Riabitare l’Italia con uno sguardo nuovo considerando che margine non è una parte residuale, ma un terreno decisivo per vincere le sfide dei prossimi decenni coesione, una grande «questione nazionale». Antonio De Rossi e Laura Mascino a Macchiagodena con Bibiana Chierchia e un sindaco illuminato, alla scoperta di un’altra Italia, più dei due terzi del l’intero territorio italiano, che sta provando a riorganizzarsi, a ripopolarsi, a inventare nuove imprenditorialità e nuova consapevolezza ecologica. Un Paese che non rimuove la nostalgia dei luoghi, ma ne fa la premessa indispensabile per una nuova fase.
Riabitare l’Italia partendo dal Molise, da Macchiagodena, da una regione magica assieme a 19 regioni speciali, ognuna con le sue peculiarità. Antonio De Rossi, architetto professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore dell’Istituto di Architettura Montana e della rivista internazionale «ArchAlp» presso il Politecnico di Torino sarà a Macchiagodena per presentare il suo libro “Riabitare l’Italia – Le aree interne tra abbandoni e riconquiste” (Progetti Donzelli).
Riabitare l’Italia partendo da visioni illuminate
Già vicedirettore dell’Urban Center Metropolitano di Torino, il Professor De Rossi coordina ad oggi il Masterplan del Politecnico di Torino. Ha al proprio attivo diversi progetti architettonici e di rigenerazione sulle Alpi, con cui ha ottenuto importanti premi e riconoscimenti. E’ autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, e con i due volumi «La costruzione delle Alpi» (Donzelli, 2014 e 2016) ha vinto i premi Mario Rigoni Stern e Acqui Storia. Con lui, la professoressa universitaria Laura Mascino e la professoressa Bibiana Chierchia, per rivedere i nostri concetti Molise e territorio, per parlare di montagna, di paesi, di spopolamento e di rilancio delle aree interne grazie ad un sindaco, pure lui illuminato, Felice Ciccone. L’appuntamento è per sabato 23 aprile 2022 alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Macchiagodena
Genius Loci e Molise Noblesse
Vieni al ponte tibetano e alla cascata del Carpino. Conferenze Camminanti Molise Noblesse Vie dell’AcquaUn appuntamento atteso, rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima”, nell’ambito di numerose iniziative che il Molise sta mettendo in campo per promuovere un territorio unico, tutelato da un altro progetto ambizioso, “Molise Noblesse” che da Bojano, con il Movimento per la Grande Bellezza, lavora da anni per far conoscere, promuovere, divulgare ed esportare la “nobiltà” del Molise autentico.
Riabitare l’Italia, un libro speciale
I due professori universitari Antonio De Rossi e Laura Mascino porteranno, nel paese della provincia di Isernia, il loro libro “Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste” (Progetti Donzelli). L’evento, che prevede anche un intervento del sindaco di Macchiagodena, Felice Ciccone, vedrà i protagonisti dialogare con l’insegnante e politica Bibi Bibiana Chierchia.
Macchiagodena, un castello, una piazza
Un paese,Macchiagodena, sede nazionale dei Borghi della Lettura dal 2016 e parte dell’associazione Borghi Autentici d’Italia, che ruota attorno ad un Castello baronale fondato dai Longobardi, con funzione di controllo dei confini tra le contee di Isernia e di Bojano e del tratturo Pescasseroli-Candela, con all’interno, tra ampi saloni, una pinacoteca e una biblioteca con testi risalenti anche al 1500 e donato nel 1269 da Carlo I d’Angiò al cavaliere francese Barrasio di Barrasio.
Macchiagodena che si è inventata il progetto “Genius Loci, portami un libro e ti regalo l’anima” che prevede la concessione di una vacanza gratuita per tutti quelli che decidono di recarsi a Macchiagodena e di portare con loro un libro. Il libro viene poi depositato nella Piazzetta della Lettura. Il visitatore deve spiegare perché ha scelto quel libro. Tutte quante queste esperienze scritte e narrate, a loro volta, confluiranno in una raccolta che riepiloga e racconta il progetto stesso.
Riabitare l’Italia, il libro, una scommessa
Pubblicato nel 2018, ristampato nel 2020, il volume Riabitare l’Italia fin dalla sua apparizione si è subito imposto come il libro chiave per comprendere il dibattito pubblico in corso oggi nel paese sul tema delle aree interne e montane italiane.
Invertire lo sguardo
Riabitare l’Italia parte dall’idea che sia necessario “Invertire lo sguardo”. Che sia necessario guardare all’Italia intera muovendo dai margini, dalle periferie. Considerare le dinamiche demografiche, i processi di modernizzazione, gli equilibri ambientali, le mobilità sociali e territoriali, le contraddizioni e le opportunità, per una volta all’incontrario. Partendo dalla considerazione che l’Italia del margine non è una parte residuale; che si tratta anzi del terreno forse decisivo per vincere le sfide dei prossimi decenni.
