Avviata la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale. Sospeso l’organo consiliare in attesa del decreto del Presidente della Repubblica. E’ una donna la subcommissaria, che coadiuverà il viceprefetto nella sua attività.
(UMDI – UNMONDODITALIANI) Si chiama Pierpaolo Pigliacelli ed è il viceprefetto vicario della Prefettura di Campobasso il nuovo commissario di Bojano, che dovrà sostituire il Consiglio comunale decaduto a seguito delle dimissioni irrevocabili del sindaco, Marco Di Biase, fino all’indizione delle elezioni. Porta la data del 13 agosto la nota con la quale la prefettura comunica i nominativi di commissario e sub commissario, che saranno operativi già dal prossimo 16 agosto, subito dopo l’Assunta. “Con atto del 21 luglio 2019 – recita la nota – presentato in pari data al protocollo dell’Ente, il Sindaco di Boiano ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Non avendo il medesimo Sindaco revocato le predette dimissioni nel termine stabilito dalla legge, si è concretizzata l’ipotesi prevista dall’art. 141, comma 1°, lett.b), n.2 del D.Lgs 18 agosto 2000, n.267. Pertanto è stata avviata la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale e, in attesa dell’adozione del relativo decreto da parte del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 141, comma 7o. del D.Lgs n.267/2000, il medesimo organo è stato sospeso con la contestuale nomina del Viceprefetto dr. Pierpaolo Pigliacelli, Vicario presso questa Prefettura, quale Commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione del Comune. Nel contempo è stata nominata, quale sub Commissario per coadiuvare e sostituire all’occorrenza il succitato Commissario, la dr.ssa Francesca Basta, Segretario Generale della Provincia di Campobasso”.
Fin qui il testo della Prefettura di piazza Pepe, Ufficio Territoriale del Governo. In pratica la nomina del Commissario era un atto dovuto, consequenziale al silenzio dell’ormai ex sindaco di Bojano, che non è riuscito a gestire la cosa pubblica in un clima ostile, un mare di presunti debiti, la latitanza del segretario comunale, che ancora non riesce a trovare la chiavetta per accedere al computer (LEGGI L’ARTICOLO).
In città è caccia al candidato, con le diverse fazioni pronte a recriminare posti e appartenenze, in lotta furibonda per una poltrona da consigliere comunale.
CANDIDATI VECCHI E NUOVI E LA NOVITA’ DI UN SINDACO DONNA
Sulla faccenda dei debiti fuori bilancio ammontanti a circa 20 milioni di euro si sono risentiti Policella e Silvestri, i grandi accusati, protagonisti, loro malgrado, della conferenza stampa di Marco Di Biase. Amici di vecchia data, immancabili le passeggiate in via Cavadini, nei pressi dell’abitazione dell’ex sindaco, i due amministratori chiedono di fare chiarezza e ridurre drasticamente l’ammontare dell’esposizione debitoria. Intanto le dimissioni di Di Biase fanno il gioco di Policella, che già stava preparando di ripresentarsi come sindaco. La vera novità, se vogliamo, è la candidatura di Maria Cristina Spina, moglie del consigliere regionale Gianluca Cefaratti che in seguito alla caduta del consiglio sarà espulsa dal consiglio provinciale di Campobasso, rimpiazzata da Alessandro Pascale. Essendo fuoriuscita, inoltre, non potrà partecipare alle consultazioni elettorali che il 3 settembre dovranno eleggere il presidente della Provincia. Poco male, visto che le funzioni dell’ente si sono ridotte enormemente e sarebbe cosa utile e giusta cancellarlo completamente, evitando ulteriori costi alla collettività già provata dalla tassazione che non tiene conto della situazione economica ed occupazionale disastrata. Non si ripresenterà Alfonso Mainelli, che continua la sua battaglia per la difesa dell’ambiente, mentre potrebbero riservare qualche sorpresa i 5 Stelle, laddove scegliessero un candidato sindaco all’altezza della situazione. Carlo Perrella viaggerà by alone, con l’amica cui ha regalato per un po’ il brivido del “comando” senza mandato all’interno della giunta. Che faranno i consiglieri uscenti, i dissidenti, e quelli che sconsigliavano a tutti di candidarsi se non per immolarsi per il bene della collettività? Stanno preparando la lista, ovviamente. Loro, il desiderio di immolarsi ce l’hanno nel DNA