Rito del gavage in Mauritania: donne, soprattutto bambine, ingozzate per raggiungere uno standard di bellezza fatale
Rito del gavage: una tortura ai danni delle donne e delle bambine di diverse parti del mondo. Il rito prevede un ingozzamento forzato per raggiungere gli standard di bellezza locali: la donna deve essere grassa per essere attraente.
Rito del gavage
Ma cos’è il rito del gavage tecnicamente? E’ un rito simile all’ingozzamento forzato che subiscono le oca da fois gras. Infatti le giovani vengono ospitate in fattorie, di fatto allevamenti, in cui sono costrette a mangiare delle quantità di cibo enormi per ingrassare e rendersi più appetibili agli occhi dei pretendenti. Per cui le bambine, fin dall’età di 10 anni, vengono costrette ad ingoiare fino a 10 pasti al giorno, 2 kg di miglio e due tazzine di burro. Non si può rifiutare di ingoiare. Le sevizie continuano anche di notte, quando l’organismo umano tendenzialmente accumula di più le sostanze ingerite.
Questione culturale
Il rito del gavage ha le sue radici ideologiche nel detto mauritano “lo spazio che una donna occupa nel cuore del marito è lo stesso che occupa nel letto”. Di fatti, contrariamente alla cultura occidentale dove bello è spesso sinonimo di magro, qui bello significa grasso. L’apparenza della donna, o bambina, rispecchia la sua agiatezza familiare.
Alcune stime
L’obiettivo, per le giovani degli allevamenti, è quello di raggiungere almeno 100 kg. Spesso in pochissimi mesi. Questo tipo di ingrassamento forzato porta alla nascita di problematiche salutari non indifferenti. Si stima che su 100 bambine almeno 20 sono vittime di questo rito.
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