L’Italia dei margini tutta da scoprire
A dispetto dell’immagine che la vuole strettamente legata a una dimensione urbana, l’Italia è disseminata di «territori del margine»: dal complesso sistema delle valli e delle montagne alpine ai variegati territori della dorsale appenninica, e via via scendendo per la penisola, fino a incontrare tutte quelle zone che il meridionalismo classico aveva indicato come «l’osso» da contrapporre alla «polpa», e a giungere alle aree arroccate delle due grandi isole mediterranee. Sono gli spazi in cui l’insediamento umano ha conosciuto vecchie e nuove contrazioni; dove il patrimonio abitativo è affetto da crescenti fenomeni di abbandono; dove l’esercizio della cittadinanza si mostra più difficile; dove più si concentrano le diseguaglianze, i disagi. Sommandole tutte, queste aree – «interne», «fragili», «in contrazione», «del margine» –, ammontano a quasi un quarto della popolazione totale, e a più dei due terzi del l’intero territorio italiano. Abbastanza per farne l’oggetto di una grande «questione nazionale». Se non fosse che hanno prevalso altre rappresentazioni: il Sud in perenne «ritardo di sviluppo»; il «triangolo industriale» della modernizzazione fordista; la «terza Italia» dei distretti. Al centro, l’ingombrante presenza della dimensione metropolitana, in grado di offuscare, fin quasi a spegnerlo, «tutto il resto».
Nostalgia dei luoghi come premessa
Oggi le specificità, le vitalità, le opportunità, le azioni pubbliche e collettive di questo resto tornano a visibili. Possono e devono essere animare una nuova lettura del Paese. Nel libro si confrontano le riflessioni di storici, territorialisti, architetti, geografi, demografi, antropologi, sociologi, statistici, economisti, ecologisti. Si analizzano le ragioni degli abbandoni, degli spopolamenti, dei flussi, delle nuove mobilità in ingresso. Si misurano la qualità e il livello dei servizi di cittadinanza, facendo anche tesoro del patrimonio di conoscenze e di azione pubblica sul campo della Strategia nazionale aree interne, posta in essere negli ultimi dieci anni presso il Dipartimento per le politiche di coesione. Si scopre così un’altra Italia, che partecipa pienamente alle sorti comuni del paese, ma che soffre di più; e che sta provando a riorganizzarsi, a ripopolarsi grazie ai giovani e agli immigrati, a inventare nuove imprenditorialità, a esprimere una nuova consapevolezza ecologica. Un paese che non rimuove la nostalgia dei luoghi, ma ne fa la premessa indispensabile per tramutare la rabbia e i risentimenti nell’impegno per una nuova fase di avanzamento sociale.
Riabitare l’Italia e altri due volumi
La presentazione di Riabitare l’Italia sarà accompagnata anche dal racconto degli altri due volumi editi dall’omonima associazione, Manifesto per riabitare l’Italia (2020) e Metromontagna. Un manifesto per riabitare l’Italia (2021), nonché dalla narrazione di alcuni progetti di rigenerazione e di rivitalizzazione di paesi coordinati da Laura Mascino e Antonio De Rossi.
Antonio De Rossi
Antonio De Rossi, architetto e PhD, è professore ordinario di Progettazione architettonica e urbana e direttore dell’Istituto di Architettura montana e della rivista internazionale «ArchAlp» presso il Politecnico di Torino. Tra il 2005 e il 2014 ha diretto l’Urban Center Metropolitano di Torino. Ha al proprio attivo diverse realizzazioni architettoniche e progetti di rigenerazione in territorio alpino, con cui ha ottenuto premi e riconoscimenti. E’ curatore del libro collettivo Riabitare l’Italia (Donzelli 2018), e con i due volumi La costruzione delle Alpi (Donzelli, 2014 e 2016) ha vinto i premi Mario Rigoni Stern e Acqui Storia.
Laura Mascino
Laura Mascino, architetta e PhD, è stata docente di Progettazione urbanistica presso il Politecnico di Milano. Lavora presso l’Istituzione Veneziana, dove si occupa di edilizia sociale e welfare. Sui temi della rigenerazione ha recentemente condotto i progetti per Teraferma – Parco agricolo del Veneziano, per DD Social a Venezia Dorsoduro, e per Crocevia Piave a Mestre. Ha vinto diversi concorsi nazionali e internazionali, e ha realizzato progetti architettonici in Italia, Gran Bretagna, Giappone. Fa parte del Gruppo promotore di “Riabitare l’Italia”.
Riabitare l’Italia, come partecipare
Mancano pochi giorni al 1 maggio, per il momento, purtroppo, per partecipare agli eventi al chiuso, dai 12 anni in su, è obbligatorio esibire il Green Pass (cartaceo o digitale), per attestare anche una sola dose di vaccino, il tampone molecolare o rapido, oppure la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19 entro 6 mesi, accompagnati da un documento di identità, come da disposizioni di legge (D.L. del 23 luglio 2021 n. 105) e indicazioni del ministero della Salute per l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.
Molise Noblesse, il brand
“Molise Noblesse – spiega Mina Cappussi, direttore del quotidiano internazionale UMDI Un Mondo d’Italiani – non è solo il titolo di un progetto, è piuttosto una filosofia di vita, è un principio, una linea di pensiero, una condotta. Un credo, una bandiera, una medaglia apposta sul petto di chi torna ad inorgoglirsi della terra dei Padri Sanniti. Perché Molise Noblesse è diventato oggi un “modo di essere”, un brand, un logo, un marchio, un sito, un riferimento su centinaia di eventi e di appuntamenti organizzati da Centro Studi Agorà UMDI. Per scalfire il rumore suscitato dal ritornello “Il Molise non esiste” bisognava fare altrettanto, e forse ancora più “rumore”. E noi l’abbiamo fatto, contando sulla forza e la buona volontà dei giovani intercettando le speranze e i sogni di chi non vorrebbe mai lasciare questa terra!”
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