Perché decessi record Covid: cosa ha determinato questo bilancio disastroso? Principali indagati sono l’agricoltura intensiva e le condizioni meteorologiche. “Un triste primato – specifica Lanzani – dovuto anche a specifiche condizioni geografiche che determinano la stagnazione degli inquinanti”
Perché decessi record Covid: Diversi studi mostrano che chi respirare area inquinata, può sviluppare forme più gravi di Covid-19. Un’analisi di Greenpeace Italia, elaborata in collaborazione con Ispra, analizza quali siano i settori maggiormente responsabili dell’inquinamento in Pianura Padana e a livello nazionale. Cosa ha determinato la sconfitta di alcune aree contro il Covid? E’ possibile vedere infatti, come nelle due regioni del Bacino Padano c’è stato circa il sessantaquattro per cento di decessi da Coronavirus. Cosa ha determinato questo bilancio disastroso? Principali indagati sono l’agricoltura intensiva e le condizioni meteorologiche. “Non è un caso – spiega Guido Lanzani, responsabile della qualità dell’aria di Arpa Lombardia – che dove abbiamo tante attività zootecniche ci sia un ristagno degli inquinanti”. Arpa, però, sottolinea anche il ruolo di elevati flussi di traffico, riscaldamento domestico, in particolare a legna e attività industriali come causa di polveri sottili.
Perché decessi record Covid: pessimo primato per il Nord-Italia
Una valutazione, quella di Arpa Lombardia, sostenuta anche da un recente studio pubblicato su Science Direct, dove viene evidenziato che l’inquinamento da smog di Lombardia ed Emilia-Romagna è tra i peggiori in Europa. Certamente, il peggiore in Italia in termini di particolato. “Un triste primato – specifica Lanzani – dovuto anche a specifiche condizioni geografiche che determinano la stagnazione degli inquinanti”. Lombardia ed Emilia-Romagna sono aree che possono sopportare uno specifico limite di inquinanti atmosferici, oltre il quale la situazione può diventare pericolosa per chi vi abita. “Ogni Comune – precisa Ispra – dovrebbe domandarsi quale carico ambientale può sopportare il suo territorio e agire di conseguenza”.
I settori responsabili di inquinamento
Per poter individuare i settori responsabili dell’inquinamento dell’aria, Arpa Lomardia ha integrato i dati di tale primato, con quelli del particolato secondario che si produce in atmosfera attraverso processi chimico-fisici che coinvolgono diversi gas. Dallo studio, con focus su Milano, si evince che in questa regione il PM2,5 secondario, generato maggiormente da allevamenti e agricoltura, è più elevato del primario. Lo smog della Pianura Padana, dunque, dipende solo in parte dalle emissioni dirette, mentre centrali sono i processi chimici che coinvolgono – oltre a ossidi di azoto e di zolfo – l’ammoniaca (NH3) che, liberata in atmosfera, si combina con altri componenti generando le polveri sottili.
Che ruolo hanno gli allevamenti intensivi in Lombardia?
Il ruolo degli allevamenti in Lombardia è dunque cruciale. Gli allevamenti intensivi sono infatti responsabili di circa l’ottantacinque per cento delle emissioni di ammoniaca in Lombardia. L’ammoniaca che fuoriesce dagli allevamenti, infatti, concorre mediamente a un terzo del PM della Lombardia. Solfato e nitrato di ammonio arrivano anche a superare il cinquanta percento della massa totale di PM10 e PM2.5. D’altronde in passato Arpa ha già misurato come la componente di PM secondario sia in media relativamente più bassa a dicembre e gennaio, periodo in cui normalmente è vietato lo spandimento di liquami. Per ridurre le emissioni di ammoniaca e, quindi, le concentrazioni di particolato il settore allevamenti potrebbe fare molto. “Puntare sulla qualità invece che sulla quantità – sottolinea Greenpeace – è una priorità: dopo questa difficile fase emergenziale, è obbligatoriamente necessaria”.
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