Raggi UV contro Covid19: due metodi esistono per disinfettare le superfici da batteri, ovvero attraverso le sostanze chimiche o l’esposizione a radiazioni ultraviolette, l’utilizzo di questa metodologia è stata molto richiesta.
Raggi UV contro Covid19, due metodi esistono per disinfettare le superfici da batteri, ovvero attraverso le sostanze chimiche o l’esposizione a radiazioni ultraviolette. La radiazione UV è molto nota per distruggere i virus, infatti durante la pandemia del Coronavirus, l’utilizzo di questa metodologia è stata molto richiesta. Però questo ha portato all’utilizzo di dispositivi voluminosi e a un consumo energetico importante. I raggi UV promettono effetti più incisivi della candeggina o di altri prodotti disinfettanti, attraverso cui il rischio di rimanere intossicati a causa di un errore umano è molto elevato, anche perché si tratta di metodologie di sanificazione degli ambienti di carattere manuale. Per uccidere il virus è necessaria una dose sufficiente di UV. E’ necessario che ci sia un LED UV che emetta un’alta intensità di luce UV.
Raggi UV contro Covid19: disinfezione da virus, in particolare nelle aree in cui vi è un grande flusso di persone
Diverse sono le aree di applicazione per la disinfezione da virus, in particolare le aree in cui vi è un grande flusso di persone come ad esempio teatri, arene sportive o mezzi di trasporto pubblico come autobus, metropolitane e aeroplani. I ricercatori dell’Università di Napoli Federico II, hanno cominciato la sperimentazione dei raggi ultravioletti allo Xeno. La professoressa Maria Triassi ha spiegato il potenziale, il dispositivo si basa su una radiazione Uv C che provoca un danno cellulare irreversibile, di fatto il materiale genetico. L’obiettivo primario, è stato quello di sviluppare una soluzione economica per la disinfezione dell’acqua, questa scoperta rivoluzionaria offre una soluzione per disattivare COVID-19 negli aerosol che potrebbero essere distribuiti nei sistemi di edifici HVAC.
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