Una operazione che è costata 5 miliardi di euro di profitti, ma con la sicurezza non si scherza. Su 2,5 milioni di pezzi, solo 48 sono risultati difettosi.
Alitalia, vieta i dispositivi Samsung Galaxy Note 7 a bordo. Lo ha annunciato in un comunicato spiegando: “la decisione di proibire il trasporto di questi dispositivi è stata presa in seguito alla disposizione urgente emanata ieri dal Dipartimento dei trasporti statunitense che, per garantire i massimi standard di sicurezza a bordo, ha vietato gli smartphone Samsung Galaxy Note 7 su tutti gli aerei negli Stati Uniti“.
Quello che doveva essere lo smartphone più potente ed evoluto del mondo è stato ritirato ufficialmente dal mercato a seguito degli ormai noti problemi di surriscaldamento della batteria al litio. “Abbiamo poco meno di 2.000 device sul territorio italiano – ha dichiarato Carlo Barlocco, il presidente Samsung Electronics Italia – sono stati da subito contattati i clienti, uno a uno, entro la prossima settimana ritireremo tutti i dispositivi”. “Oltre seicento dispositivi – ha spiegato Barlocco – sono già stati consegnati presso i punti vendita, per gli altri che non li volessero consegnare in quei punti manderemo un corriere a fare pick up, abbiamo messo a disposizione un numero verde e garantito, come di dovere, il rimborso totale di quello che è stato l’esborso dei clienti e il mantenimento di tutti i premi previsti per la campagna”. “Inoltre – ha aggiunto Barlocco – comunicheremo a breve singolarmente a questi clienti coinvolti la possibilità di avere condizioni dedicate per acquistare un nuovo smartphone. Barlocco precisa che non è giunta richiesta in Italia da parte dei trasportatori della “scatola ignifuga” fornita dalla stessa Samsung per evitare incidenti. È stata richiesta solo da alcuni trasportatori oltreoceano – ha commentato il presidente Samsung Electronics Italia – non riguarda l’Italia, dove peraltro non è successo neanche un caso negativo e anche in tutta Europa. Parliamo di decine di casi su oltre due milioni di pezzi, quindi la possibilità che succeda in tutti paesi è veramente remota“.
I dettagli dei danni
“Senza essere sollecitati da nessuno – ha concluso Carlo Barlocco – abbiamo riconosciuto il nostro errore e richiamato gli smartphone. Una operazione che ci è costata 5 miliardi di euro di profitti, ma con la sicurezza non si scherza. Sottolineo comunque che su 2,5 milioni di pezzi, solo 48 sono risultati difettosi. Riteniamo il nostro intervento un fiore all’occhiello. Non dimentichiamo che alcune aziende che operavano nel nostro settore fino a 5-6 anni fa oggi sono sparite perché incapaci di innovare”.
di Davide Colacci
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