Santa Cecilia, Roma: concerto di Natale in onore del musicista Severino Gazzelloni

Cultura

In occasione del centenario della nascita di Severino Gazzelloni, il Conservatorio di Santa Cecilia dedicherà un concerto di Natale in suo onore con lo strumento preferito dall’artista: il flauto

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Nel 2019 si celebra il centenario della nascita di Severino Gazzelloni. Ecco perché il Concerto di Natale del Conservatorio Santa Cecilia è dedicato a questo grande artista con lo strumento che lui tanto mirabilmente suonava e amava: il flauto. Ed ecco il significato di una orchestra costituita da quattro generazioni di flautisti provenienti dall’ Italia, Madagascar, Messico, Panamá, Perù, Russia, Lituania, Turchia, Stati Uniti, Cina, Corea, Romania, Ungheria. Differenti razze, culture, confessioni religiose (cristiani, ebrei, mussulmani, buddisti, induisti), tutti direttamente o indirettamente allievi di Gazzelloni, tutti uniti nel nome di quel meraviglioso linguaggio universale che è la Musica. Franz Albanese, che è stato un suo allievo diretto, interno presso il Conservatorio di Santa Cecilia e per molti anni all’Accademia Chigiana di Siena, si è appassionato alla musica, proprio ascoltando da bambino per la prima volta alla radio il flauto di Severino Gazzelloni. Poi da adulto, suonò per anni un flauto identico a quello di Gazzelloni, un flauto d’oro costruito dal medesimo artigiano tedesco, a Lahr: Johannes Hammig Gazzelloni suonava anche molti generi di musica, classica, ma anche pop, musica da film, jazz. Per celebrare al meglio questa immensa figura di artista, Franz Albanese ha pensato di proporre nel programma vari generi, così come il Maestro Gazzelloni gli ha insegnato. Dal 1600 ai giorni nostri. Dal barocco, al classico, romantico, moderno, dalla musica da film alla musica popolare.

Biografia di Severino Gazzelloni

Severino Gazzelloni (5 gennaio 1919 -21 novembre 1992) è l’artefice della riscoperta moderna del flauto  strumento che ha iniziato grazie a lui a ottenere larga e condivisa considerazione in virtù delle sue peculiari caratteristiche di agilità, Bellezza del suono e larghe possibilità d’uso nell’impiego solistico e in tutti i generi musicali (classica, leggera, pop, rock, jazz). Se non ci fosse stato Gazzelloni oggi certamente il flauto non avrebbe avuto nel mondo la diffusione che ha. Ed anche lo sviluppo della tecnica strumentale. Tutti i flautisti devono qualcosa a Severino Gazzelloni, anche perché a lui si deve lo sviluppo della letteratura flautistica del 900. La sua carriera come solista iniziò nel 1945. Tramite Bruno Maderna, qualche anno più tardi, Gazzelloni si avvicinò alla Neue Musik. Dal 1952 partecipò agli Internationale Ferienkurse für Neue Musik di Darmstadt, insegnandovi ininterrottamente il flauto dal 1956 al 1966. In quegli anni strinse rapporti professionali con i maggiori esponenti della nuova avanguardia come Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen, Luigi Nono, Franco Donatoni, Olivier Messiaen, John Cage, Luciano Berio e Sylvano Bussotti. Grazie alla vastità del repertorio, che spaziava dalla musica classica a quella leggera e popolare, e all’abilità unanimemente riconosciuta, oltre a un suono di rara bellezza, Severino Gazzelloni arrivò presto ad avere una grandissima fama, contribuendo ad una ampia diffusione del flauto nei più vasti ambiti. Per la sua bravura e personalità esecutiva fu attribuito a Gazzelloni il soprannome di “flauto d’oro”, e un flauto d’oro egli effettivamente usava per esibirsi (circondato alla base da una piccola vera di diamanti), costruito a mano esclusivamente per lui dall’ artigiano tedesco, Johannes Hammig. Molti tra i massimi capolavori della musica contemporanea per flauto furono dedicati a Gazzelloni inclusa la celebre Sequenza per flauto solo di Luciano Berio. Gazzelloni, come famoso maestro di flauto, fu fonte di ispirazione per molti artisti di jazz, genere e stile che lo stesso Gazzelloni amava. Il musicista jazz Eric Dolphy gli dedicò un brano il cui titolo era appunto il cognome dell’artista “Gazzelloni”, nel suo capolavoro Out to lunch.

