. Sempre per il loro sostentamento erano importanti le zanne, che gli permettevano di smuovere la neve alla ricerca di cibo. Un’altra curiosità sui Mammut è proprio legata alle sue zanne, nella sezione delle zanne di un Mammut è possibile trovare indizi che vi porteranno a stabilire l’età dell’esemplare.
- Italiani bloccati a Londra. Il nuovo Covid è più contagioso
- Degrado Villa Musenga Campobasso, la denuncia di Fratelli d’Italia
- Amore cucito addosso: parte la campagna moda uomo di Maison Signore
- Addio a Giorgio Bocca. Oggi l’ultimo saluto
- Esplosione Beirut, Italiano ferito
di Jasmine Tomasi