Non si può pretendere che il nostro territorio rimanga a contagio zero. Il contagio è arrivato in Italia, come nel resto del mondo, e ha messo in ginocchio il sistema sanitario più efficiente del Paese, quello Lombardo. Il pensiero del Presidente si è rivolto principalmente alle 13 famiglie che hanno perso un proprio caro per questo maledetto virus. Basta speculazioni
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Nella giornata di ieri, 5 aprile 2020, Donato Toma sui social ha rivolto un messaggio speciale a tutti i molisani che stanno affrontando l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, il virus che a fine gennaio si è propagato silenzioso nel Territorio Italiano, precisamente nelle regioni più a Nord, per poi estendersi su tutto il Bel Paese. Trascinando l’Italia in un baratro dove, per ora, sembra impossibile uscirne. Il Presidente della Regione Molise ha infatti dichiarato di non trascorrere come tutti noi un periodo felice, le nostre tradizioni vengono stravolte e modificate per uscire al più presto da questa situazione. Quella di ieri, infatti, sarebbe dovuta essere una giornata felice, di festa e benedizione di ramoscelli d’ulivo. Simbolo di pace e speranza. Di scambio di auguri in chiesa. Ma purtroppo non è stato cosi. Il pensiero del Presidente è rivolto principalmente alle 13 famiglie che hanno perso un proprio caro per questo maledetto virus, ma anche alle famiglie che hanno perso un proprio caro per altre terribili malattie. “Oggi il mio pensiero va a chi sta tenendo duro – scrive Toma – a chi deve lavorare e a chi ha scelto di lavorare per sostenere chi è in prima linea. Addetti alle pulizie, autisti, operai di aziende aperte, negozianti di beni di prima necessità, farmacisti, medici e personale sanitario, forze dell’ordine, protezione civile, amministratori e altre istituzioni”. Il Molise ha ancora numeri di contagio gestibili con le risorse regionali, ha un numero di decessi molto limitato, e come controllo del territorio è ai primi posti. La regione Molise è stata una delle prime regioni a mettere in piedi un piano sanitario di contrasto all’emergenza, di controllo dei confini, di misure economiche di sostegno all’economia.
“Di fronte a ogni singola vita persa io – aggiunge poi il presidente nel suo discorso – non riesco a festeggiare e mi perdonerete per questo. Sono in ufficio in regione 15 ore al giorno, la task force è costantemente operativa. Sì può fare di più e meglio? Sì, ma non possiamo pretendere che il nostro territorio sia a contagio zero, questo lo voglio dire chiaramente a chi in queste ore utilizza ogni nuovo contagio per attaccare la regione. Dico a chi anche in questa fase diffonde fake news e linguaggio violento per diffondere odio e allarmismi anche in un momento del genere quando è in ballo la vita della persone: se in Molise ogni contagio dipende dall’inefficienza della regione, allora l’Italia che è il paese più contagiato al mondo dispone del governo nazionale peggiore del mondo? Ma la volete finire di speculare per racimolare voti anche sulla malattia? Il contagio è arrivato in Italia, come nel resto del mondo, e ha messo in ginocchio il sistema sanitario più efficiente del Paese, quello Lombardo. Poi quello Veneto e poi quello Emiliano. E noi abbiamo contenuto perché abbiamo chiuso subito i confini, mentre quelli che ora continuano a contestare dicevano che sbagliavamo. Mentre c’è chi continua a diffondere odio, io personalmente per settimane mi sono attaccato al telefono per richiedere mascherine, attrezzature, per mettere a punto bandi per assumere nuovo personale sanitario, per garantire assistenza sanitaria ed economica. Non possiamo pretendere che il nostro territorio sia a contagio zero, dicevo, ma a contagio contenuto sì, e lo stiamo facendo e i risultati al momento ci sono. E devo dire grazie ai molisani: siamo una grande comunità e lo stiamo dimostrando ogni giorno rispettando le regole silenziosamente e mostrando grande senso di responsabilità. La regione c’è, i sindaci ci sono, tutta la filiera istituzionale è attivata. Credetemi, stiamo facendo il possibile e l’impossibile”.
Le festività annullateI Misteri, quest’anno non ci saranno. “Mi mancherà tanto – scrive infine Toma – come mancherà a tutti i campobassani la processione. Come mancherà a Isernia la sua processione, come mancheranno alle altre comunità i riti pasquali. Continuiamo a coltivarla. E insieme alla speranza coltiviamo il coraggio e la determinazione. Insieme ce la faremo. Non è il mio augurio, è la certezza che voglio trasmettervi oggi. Teniamo duro che insieme ce la faremo. E saremo tutti più forti e consapevoli di quanto vale la vita e la libertà. Vi voglio bene, statemi vicino e restiamo uniti”.