Rubate pitture necropoli Tarquinia nell’antica Tomba dei Vasi a Monterozzi nel 1963 in un luogo riconosciuto come Patrimonio dell’Unesco
Rubate pitture necropoli Tarquinia sulla Tomba dei Vasi dipinti, sulla Pulcella e Porta di bronzo. Daniele Maras funzionario archeologo della Soprintendenza antichità, belle Arti e paesaggio nella provincia di Viterbo, lancia un appello a Chi l’ha visto: “Aiutateci a ritrovare le pitture rubate dall’antica Tomba dei Vasi dipinti, nella necropoli dei Monterozzi di Tarquinia”.
Rubate pitture necropoli Tarquinia
Le pitture sono state rubate nel lontano 1963, tra la notte del 24 e 25 agosto, in cui i ladri di tombe furono entrati nella necropoli di Tarquinia, in cui si possono trovare più di seimila sepolcri scavati nella roccia e fantastiche tombe dipinte estese su 130 ettari. Massimo Pallottino definisce le tombe come: “il primo capitolo della storia della pittura italiana”, un luogo con tanta cultura fino a diventare così importante da aver meritato nel 2004 il riconoscimento come Patrimoni dell’Umanità Unesco.
Le parole del direttore del Museo Leonida Marchese
Con una motosega i ladri di tombe si sono scagliati sulle Tombe dei Vasi dipinti, su quelle della Pulcella e sulla Porta di bronzo, sfregiando e distruggendo in modo incivile gli affreschi del VI e V secolo A.C. Il direttore del Museo, Leonida Marchese si è espresso in questo modo: “Sapete cosa avviene qui durante la notte? Individui che tutti conoscono e nessuno è in grado di fermare saccheggiano e depredano le tombe etrusche. Le reazioni? Pianto, desolazione, impotenza” in un servizio televisivo del settembre 1963.
Dopo 58 anni è stato chiesto aiuto a Chi l’ha visto
Dopo 58 anni la Soprintendenza cerca di trovare una soluzione al caso affidandosi al programma televisivo Chi l’ha visto. Maras denuncia: “La tomba dei Vasi dipinti, uno dei capolavori dell’arte etrusca per la qualità calligrafica dei suoi dipinti, per quasi cento anni è rimasta in condizioni di conservazione decenti. Fino all’intervento da parte di escavatori clandestini, che l’hanno danneggiata in maniera irreparabile, soltanto un frammento è stato rintracciato, sempre nel 1963, mentre cercavano di esportarlo sul mercato antiquario svizzero”.
Restauro finanziato dalla Ny Carlsberg Foundation
Grazie al confronto con acquarelli del primo Novecento e alcune foto in bianco e nero è stato possibile ricostruire alcuni dipinti originali nelle necropoli per capire cosa sia stato rubato. Il 16 ottobre scorso è stato proposto il restauro della tomba, finanziato dalla Ny Carlsberg Foundation, un’operazione che non prevede ancora la libera fruizione del monumento, e che è stato chiuso al pubblico per non provocarne l’ulteriore rovina delle pitture sulle pareti.
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