Sola in casa la moglie dell’anziano notaio, percossa con violenza da uno dei tre malviventi, arrestato grazie all’atto di coraggio del genero. Tre feriti nella colluttazione, giudicati guaribili in pochi giorni. Sul posto Carabinieri e Polizia. Solo qualche mese fa un’altra rapina a mano armato a casa del figlio Gabriele Gamberale, anche lui notaio.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Fermi tutti questa è una rapina! Non è andata proprio così, secondo la sequenza ideale dell’inconscio collettivo, ma l’incubo vissuto in casa Gamberale (per la seconda volta in quattro mesi) non ha nulla da invidiare alla scena di un film, con tanto di rapinatori incappucciati, una pistola Beretta 92FS, una donna sola in casa, botte, urla e persino l’atto eroico di chi è riuscito a bloccare uno dei malviventi, sprezzante del pericolo. Un film finito bene, almeno per quanto riguarda il rapinatore (uno dei tre) ammanettato e tradotto in carcere e per la signora Gamberale, protagonista suo malgrado e vittima di un delinquente che non ha avuto remore a malmenare una donna di 81 anni finita in ospedale, fortunatamente senza conseguenze gravi. Almeno dal punto di vista fisico, che da quello psicologico non sarà facile dimenticare chi ti percuote e ti trascina mentre sei riverso a terra e sotto shock. In realtà i feriti dell’incredibile vicenda (inusuale per una realtà come Isernia e come il Molise in generale) sono tre, tutti giudicati guaribili in pochi giorni, finiti all’ospedale Veneziale di Isernia per via delle escoriazioni, ferite ed ecchimosi riportate nella colluttazione con i rapinatori. A registrare tutto per filo e per segno le telecamere a circuito chiuso dell’impianto di video-sorveglianza di cui è dotato il palazzo di via Libero Testa a Isernia.
Tutto è accaduto un sabato mattina
Sono le 7.30 di sabato 16 settembre 2017 quando la prima telecamera, all’ingresso del palazzo, a piano terra, inquadra tre individui: una donna robusta, dall’aspetto sveglio e i modi diretti con dei grossi occhiali da sole sul naso, un uomo dai tratti somatici che sembrerebbero marocchini, scuro, mingherlino, di altezza media, e un uomo un po’ più robusto. Salgono senza esitazione al piano dove si trova l’abitazione del notaio Giuseppe Gamberale. Sono le 7.45 quando la telecamera inquadra il faccione della donna occhialuta, che suona alla porta del professionista. Che è fuori, in casa c’è solo la moglie, una donna di 81 anni, il cui udito non è certo perfetto. Visto che nessuno risponde, i tre si spazientiscono e fanno per andare via, quando la porta all’improvviso si apre e compare la figura della signora Gamberale. Il piano era quello di far parlare la donna del gruppo, affinché con una scusa facesse breccia nella padrona di casa, mentre i due uomini se ne stavano nascosti ai lati della porta. Una donna non avrebbe destato sospetti e avrebbe dato il via libero al piano criminoso. Invece l’apertura ritardata del portone deve aver sconvolto le trame dei tre e il primo rapinatore, armato di pistola, ha spintonato con forza la moglie del notaio, aggredendola con calci e pugni e facendola strabuzzare a terra esanime. Ma prima di cadere la donna ha lanciato delle urla fortissime, udite dai familiari. Avendo subito un’altra rapina solo qualche mese fa (nello studio al piano superiore del fratello, il notaio Gabriele Gamberale), non è stato difficile, per i familiari dell’anziano notaio, molto noto in tutto il Molise, comprendere che si trattasse ancora una volta di un atto criminale.
81 anni, trascinata sul pavimento di stanza in stanza
Mentre nell’appartamento di fronte i vicini allertavano le forze dell’ordine, i complici del trio, alla vista dei piedi della donna stesi sull’ingresso devono aver avuto paura che fosse morta. Temendo forse di essere coinvolti in un omicidio se la sono data a gambe, lasciando solo il malvivente che l’aveva ridotta in quello stato. Questi, per nulla intimorito dalla piega presa dagli eventi, men che meno impietosito dall’età della povera donna, ha cominciato a trascinarla per le spalle e per i capelli all’interno dell’appartamento, continuando a malmenarla finchè si è ripresa, alla ricerca disperata di denaro contante e gioielli. La trascinava di stanza in stanza, senza placare la sua sete di violenza, come se nel pestare quell’anziana potesse saltare fuori un tesoro nascosto di banconote.
Una fuga concitata e un atto di eroismo
Visti infruttuosi i tentativi di ottenere ciò che cercava, l’uomo, un 40enne di Aprilia, ha gettato la pistola a terra ed ha cercato di fuggire dalla porta d’ingresso. Qui si è scontrato con i familiari della donna, ha sferrato un violento pugno, ben assestato sulla mandibola,. Non immaginava di certo che appena dietro ci fosse un un altro uomo. Vedendosi preclusa la via d’uscita per le scale, il malvivente si è dunque diretto lungo il corridoio senza uscita, rincorso dall’uomo che lo ha prontamente braccato ed immobilizzato fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Che ci hanno messo solo 7 minuti ad arrivare: Carabinieri e Polizia quasi in contemporanea. La Centrale Operativa del Comando Provinciale Carabinieri di Isernia, infatti, aveva inviato sul posto tutte le pattuglie di zona, quelle del Nucleo Operativo e Radiomobile (N.O.R), della locale Stazione e del Nucleo Investigativo. Ed è stato proprio un equipaggio del N.O.R. a bloccare e a procedere all’arresto in flagranza del rapinatore, insieme alla Squadra Mobile della Polizia.
L’uomo tratto in arresto è un 40enne, originario di Aprilia, in provincia di Latina, con numerosi precedenti per reati contro la persona e il patrimonio, che dopo le formalità di rito è stato trasferito presso la Casa Circondariale di Isernia in via Ponte San Lorenzo.
All’ospedale Veneziale di Isernia sono finiti la moglie del notaio, che ha riportato contusioni, ferite ed ecchimosi in varie parti del corpo, e due familiari, uno con un grosso ematoma in volto causato dal pugno ricevuto e l’uomo che ha avuto il coraggio di bloccare il bandito permettendone l’arresto in flagranza di reato.
Poco dopo è arrivato anche Gabriele, notaio anche lui, e che solo qualche mese fa era stato protagonista di un’altra rapina a mano armata, anche in quell’occasione perpetrata con violenza ai danni del professionista.
I carabinieri stanno procedendo alla visione delle immagini delle telecamere per l’identificazione degli altri due complici, la donna e l’uomo che se la sono data a gambe levate quando il loro piano era miseramente saltato.
Alcune immagini, ovviamente, sono di repertorio!