Quanti lockdown in Italia? Più di 20 i DPCM emanati dal Governo per arginare la pandemia da Coronavirus, che all’inizi di Marzo ha bloccato un intero Paese
Quanti lockdown in Italia? Una chiusura totale iniziata il 10 Marzo del 2020, quando l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarò pandemia l’infezione da Coronavirus. Era la sera del 9 Marzo quando il ministro Giuseppe Conte annunciava agli italiani che il Paese si sarebbe fermato, eccetto i servizi essenziali. Lunedì 18 Maggio è terminata la fase di chiusura e con essa le misure di restrizione che ci hanno accompagnato in questo orribile periodo segnato da Coronavirus. “Le prossime settimane saranno fondamentali – affermò Conte – per capire se i nostri comportamenti riusciranno a tenere lontano il contagio o dovremo ritornare a fare i conti con la virulenza del Covid-19”.
Quanti lockdown in Italia? 69 giorni d’inferno
Il 9 marzo e il 18 maggio 2020 sono due date che resteranno impresse nelle menti di tutti gli Italiani, e che ritroveremo nei libri di storia come le date del lockdown Italiano. Il 10 marzo inizia il blocco totale. Le misure dettate dal Governo, sotto forma di Decreti, per tutti conosciuti ormai come DPCM, hanno costituito un protocollo d’emergenza che ha imposto restrizioni, che man mano si sono inasprite: dall’obbligo di permanenza nelle proprie abitazioni per tutti, alla limitazione della libera circolazione delle persone, alla chiusura della quasi totalità delle attività lavorative. Il tempo percepito durante questa chiusura prolungata non è misurabile, per ognuno di noi ha avuto un diverso valore.
Coronavirus: più di 20 i DPCM
- 69 giorni segnati da oltre 20 decreti del Governo, centinaia fra ordinanze della Protezione civile, del Commissario per l’emergenza, delle Regioni e dei Sindaci.
- 69 giorni incollati al televisore in cui abbiamo assorbito immagini scioccanti che arrivavano dagli ospedali, dai cimiteri e dalle città deserte.
- 69 giorni segnati da tante altre immagini a cui non abbiamo assistito: le sofferenze e le violenze consumate nel privato delle abitazioni, un privato più che mai inaccessibile, che molte donne, bambini e anziani hanno vissuto come prigionieri in mano ai loro carnefici.
- 69 giorni in cui si sono aggirate due speranze: la prima #andràtuttobene. La speranza di sopravvivere alla pandemia e di ritornare alla normalità. La seconda, la speranza che ognuno di noi potesse diventare una persona migliore e, quindi, di non ritornare alla normalità di prima.
Covid-19, la settimana di marzo che cambiò l’Italia. 20 Febbraio, il primo caso
Il primo positivo di Covid-19: è a Codogno (Lodi). Il 22 febbraio il governo istituisce 2 zone rosse, i Comuni del Basso Lodigiano e di Vo’ in Veneto: nessuno entra o esce.
27 febbraio. Nella Bergamasca
Al pronto soccorso dell’Ospedale di Alzano Lombardo vengono riscontrati i primi casi di coronavirus. La struttura viene chiusa e poi riaperta su richiesta della Regione.
3 marzo. Zona Rossa
Il Comitato tecnico scientifico consiglia l’istituzione di una zona rossa ad Alzano e a Nembro. Nelle strade della provincia di Bergamo i militari restano in attesa di istituire il blocco.
7-8 marzo. La prima chiusura
Nella notte in Lombardia c’è la corsa di chi tenta di uscire. Il governo poi blinda la Regione e le altre zone del Nord a rischio: si entra e si esce solo per comprovati motivi.
9 marzo. Il lockdown
È la data in cui il premier Conte decide il lockdown generale in tutto il Paese, poi comunicato in una diretta notturna su Facebook: l’Italia intera diventerà zona protetta.
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