I giovani rappresentano circa il 35,0% del totale dei turisti iberici che scelgono di passare le loro vacanze in Italia, dove tra le regioni maggiormente coinvolte dai flussi turistici figura in testa il Lazio con 1,5 milioni di notti (+1,2% sul 2018), seguito dal Veneto con 872 mila notti (+2,9%) e dalla Toscana con 838 mila notti (-4,8%). I dati elaborati dall’ENIT sono stati presentati in occasione del IBTM World Virtual, la importante fiera in corso in questi giorni a Barcellona che da oltre 30 anni ispira la comunità globale, le relazioni commerciali e fornisce l’aggiornamento e il confronto sui temi turistici internazionali, in particolare per l’industria Mice (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) un segmento molto importante per la ripresa del turismo in Italia che è stato duramente colpito da Covid. Ma torniamo agli spagnoli. Sono 5,8 milioni le presenze spagnole negli esercizi ricettivi italiani ed i viaggiatori iberici nel Belpaese hanno perlopiù un’età compresa tra i 25 e 34 anni.La ricerca ci informa che i turisti spagnoli prediligono pernottare nei nostri alberghi che ospitano il 70,5% della clientela iberica che segna oltre 4 milioni di pernottamenti (+1,1% sul 2018) anche se è in crescita la tendenza delle presenze negli esercizi extra-alberghieri che segna l’aumento più alto (+3,6%). La spesa turistica dei viaggiatori spagnoli in Italia ammonta a circa 1,7 miliardi di euro di cui 274 milioni di euro sono spesi negli agriturismo e B&B (+10,2%). La spesa media per notte degli spagnoli è di 74,4 euro mentre la durata media del viaggio è tra le 6 e le 8 notti. La tipologia di vacanza preferita è quella culturale che rappresenta il 38,5% della spesa dei viaggiatori spagnoli in Italia con 644 milioni di euro (+3,0%). Aumenti considerevoli anche per la vacanza enogastronomica (20,8 milioni di euro, +41,8% sul 2018), green (16 milioni di euro, +133,1%) e quella sportiva (5 milioni di euro, +67,1%). Questa ricerca rende evidente come per intercettare il turismo spagnolo occorra intervenire per alimentare sinergie strategiche tra gli operatori del settore in modo da migliorare l’offerta di vacanze enogastronomiche e culturali rivolte ai giovani in particolare in regioni come il Molise e l’Abruzzo che hanno ampi margini di miglioramento per questo specifico segmento.
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