Paura, senso di colpa, perdono. Successo per “Il cacciatore di aquiloni”, film capolavoro trattato nel primo Cineforum Covid Time Place of Ideas. Il dibattito ha toccato numerosi spunti di riflessione che il film offre. Amicizia, fiducia, coraggio, sono presenti nelle vite di tutti noi. La caccia agli aquiloni, lavorare su sé stessi per raggiungere i propri obiettivi. La paura di affrontare il futuro, parallelismo con l’emergenza che stiamo vivendo. “A volte in un solo giorno può cambiare un’intera vita”
Paura, senso di colpa, perdono. Grande successo per il primo Cineforum Umdi Covid Time Place of Ideas. Il cacciatore di aquiloni, tratto dall’omonimo libro di Khaled Hosseini, ha aperto le coscienze di tutti i partecipanti. “Forse non è giusto, ma ciò che succede in pochi giorni, a volte in un solo giorno, può cambiare un’intera vita”. Il tema per quest’appuntamento, organizzato dai ragazzi del progetto MoliseNoblesse, Movimento per la Grande Bellezza, è stato il coraggio e la scelta non poteva non ricadere su “Il cacciatore di aquiloni”. “La situazione attuale legata al Covid-19 – spiega Luana, – fa paura a tutti, ma l’importante è non farsi sopraffare dallo sconforto e da tutte le emozioni negative che la pandemia porta con sé. Ecco perché noi di MoliseNoblesse abbiamo scelto di non fermarci insieme alla commissione Youth di Filitalia International Chapter Bojano! In questo clima di ansia, incertezza e paura, non potevamo non scegliere il coraggio come tema del mese del Cineforum Umdi Place of Ideas”.
Paura, senso di colpa, perdono. Dibattito sui temi del film
Film del 2007, diretto da Marc Forster e tratto dal bestseller di Khaled Hosseini, racconta la vita di due ragazzi Amir e Hassan. La storia parte dall’Afghanistan e segue la vita del protagonista tra Pakistan e America. I protagonisti, legati da una fraterna amicizia, crescono insieme nella città di Kabul e la loro maggior aspirazione è vincere l’evento del quartiere: la caccia agli aquiloni. Questo racconto mette in luce il valore dell’amicizia e come questa possa infondere un grande coraggio, il coraggio di affrontare le difficoltà a testa alta. Coraggio, fiducia, violenza, paura, senso di colpa, razzismo solo alcuni dei temi emersi dalla visione di questo capolavoro.
Fabiana
“Uno dei tanti temi che è uscito fuori è stato il riscatto. Mi è rimasta impressa la scena di quando Amir assisteva nascosto al sopruso di Hassan da parte da parte di ragazzi più grandi e mi ha colpito il fatto che non fosse intervenuto per difenderlo. Infatti, Amir si porterà il senso di colpa per tutta la vita e, diventato grande, per riscattarsi, o meglio, per perdonare sé stesso si imbatte in un viaggio alla ricerca del figlio di Hassan, Sohrab per salvarlo dalla guerra scoppiata in Afghanistan, per portarlo con sé in America e fargli vivere una vita normale. Salvando Sohrab, che si scopre essere il nipote, Amir riesce a perdonarsi e a riscattarsi per non aver aiutato Hassan quando doveva”.
Ilaria
“Il film ha suscitato in me emozioni contrastanti. Il coraggio, il tema principale del dibattito mi ha fatto comprendere l’importanza di assumersi le proprie responsabilità nella vita evitando di farsi sovrastare dal senso di colpa! Perdonare sé stessi è importante”.
Luana
“Sono rimasta colpita quando Baba ha detto ad Amir: “Il peccato più grande non è bere, il peccato più grande è rubare. Quando dici una bugia, rubi alla persona che ti ascolta il diritto della verità”. Ed in seguito, dopo l’invasione dell’Afghanistan da parte dei Talebani, la paura ha padroneggiato la scena. Mi sono rivista nel senso di smarrimento percepito da Amir, paragonandolo a quello percepito da me nell’affrontare la pandemia”.
Pamela
“La frase che mi è rimasta più impressa è “Per te un milione di volte”. Si percepisce quanto Hassan era disposto a fare per Amir. All’affetto vero non c’è limite. Il confronto tra i caratteri diversi dei due amici è per me interessante, mi affascina conoscere i diversi profili psicologici. Il coraggio che è mancato ad Amir quando ha visto la violenza di Hassan e il senso di colpa che si è portato dietro per tutta la vita mi hanno fatto capire che il perdono è importante. Soprattutto il perdono verso sé stessi”.
Manuela
“Il cacciatore di aquiloni è davvero un bel film, anche se ha lasciato dentro di me emozioni contrastanti. La realtà rappresentata è molto forte, a tratti anche violenta e il contrasto emotivo è comprensibile. La parte che mi ha toccato di più è stato il modo in cui Amir si è dovuto confrontare con il senso di colpa per tutta la sua vita finché non ha avuto l’opportunità di riscattarsi. Tutti, in un modo o in un altro, abbiamo a che fare con il senso di colpa e l’unica cosa che possiamo fare è gestire la situazione nel miglior modo possibile, senza farsi sopraffare dalle emozioni. Un tema ricorrente nel film, che lo accomuna alla situazione odierna è la paura. Bisogna accettare le paure ed anche in questo caso è importante capire come gestirle”.
Francesca
“La scena che mi ha colpita di più è stata dove Hassan viene picchiato e Amir da codardo non lo aiuta. Amir crescendo capisce e si riscatta andando a salvare Sohrab, il figlio di Hassan”.
Miriana
“Mi è piaciuto molto il film, mi ha lasciata molto riflettere. Il coraggio è uno dei temi più importanti di questo film. La frase che mi ha colpita di più è: “Meglio essere feriti dalla verità che dalle bugie”. È un pensiero che ho anche io”.
Conclusioni
“Il cacciatore di aquiloni” è un capolavoro. Partendo dal coraggio, il dibattito si è sviluppato su temi e paure che accumunano la vita di coloro che hanno preso parte all’evento su Skype. Coraggio, fiducia, razzismo, violenza, senso di colpa, sono solo alcuni dei concetti emersi dalla visione del film. Il coraggio è importante, dobbiamo sempre trovare dentro di noi la forza di reagire agli eventi e alle situazioni nel momento in cui ci capitano. Se non lo facciamo, può subentrare il senso di colpa. Convivere con tale sensazione è difficile, se ne può uscire solo attraverso il perdono, soprattutto verso noi stessi. Mina Cappussi, conduttrice del dibattito, fondatrice di MoliseNoblesse e ideatrice del Cineforum, ha concluso l’evento con una frase dal significato profondo: “Perdonare sé stessi è necessario”.