Rischio contagio nelle scuole porta al ritorno della didattica a distanza. Le regioni che hanno permesso il ritorno in classe dopo le feste natalizie si trovano ad utilizzare nuovamente la DAD. Altri studenti invece, da lunedì 8 febbraio tornano a fare lezione in presenza
Rischio contagio nelle scuole resta alto, tanto che la posizione presa dalle diverse regioni riguardo alla diffusione del covid nelle scuole potrebbe cambiare. Oggi, 8 febbraio 2021, alcuni studenti riprendono a fare lezione in aula. Mentre altre regioni, che avevano già proceduto con la riapertura delle scuole, rischiano di tornare alla modalità a distanza. Non si hanno ancora certezze sul rapporto tra l’aumento dei contagi ed il rientro in presenza a scuola, ma le diverse regioni non vogliono correre rischi e sono dunque pronte a tornare alla modalità in remoto.
Rischio contagio nelle scuole in Abruzzo e in Trentino
L’Abruzzo è una regione che ha subito riaperto le scuole superiori in seguito alle feste di Natale. Nelle ultime ore è stata però emanata un’ordinanza per stabilire il ritorno all’uso della didattica a distanza al 100% per due settimane. Mentre il Trentino-Alto Adige, altra regione che aveva optato per il ritorno a scuola subito dopo l’epifania, sarà lockdown fino a fine febbraio. Dall’8 febbraio ripartirà la didattica a distanza per quanto riguarda le scuole medie e superiori. Le scuole elementari invece torneranno in DAD a partire da giovedì 11 febbraio. La settimana seguente gli Istituti scolastici saranno chiusi per le vacanze di Carnevale e successivamente, da lunedì 22 febbraio, si tornerà a fare lezione in presenza per le scuole elementari e medie. Gli studenti degli istituti secondari di secondo grado continueranno a seguire le lezioni a distanza per una settimana aggiuntiva.
La Campania e le parole di De Luca
Riguardo la regione Campania, è stata tra le prime a chiudere le scuole per la diffusione del coronavirus. Vincenzo De Luca a riguardo ha affermato: “In dieci giorni di apertura, dal 25 gennaio al 4 febbraio, i primi dati forniti dalle Asl sono preoccupanti: per la fascia d’età 0-5 anni, abbiamo registrato 573 nuovi casi positivi. Nella fascia 6-10 anni, 610 casi” – e continua il governatore – “Nella fascia 11-13, 351 positivi. Nella fascia 14-19 anni 739 casi positivi. Complessivamente, dunque, 2280 nuovi positivi nel mondo della scuola”. Martedì l’unità di crisi regionale effettuerà un esame approfondito e maggiormente aggiornato, ma è già consapevole della crescita dei contagi ed è pertanto probabile che ci sarà un’ordinanza per disporre un ritorno alla DAD.
Umbria e Marche
L’Umbria vede tutta la provincia di Perugia e sei comuni in provincia di Terni in zona rossa. Tutti i servizi socio-educativi per la prima infanzia, sia pubblici che privati, e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia saranno sospesi. Per quanto riguarda le altre scuole le lezioni si svolgeranno unicamente con la modalità a distanza. La situazione dei contagi nella regione Marche è preoccupante. I contagi aumentano in maniera allarmante ed è stata tenuta una riunione urgente con i dirigenti dell’Asur, Azienda Sanitaria Unica Regionale. Alla riunione erano presenti anche i sindaci di Tolentino e Pollenza, rispettivamente Giuseppe Pezzanesi e Mauro Romoli, e l’Assessore Saltamartini, e si è deciso di porre in DAD gli istituti di Tolentino, Lucatelli, Filelfo e Martin Luther King.
La situazione in Puglia e Molise
In Puglia è presente invece la didattica a scelta. Le famiglie hanno dunque la possibilità di scegliere e richiedere la didattica digitale integrata che la scuola deve provvedere a garantire. L’Unione Italiana del Lavoro (Uil) della Puglia ha però annunciato una forte azione contro la “non decisione” del presidente della regione Michele Emiliano. La Anp, Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola, ha di recente svolto un sondaggio che mostra come in Puglia siano raddoppiate le presenze nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Mentre nella regione Molise sono 28 i comuni che tornano in zona rossa, con conseguente ritorno alla DAD a partire dall’8 al 21 febbraio. La modalità da remoto riguarda gli studenti delle scuole medie e delle scuole superiori.
I contagi in Calabria e Sicilia
La Calabria è una regione che può ancora scegliere se porre la didattica a distanza o fare lezione in presenza a scuola. È però possibile che vengano presi nuovi provvedimenti sulla base dell’andamento della diffusione dei contagi, tanto che il presidente Antonino Spirlì ha afferato: “bisognerebbe fermare la presenza nelle scuole per qualche settimana, perché sarebbe opportuno in modo da fare abbassare il numero dei contagi”. L’isola della Sicilia ha mantenuto la modalità a distanza per circa tre mesi, con una settimana in più rispetto ad altre regioni che hanno ripreso le lezioni in presenza lo scorso lunedì. Dall’8 febbraio anche gli studenti della Sicilia tornano in presenza a scuola.
Il discorso di Marcello Pacifico
Riguardo la diffusione dei contagi a scuola Marcello Pacifico, il presidente nazionale Anief, afferma: “Bisogna prestare la massima attenzione. L’ordinanza dell’altro ieri del presidente della Giunta regionale dell’Abruzzo, che ha reintrodotto da domani la didattica a distanza per il 100% per tutte le scuole medie superiori della regione, la dice lunga sullo stato di rischio Covid che permane. E il ritorno alla DAD totale potrebbe presto riguardare altre Regioni, a partire dalla Campania”. Inoltre, riferendosi alla posizione dell’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori riguardo la prevenzione dei contagi a scuola, afferma: “Noi restiamo dell’idea che occorra introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido: anche la scienza ci dice che è una procedura che proprio alle superiori porta a una diminuzione dei nuovi casi Covid19 del 50%.” – continua il presidente Anief – “Per tutto il personale scolastico bisogna poi fare in fretta con le vaccinazioni, facendo attenzione a somministrare quelle adeguate perché i docenti e i lavoratori della scuola sono particolarmente esposti, a partire dagli oltre 300mila over 55”. Inoltre, è partita una petizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per fornire agli insegnanti della scuola dell’infanzia e agli insegnanti di sostegno mascherine FFP2 gratuite.
Andrea Crisanti e l’esperienza degli altri Paesi
Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia dell’Ospedale di Padova, sostiene che: “l’apertura delle scuole favorisce momenti di aggregazione, sovraffollamento di trasporti e quindi il virus si sposta con le nostre gambe. Più contatti ci sono più le probabilità di contagio aumentano”. Inoltre Crisanti fa riferimento a quanto accaduto negli altri Paesi ed afferma: “tutti i Paesi che hanno tenuto aperte le scuole, che sono l’Inghilterra, la Francia e la Germania, sono state colpite dalla seconda ondata covid-19 in maniera drammatica”.
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