Esperimenti sulle scimmie, test per verificare se le emissioni delle vetture diesel fossero nocive. Al centro dello scandalo le tre note case automobilistiche: Vw, Daimler e Bmw. Bmw Group ha annunciato di non condurre studi su animali e non aver preso parte alla sperimentazione
(UMDI-UNMONDODITALIANI) Esperimenti-tortura sugli animali negli Usa, con l’intento di verificare se i gas di scarico dei veicoli diesel fossero nocivi. Dietro l’iniziativa, di cui parla oggi la Bild in Germania, ci sono tre colossi dell’auto tedesca, Vw Daimler e Bmw, che hanno realizzato, nel maggio 2015 esperimenti su dieci esemplari di scimmie giavanesi. In un laboratorio di Albuquerque, nel New Mexico, sono stati rinchiusi in una vetrina davanti a uno schermo con un cartone animato, mentre gli venivano somministrate emissioni di gas di scarico (commisto ad aria) per 4 ore. Le scimmie sono sopravvissute al test, non sono note però quali siano le condizioni di salute attuali, ha spiegato il tabloid. Bmw e Daimler hanno preso le distanze dal metodo, mentre per il presidente della Bassa Sassonia, Stephan Weil, che rappresenta il maggiore azionista del gruppo di Wolfsburg, si tratta d i pratiche estremamente assurde, poiché le scimmie sono animali bisognosi di movimento, tenerle ferme per 4 ore corrisponde già ad una tortura. Dietro le crudeli pratiche ci sarebbe l’allarme scatenato nel 2012 da uno studio pubblicato dall’organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale i gas di scarico sono cancerogeni. I colossi dell’auto avrebbero quindi scelto le scimmie come cavie, per smentire i risultati dello studio.
Esperimenti e studi precedenti
Nel 2007 Bmw, Daimler e Vw avevano fondato insieme un’associazione europea della ricerca per ambiente e salute nel settore dei trasporti, ed è questa fondazione ad aver promosso lo studio sulle scimmie nel 2013, stipulando un contratto con il «Lovelace Respiratory Research Institute». Dal materiale in possesso di Bild, è emerso addirittura che i promotori della ricerca avessero preso in considerazione la sottoposizione al test anche di cavie umane volontarie. A tal proposito reagì l’allora direttore generale della fondazione, Michael Spalleck, bocciando l’idea sul nascere. Secondo i dati di Bild sarebbe coinvolto in questo caso lo stesso ex ingegnere Vw che manipolava i dati delle emissioni: James Liang, poi condannato a 40 mesi di carcere negli Usa. Il Bmw Group ha annunciato di non condurre studi su animali e non aver preso parte a questa sperimentazione. Dichiarandosi quindi del tutto estraneo ai fatti.