Orchestra di flauti di Santa Cecilia

Costituita nel 2006 da Franz Albanese, l’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia è una realtà professionale che si pone l’obiettivo di divulgare nei più vasti ambiti il repertorio originale scritto per l’intera gamma di flauti traversi. Composta da un organico di oltre 50 elementi, comprende ottavini, flauti in do, flauti in do discendenti al si, flauti in sol, flauti bassi, flauto contrabbasso. Il repertorio spazia dal 1700 ai giorni nostri. In tale contesto è dato ampio spazio alla musica contemporanea con la commissione di lavori a compositori d’oggi le cui opere sono sistematicamente proposte in prima esecuzione assoluta e registrate su supporto digitale (CD). Collaborano con l’orchestra flautisti di levatura internazionale, tra i quali i docenti del Conservatorio di Musica di Santa Cecilia e del Conservatorio di Frosinone. L’orchestra si è esibita con successo in siti molto importanti quali la Sala Accademica di Santa Cecilia, Basilica di San Camillo de Lellis, Parco della Musica, San Pietro, NATO, Accademia San Luca, Università La Sapienza, Auditorium Antonianum, ecc.

Franz Albanese

Flautista, Direttore d’orchestra, Compositore, Musicologo appartenente ad una famiglia di musicisti e grandi cantanti lirici (Licia Albanese, Francesco Albanese), è laureato presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, l’Accademia Chigiana di Siena, la Facoltà musicale di San Paolo del Brasile, ed è altresì laureato in Musicologia (Università di Bologna) e in Composizione (Università di Los Angeles). Tra i suoi maestri annovera: Severino Gazzelloni (primo flauto dell’Orchestra della Rai), Angelo Persichilli e Conrad Klemm (primi flauti dell’Accademia di Santa Cecilia), Francesco Maresca (primo flauto del Teatro alla Scala), Franco Ferrara. In cinquanta anni di attività si è esibito da solista, camerista e direttore d’orchestra (oltre 2200 concerti e più di 100 orchestre dirette) in 64 Paesi di tutti i continenti e in teatri prestigiosi, svolgendo attività didattica presso importanti atenei e dirigendo il più significativo repertorio lirico-sinfonico, oltre a un centinaio di prime esecuzioni assolute di composizioni sinfoniche contemporanee. Ha inciso 35 CD incluso l’ultimo, intitolato Quo Vadis?, contenente sue composizioni per flauto scritte tra il 1970 e il 2019. Titolare di cattedra presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma nell’ambito dell’Alta Formazione, è stato direttore di Conservatorio di musica senza soluzione di continuità dal 1988 al 2012 ed è stato dal 1998 al 2011 direttore principale ed artistico dell’Orchestra Sinfonica Regionale del Molise. Già direttore artistico e musicale dell’Amiata festival (Siena), presidente dell’associazione Musicale Doppler e direttore artistico dell’associazione culturale Teorema di Roma, è stato insignito di prestigiose onorificenze tra le quali il Premio Anassilaos per la Musica; “Paul Harris” (più alta onorificenza rotariana), Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. Dal 2006 cura la direzione musicale e artistica dell’Orchestra di Flauti di Santa Cecilia. Nel 2016 è stato direttore vicario del Conservatorio di Santa Cecilia in Roma e successivamente, sino ad oggi, Responsabile della programmazione artistica.

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