Paolo Donat Cattin impresario teatrale figlio del Ministro Carlo Donat Cattin e fratello di Marco, brigate rosse.Quando il destino scrive le sue trame. Paolo si è spento dopo una lunga malattia che lo aveva reso prigioniero nel proprio corpo. Ha gestito per anni il teatro Giulio Cesare e il Teatro Nazionale, noto per aver prodotto importanti spettacoli con artisti come Giorgio Gaber, Monica Guerritore, Gassman, Rigillo, Salemme. Il padre era morto lo stesso giorno di ventuno anni fa. Era stato un esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Domani, per i funerali a Torino, giungeranno la seconda moglie e i figli Marco, Francesco e Vittoria.
La notizia della morte di Paolo Donat-Cattin ha fatto il giro delle agenzie, e in un baleno si è aperta una finestra sulla vita difficile, anche sfortunata, di questo uomo segnato da un cognome illustre. Il destino scrive le sue trame e solo di tanto in tanto gli uomini afferrano il nesso. Il Lutto che ha colpito il mondo politico e dello spettacolo rinnova una pagina tormentata della Storia d’Italia, legata al monopolio della Democrazia Cristiana, al mondo dello spettacolo. Paolo Donat-Cattin, impresario teatrale assai noto nel mondo artistico per aver gestito prima il teatro Giulio Cesare di Roma con Luca De Filippo e poi, dagli anni’90, assieme alla seconda moglie, Tiziana Grassi, il teatro Nazionale, se ne è andato in punta di piedi, dopo una lunga, atroce malattia che lo aveva reso prigioniero nel proprio corpo.
IMPRESARIO TEATRALE
Il secondogenito del ministro della Dc, Carlo Donat-Cattin e di Amelia,(gli altri figli erano il primogenito Claudio, giornalista e autore Rai, Marco e Maria Pia sposata con Carmine) che aveva rifiutato l’impegno politico della famiglia, ha prodotto numerosi spettacoli con il regista Giuseppe Patroni Griffi e i più noti artisti si sono alternati nei suoi teatri: da Carmelo Bene a Giorgio Gaber, da Ugo Pagliai a Paola Gassman, da Gabriele Lavia a Monica Guerritore, da Mariano Rigillo a Vincenzo Salemme fino ad un giovane Alessandro Gassman. L’alto rilievo artistico delle sue produzioni teatrali, che portavano al Nazionale la Roma-bene, con la bellissima seconda moglie-musa, Tiziana, che curava le public relation, gli hanno fatto guadagnare numerosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.
MORTO LO STESSO GIORNO DEL PADRE, IL MINISTRO CARLO
Paolo, è questo lo scherzo del destino, è morto lo stesso giorno in cui si era spento il padre, il ministro Donat-Cattin, nato a Finale Ligure nel 1919. Sottosegretario alle Partecipazioni Statali nei gabinetti Moro (1963-66), fu quattro volte ministro del Lavoro dall’agosto del 1969 al giugno del 1972, ministro per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno dal 1973 al 1974 e ministro dell’Industria dal 1974 al 1978. Nello stesso anno fu nominato vicesegretario della DC. Senatore dal 1979 al 1983, quindi di nuovo dal 1984, è stato ministro della Sanità dal 1986 al 1989 e ministro del Lavoro dal 1989 al 1991.
UN COGNOME DIFFICILE
Ecco perché non è facile portare un cognome del genere. Ma Paolo era anche fratello di Marco, ex terrorista pentito di Prima Linea, morto prematuramente in un incidente mentre cercava di prestare soccorso agli occupanti di una vettura che lo precedeva. Porta il suo nome il primo figlio di Paolo e Tiziana, Marco Donat-Cattin, studente presso la Scuola di Regia e Cinematografia. La famiglia Donat-Cattin è stata, e continua a essere centrale, nella vita pubblica. Marco, ancora il destino che ci mette lo zampino, muore dunque in un incidente, così come era morta la mamma, Amelia. La Fondazione Carlo Donat-Cattin di Torino, in via Stampatori, continua da anni a presentare volumi e organizzare dibattiti. La stessa moglie di Paolo, Tiziana Grassi ha presentato nella città d’origine del marito, Torino, presso le Officine Grandi Riparazioni, il Dizionario dell’Emigrazione di cui è co-autrice con Mina Cappussi.
Un altro figlio dell’ex ministro, Claudio Donat-Cattin, ègiornalista e autore Rai che da 20 anni firma (assieme a Vespa e a Marco Zavattini) la trasmissione di successo Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa. Di Claudio è rimasto alla storia lo sputo in diretta di Pippo Baudo.
Di Paolo Donat Cattin si può rammentare una famiglia ingombrante, insomma, e una vita travagliata. Poi la lunga malattia, che l’aveva reso schiavo del proprio corpo. Solo impercettibili movimenti, di tanto in tanto, per dire a Marco, a Francesco, a Vittoria e agli altri figli della prima moglie, che lui c’era, seppure isolato in un corpo.
I funerali si svolgeranno lunedì prossimo alle 9.30 a Torino, nella Chiesa di Santa Giulia.