Parco Nazionale del Matese: le osservazioni dell’associazione Falco

Ambiente

Delibera di Giunta Regione Molise nr. 558 del 30/12/2019 Parco Nazionale del Matese. L’associazione Falco preso atto della delibera inerente la proposta di perimetrazione del Parco Nazionale del Matese dell’area Molisana, ritiene opportuno fare delle osservazioni.

(UMDI-UNMONDODITALIANI) l’associazione ha costatato che la promessa fatta dall’Assessore Cavaliere di chiudere detta proposta per fine anno è stata rispettata, meramente per quanto riguarda i tempi indicati. Questa Associazione evidenziava che lo Stato, oltre ai finanziamenti ordinari previsti per i Parchi Nazionali, ha previsto altre forme di finanziamenti provenienti dalle aste di CO2. Sono state inoltre istituite le zone ZEA (Zone Economiche Ambientali), alle medesime verranno assegnati parte dei fondi delle sopra citate aste di CO2, che saranno destinati esclusivamente alle micro, piccole e medie imprese che svolgono attività ecocompatibili, che hanno sede legale e operativa nei Comuni aventi almeno il 45% della propria superficie compreso all’interno di una ZEA. Per il 2020, come dichiarato dal Ministro Costa in data 27/12/2019, in occasione della visita effettuata al Parco Nazionale della Sila ha dichiarato: «Con le Zea, finanziate con 20 milioni di euro nella legge di stabilità, i parchi hanno la possibilità di produrre sviluppo senza contrastare con l’ambiente. In particolare, altri 120 milioni di euro si aggiungeranno per il 2020 alle risorse già stanziate in modo da realizzare su questi territori progetti green, implementando l’imprenditoria e combattendo, oltre che la fuga dei cervelli, il terribile fenomeno dello spopolamento». Dalla delibera di Giunta si rileva che, nella riunione effettuata in data 20/12/2019, convocata dall’Assessorato all’Ambiente, non sono state invitate tutte le Amministrazioni Comunali interessate nell’area Parco individuata dal MATTM (non si comprendono le motivazioni che hanno portato a siffatta scelta). Dalla proposta fatta dai Comuni, soprattutto per i Comuni ricadenti nell’area della Provincia di Campobasso, si evince l’intenzione di alzare la quota di perimetrazione ad un livello di altitudine molto superiore a quello proposta dall’ufficio Tecnico Regionale e dal MATTM. Si fa presente che in siffatta proposta dei Comuni, nel Comune di San Massimo, risulta addirittura fuori dal Parco un’ampia area del Massiccio del Matese, che comprende Campitello Matese e territori circostanti. La zona medesima, dal loro punto di vista, è uno dei punti cardini dell’intero Parco, in proposito non si comprendono le motivazioni di tale scelta. Inoltre risultano fuori da dette scelte importanti siti archeologici/storici e ambientali. Per quanto riguarda il territorio di Bojano, alla lettera “a” della delibera di Giunta, quale motivazione alla decisione di variazione della perimetrazione proposta è stato scelto: “un confine intermedio tra quello proposto dal Commissario Prefettizio e quello richiesto dalle associazioni” (non vengono comunque indicate quali associazioni). A nostro parere questa decisione non ha valutato con attenzione le richieste fatte da tutte le associazioni, sia favorevoli che contrarie alla bozza di perimetrazione inviata dal MTTAM. Difatti verrebbe assoggettato all’Ente Parco un ampio territorio del suddetto Comune, che usufruirebbe di una maggiore tutela ambientale, ma nel contempo non avrebbe altri benefici, sia per il mancato raggiungimento della percentuale che consente di rientrare nelle zone (ZEA – 45%), sia per l’esclusione dell’importante Borgo Medievale di Civita Superiore, quale zona di grande interesse storico culturale per la Regione Molise; pertanto, appare più una “NON SCELTA”, volta a demandare la decisione al MTTAM.

ISTITUZIONE DELLE AREE NATURALIUn concetto che è possibile desumere da quanto riportato al punto “b” della stessa delibera regionale, nella quale si cita testualmente: “di approvare la perimetrazione indicata nell’allegato 5 da proporre al MATTM per la delimitazione del Parco Nazionale del Matese in territorio molisano, sulla quale la Regione Molise potrà esprimere l’intesa”. A tal proposito è opportuno precisare che a legge 394/91 all’art. 8 – Istituzione delle aree naturali protette nazionali, i commi 2 e 3 citano:

2. Le riserve naturali statali, individuate secondo le modalità di cui all’articolo 4, sono istituite con decreto del Ministro dell’ambiente, sentita la regione.

3. Qualora il parco o la riserva interessi il territorio di una regione a statuto speciale o provincia autonoma si procede di intesa. La Regione Molise, non essendo una regione a statuto speciale, rientra nel comma 2, che pertanto non prevede un procedimento d’intesa. In conclusione, a parere della Falco, la Regione, invece di intraprendere un percorso di dubbia interpretazione, avrebbe dovuto chiaramente esprimersi su due opzioni: 1. La Regione si opponeva fermamente all’Istituzione del Parco; 2. Portare avanti, con convinzione, l’idea di Parco Nazionale, tenendo presente quanto dichiarato nell’allegato 1 della delibera 558 del 30/12/2019 “L’analisi del contesto socio economico del Matese molisano con particolare riferimento alle aree naturali protette e ai SIC della Rete Natura 2000”, al capitolo “caratteristiche del tessuto socio economico dell’area Parco – Il territorio e i suoi abitanti”, viene dichiarato: “Questo rapporto forte tra storia, paesaggio, ambiente naturale e testimonianze culturali costituisce l’elemento qualificante e caratterizzante del Parco Nazionale del Matese e di tutte le strategie di sviluppo sostenibile che si intendono attuare sul territorio matesino (es. Strategia Aree Interne)”

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