Approvata legge contro la povertà, che comprende il nuovo reddito di inclusione. Ma il provvedimento non sarà in vigore da subito.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Approvata definitivamente dal Senato la legge delega contro la povertà, che tra le altre disposizioni include la creazione del “reddito di inclusione” (REI), un aiuto di circa 480 euro al mese destinato a 400 mila tra i nuclei familiari che si trovano sotto la soglia di povertà. Il REI non sarà erogato subito: quella approvata dal parlamento è una legge delega, cioè un testo che fissa una serie di paletti all’interno dei quali il governo può legiferare emanando “decreti attuativi” che entrano immediatamente in vigore, senza bisogno di ulteriori voti parlamentari. Giuliano Poletti, ministro del lavoro, avrebbe affermato che i decreti attuativi saranno emanati al più presto, i giornali parlano di un’attuazione della legge nei prossimi mesi, forse addirittura nelle prossime settimane. Secondo i dati diffusi dal ministro, il REI sarà ricevuto da circa 400 mila famiglie, e ne beneficeranno 1,7 milioni di persone.
Famiglie in povertà assoluta Stiamo parlando di un quarto dei 4,6 milioni di persone che secondo l’ISTAT si trovano in condizione di povertà assoluta, cioè che non sono in grado di acquistare un paniere di beni e servizi essenziali. Il REI è una misura che espande e aumenta i beneficiari che dallo scorso settembre percepivano il SIA, il sostegno per l’inclusione attiva, cioè circa 200mila famiglie che ricevevano mensilmente un aiuto di 400 euro. Lo stanziamento previsto per finanziaria il REI nel 2016 è di circa 2 miliardi, con altri 2 miliardi già previsti per il 2018. Per beneficiare della misura bisognerà essere residenti italiani da un certo tempo, quindi non potrà essere utilizzata da migranti da poco arrivati in Italia. Il REI sarà assegnato in maniera prioritaria a famiglie con figli minori o affetti da disabilità, donne in stato di gravidanza e disoccupati di età superiore a 55 anni. L’accesso al REI sarà con molta probabilità condizionato.
Una legge ancora non in vigore La delega prevede inoltre che il governo adotti un’altra serie di misure di razionalizzazione delle altre prestazioni assistenziali che oggi sono particolarmente numerose, e complesse. Non è ancora chiaro quali di queste prestazioni verranno cancellate, unificate o modificate e ci saranno probabilmente maggiori dettagli quando saranno approvati i decreti attuativi.