Reportage Russia Donbass 7 Puntata camminando nella direzione sbagliata di Ulitsa Artema di Donetsk, tra brandelli di guerra, divieti di entrare armati, banche e farmacie chiuse, rari passanti, un proiettile d’artiglieria da 155 mm conficcato sul pavimento. Sono rientrato con qualche brivido nella schiena verso Ploscad Lenina (piazza Lenin) e l’Hotel Central
Reportage Russia Donbass 7 Puntata a Donetsk, 23 settembre 2023. Ulitsa Artema (strada Artema) è una lunga arteria che da Ulitsa Kobozjeva va verso la stazione ferroviaria, da dove si raggiunge il distrutto aeroporto internazionale “Donetsk Sergey Prokofiev”.
Reportage Russia Donbass 7 Ulitsa Artema
La gente conosce bene i rischi di percorrere questa arteria, in quanto bersagliata da anni dalle artiglierie ucraine, che – mi riferiscono fonti attendibili – sembra giochino come il gatto col topo, infliggendo morte e dolore così, per apparente e terroristica volontà di martirizzare civili innocenti e loro beni.
E camminando ci si ritrova in piazza
Ormai contagiato dalla rassegnazione che dà una parvenza di normalità a chi vive da lungo tempo nel pericolo di bombe, volendo andare in un mercato all’aperto dalle tante curiosità, ho camminato in solitaria in Ulitsa Artema dall’Hotel “Central” puntando su quella che credevo la direzione corretta. Non era così e, chilometro dopo chilometro a piedi, mi sono ritrovato in una piazza già vista venendo da precedenti itinerari per reportage, ma estranea a ciò che cerco.
Reportage Russia Donbass 7: antenne tese ai boati
Infatti, la piazza è… dalla parte opposta di Ulitsa Artema. Il lungo scarpinare nel tratto semideserto, tra i più insidiosi di Donetsk, m’ha comunque permesso, stando sempre con le antenne dritte per i boati di sporadiche, relativamente lontane esplosioni, di cogliere altri brandelli di guerra.
Vietato entrare con pistola o mitragliatore
Le bacheche informative dell’amministrazione cittadina colpite da schegge; drastici divieti a non entrare in uffici pubblici (peraltro chiusi) con armi, pistole o mitragliatori che possano essere.
Banche, farmacie, ecco ciò che resta
E, poi, edifici ed esercizi danneggiati ed impresenziati; una banca abbandonata col suo ormai inutile bancomat; colombe della pace (chissà quando!) sul vetro esterno d’una finestra; farmacia ed altre attività chiuse per lo sfacelo.
Proiettile d’artiglieria da 155 mm conficcato nel pavimento
Ed ancora, tra i gradini sconquassati d’accesso pedonale all’ennesima struttura deteriorata da offensive, ho constatato (e debitamente fotografato) quanto resta conficcato d’un proiettile d’artiglieria da 155 mm ucraino. Un residuo d’impatto di cui il mio referente in loco non sapeva nulla, ergo “inedito” alla divulgazione (salvo prova contraria).
Sono, tutte queste, tracce “parlanti” degli attacchi continui perpetrati su ambiti civili – seconto quanto riferitomi – dalle forze armate dell’Ucraina.
Reportage Russia Donbass 7: brividi lungo la schiena
Con la sera in calo, il grave silenzio attorno e lo scalpiccio frettoloso di rari passanti, accortomi dell’aver toppato riguardo al mio obiettivo, sono rientrato con qualche brivido nella schiena verso Ploscad Lenina (piazza Lenin) e l’Hotel “Central“, non meno esenti, con i loro paraggi, da datati e recenti lanci d’artiglieria e razzi.
L’aver sbagliato senso di marcia poteva costarmi caro!
Claudio Beccalossi Backstage
[07:12, 29/9/2023] Claudio Beccalossi: Puntata 7. Donetsk. Brandelli di guerra lungo Ulitsa Artema percorsa camminando per sbaglio.
[07:23, 29/9/2023] Claudio Beccalossi: Ciao. Entro oggi t’invio un ulteriore pezzo. In quanto a come io stia, sussiste in me una sorta di malinconica assuefazione ad eventi, volti, imprevisti. Forse perché sono qui per la terza volta, forse per le precedenti esperienze in Bosnia, Sudafrica nell’apartheid, confine col Mozambico per i rifugiati della guerra ecc. La sensazione è d’impotenza. Qui come in Italia costretto a fare da spettatore al dramma…
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E ancora
Nota del Direttore
Seguiamo con trepidazione e interesse i reportage in esclusiva UMDI di Claudio Beccalossi che, dalle zone di guerra, tra i combattimenti, riferisce ciò che la maggior parte dei media non riporta, “fotografando” la situazione “sul campo”. Un racconto che è un vero e proprio diario di guerra, fatto da un testimone oculare di quella che è la situazione della guerra Russia Ucraina. Una visione “diversa” da quella che ci propongono i media ufficiali, vista con gli occhi di chi si trova sul territorio e riferisce ciò che vede, con tanto di materiale fotografico e video. Certo, c’è il pericolo di uno “sviamento” opposto, ma l’idea è di dare voce a tutte le parti in causa, senza abbracciare “verità” per partito preso. D’altronde è quello che abbiamo visto nei deliri pubblici che hanno cacciato ballerine russe, che hanno messo alla porta professori russi, che hanno vietato la lettura di romanzieri russi, annullato convegni di scienziati russi. Diteci se tutto questo non è terribilmente, atrocemente folle!
Abbiamo assistito, durante la cosiddetta pandemia, alla uniformizzazione della informazione che, di fatto, è divenuta strumento in mano al potere che ha messo a punto una strategia di controllo che oggi sta venendo fuori, poco a poco, grazie al quotidiano La Verità diretto da Maurizio Belpietro e alle battaglie composte e rilassanti di Francesco Borgonovo, alle inchieste e le interviste di Fabio Duranti su Radio Radio, a Diego Fusaro, BioBlu a pochi altri media non allineati insieme a filosofi senza paraocchi come Giorgio Agamben e Massimo Cacciari.
Giusto dubitare, dunque, su quello che ci arriva su giornali e Tv come verità sacrosanta. E’ una versione. Ai nostri lettori ci piace fornire più versioni, più punti di vista, letture e interpretazioni divergenti e diversificate affinché possano farsi un’idea propria e personale dei fatti. E’ questo il ruolo dell’Informazione. UMDI Un Mondo d’Italiani lo sa. Grazie, Claudio Beccalossi, per il servigio che rendi alla Verità!