Poco meno di 500 abitanti, tutti, ma proprio tutti, dai neonati ai più anziani, Sindaco e Amministrazione Comunale compresa, impegnati nelle scene del Presepe Vivente che a San Polo Matese si replica ininterrottamente da 30 anni a questa parte.
Un Presepe Vivente particolare quello la cui 30esima edizione, da ben trent’anni, senza soluzione di continuità, si svolge nell‘incantevole scenario del comune di San Polo Matese. Un presepe particolare, dicevamo, perché tutti i circa 500 abitanti, ma proprio tutti, dai neonati ai più anziani, Sindaco e Amministrazione Comunale compresa, sono impegnati nelle scene del Presepe che viene seguito con particolare intensità emotiva anche dai tanti sanpolesi nel mondo. A San Polo Matese recitano tutti, persino lo stesso paese, abbarbicato sul costone matesino, che si offre come scenario naturale, vero e proprio presepe di case e armenti, cime aspre, alberi e pietre, grotte e paesaggi inimmaginabili.
I primi pionieri del progetto del presepe vivente, anche se in forma più improvvisata, furono l’allora parroco del paese, Don Angelo Spina, ora Vescovo della Diocesi Valva-Sulmona, Angelo Capra e Giuseppe Giangiulio. il primo ora non è più in zona per “promozione e trasferimento” (divenuto, appunto, vescovo in Abruzzo) gli altri due sono “passati a miglior vita”.
Nonostante tutto, il “testimone” è passato di mano in mano, e il presepe, pur con alcune varianti, ha continuato incessantemente a mantenere viva la sua tradizione. Vi sono sempre coinvolti numerosi volontari, sia nel ruolo di figuranti, sia nel ruolo di guide; le seconde illustrano i vari paesaggi, i quadri scenici, le rappresentazioni, facendo da premessa alle scene che di volta in volta si ripetono al cospetto dei vari gruppi di visitatori. Anche gli amministratori comunali, sindaco in testa, fanno parte della schiera di persone che impersonano a titolo gratuito i vari personaggi storici del tempo, la Natività, i profeti, Erode e la sua famiglia.
Vero e proprio must del presepe di San Polo, il vero must del presepe vivente di San Polo Matese sono le scene bibliche recitate e la guida che introduce alle scene i gruppi di visitatori, cui si affiancano le riproduzioni animate del mercato, dell’esattore delle imposte, delle botteghe artigiane e persino delle locande che per l’occasione del censimento erano stracolme di gente. L’itinerario culmina con la rappresentazione della grotta della Natività, al cospetto del bambinello appena nato.
Non poteva mancare anche la visita al presepe monumentale (ex famiglia Rogati) ora di proprietà del comune di San Polo Matese che lo ha acquistato e restaurato anche di recente. In esso vi è contenuta anche una ricca pinacoteca e un museo paleontologico contenente reperti fossili reperiti sulle montagne del Matese dallo studioso Michele Mainelli.
La visita è completamente gratuita, salvo un’offerta volontaria che va a coprire le spese di noleggio dei costumi e per l’acquisto di materiale e degli ingredienti per la realizzazione delle ciambelle e del te che vengono offerti ai visitatori.
Il giovane e appassionato sindaco di San Polo, Tonino Spina ha dichiarato di essere molto soddisfatto per le numerose presenze, soprattutto del 26 e del 29, comitive intere anche in autobus si sono recate a vedere l’evento che si spera possa essere replicato ancora negli anni a venire, come accade ormai da trent’anni a questa parte.
- Addio ad Alberto Sironi, regista di Montalbano
- Venezuela: il sen. Merlo rappresenterà l’Italia all’incontro del Gruppo internazionale UE – America Latina
- Arte italiana e roulette online: Uno studio sul design e sull’estetica
- Stop ai voli Germania. Controlli più severi alle frontiere
- Impronte dei Grandi della Fisarmonica, unico museo al mondo, a Castelfidardo