Ordine degli Architetti Roma omaggia i colleghi che nel 1983 hanno compiuto 50 anni di professione, attraverso il progetto Monitor D. Quest’ultimo ha lo scopo di diffondere la conoscenza dell’architettura moderna e contemporanea e di informare su quei professionisti che hanno costruito la storia dell’Ordine di Roma
Ordine degli Architetti Roma nel 1983 dava l’avvio, con una mostra, alla celebrazione dei colleghi che avessero compiuto 50 anni di professione.
Ordine degli Architetti Roma e il progetto Monitor D
Oggi il “progetto Monitor D” prevede sia pubblicazioni cartacee (nel 2016 è stato pubblicato il VI volume con architetti che si sono iscritti all’OAR negli anni 1961-65 e hanno continuato la loro professione per 50 anni), sia l’inserimento dei dati sul sito dell’Ordine. Il progetto Monitor, ha come scopo la diffusione della conoscenza dell’architettura moderna e contemporanea, ed è attualmente composto da diversi moduli.
Una sola donna tra i tanti architetti
Colpisce subito, fra l’altro, come l’immagine riportata in copertina, nel primo volume “Catalogo della Mostra del 1983”, dei laureati di 50 anni prima, presentasse, nella “foto di gruppo”, una sola donna. I tempi sono cambiati piuttosto velocemente: ben presto le “architette” si sarebbero moltiplicate unendo forse alle competenze tecnologiche, qualche sensibilità più acuta, capillare e puntuale nei riguardi dell’ambiente e delle esigenze della realtà quotidiana. Noi architetti abbiamo una responsabilità nei riguardi del mondo costruito, delle dimore in cui abita ogni cittadino, delle strade che percorre, dei palazzi che accolgono le istituzioni, delle scuole che i nostri figli occupano quotidianamente. Accanto alla responsabilità c’è però, per l’architetto, l’innegabile emozione che dà questa particolare consapevolezza.
Un’esperienza di grande interesse tra disegni architettonici e arredamenti
Il mio compito, per la mostra del 1983, fu quello di intervistare gli architetti selezionati che erano stati in gran parte nostri docenti. E così ebbi modo di intervistare architetti nati alla fine del 1800, come Luigi Piccinato (n. 1899), architetto, docente universitario e titolare di numerosi prestigiosi premi, che mi “confidava” quanto era stata forte la sua “vocazione” per l’urbanistica, redigendo piani regolatori da nord a sud in tutta Italia. Fu davvero una esperienza di grande interesse, in un periodo in cui si parlava ancora di disegno architettonico, di quei disegni di progetto (esposti alla mostra), che erano per sé stessi opere d’arte. Ma già si stavano avviando svolte concrete verso quella che veniva giustamente definita “un’attività eccezionalmente ricca” dal design, all’arredamento, alle strutture avveniristiche che ci avrebbero portato all’attuale era digitale in cui le nostre esperienze progettuali entrano in quella realtà virtuale, che si può osservare da Roma a Dubai, dalla Sicilia alle Azzorre!
Creazione di un archivio per ritrovare la storia urbana
Ed è stata quindi un’idea eccellente dell’Ordine degli architetti di Roma, quella di creare un archivio di tutto questo materiale in trasformazione, che permetterà a chiunque lo volesse, di ritrovare la storia urbana del centro in cui vive, attraverso la creatività di tutti i suoi progettisti.
Costruire la storia dell’Ordine di Roma
La pubblicazione della collana “50 anni di professione” è parte del progetto complessivo “Monitor”, finalizzato alla tutela del lavoro degli architetti e della loro figura professionale attraverso la diffusione delle esperienze lavorative; in particolare Monitor D persegue l’obiettivo di informare in modo sintetico su quei professionisti che non solo hanno “costruito” la città, ma hanno costruito la storia dell’Ordine di Roma, compiendo 50 anni di professione.
Biografia
Luisa Chiumenti nata a Milano nel 1940, consegue la laurea presso la Facoltà di Architettura della “Sapienza” Università di Roma nel 1964. ed è iscritta all’Albo dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma dal 1965 e provincia e dal 1992 è iscritta anche all’Ordine dei Giornalisti di Roma (elenco pubblicisti).
Risiede a Roma, dove tuttora esercita la libera professione.
La prima infanzia trascorsa nella cittadina di Rovereto (Trento) in un ambiente sociale e culturale assai vivace, fondato sulla forza di Istituzioni quali la pregiatissima Accademia degli Agiati fu per lei estremamente importante per stabilire alcuni punti fermi della propria formazione, che sarebbero rimasti preziosi per tutta la successiva carriera.
Ritornata infatti in Trentino, dopo il suo trasferimento a Roma negli anni ’50 e sviluppati i suoi studi già con gli ultimi esami di Urbanistica, e a sperimentare poi il rigore di quell’ambiente nella proposta di progettazione del Piano Intercomunale della Valle Lagarina e nella localizzazione di un Centro direzionale, nella periferia di Rovereto, a Borgo Sacco.
giungendo poi alla tesi di laurea (relatore il prof. Plinio Marconi, allora Preside della Facoltà), svolge uno studio approfondito su un’ipotesi di ristrutturazione e risanamento del centro storico della stessa Rovereto.
Ed è così che ritorna in Trentino a svolgere le sue prime esperienze progettuali, con la costruzione e direzione lavori della scuola media di Ala (Trento), affrontando il delicato tema dell’inserimento di un plesso moderno nell’ambito di un equilibratissimo centro storico, scrigno di palazzetti barocchi molto ben tutelati. Ancora nella provincia di Trento, a Civezzano, con l’arch. Pisoni realizza un complesso abitativo plurifamiliare di tipo economico, che fiancheggia la grande piazza della storica chiesa. Sono questi gli anni in cui l’architetto svolge anche incarichi di insegnamento a Roma sia presso Istituti superiori che presso la Facoltà di Ingegneria della “Sapienza” per la Cattedra di Disegno I/F, mandando avanti il principio di inserimento armonico del moderno nell’esistente, facendo compiere agli studenti alcune ricerche sul centro storico di Roma, approdate nelle relative pubblicazioni d’Istituto. Nell’anno accademico 1967-68, nell’ambito del progetto Senso di una ricerca, sono pubblicati altri lavori di ricerca inerenti questo ambito, come Modulo e civiltà industriale. Le funzioni del modulo: deduttiva di indagine e induttiva quale movente della ideazione progettuale, che denunciano l’intenzione del gruppo di lavoro di accrescere la qualità formativa per il futuro professionale degli studenti, sempre nel confronto attivo fra radici del passato ed evoluzione futura.
e approfondire i propri filoni di ricerca. Si dedica quindi ad una serie di realizzazioni progettuali prevalentemente nella provincia di Roma, ma anche a Napoli, Carsoli (L’Aquila) e Agrigento tra cui spiccano complessi di servizi, alberghi-scuola, licei, strutture sanitarie e cimiteriali oltre a numerose abitazioni.
Contemporaneamente, tuttavia, continua a portare avanti gli studi storico-architettonici fra passato e presente, partecipando, con relazioni su invito, a numerosi convegni, con pubblicazione dei relativi atti, quali il Convegno IN/ARCH ’67 Problematica delle infrastrutture aeroportuali e sua presenza nella pianificazione del territorio di Roma; i convegni annuali dell’AGERE (Associazione Generale dell’Edilizia), di cui è anche consigliere; il Convegno di Studi Bramanteschi e il Convegno di Studi Borrominiani tenuti presso l’Accademia di San Luca, a Roma. Tra i più recenti si ricorda quello del 2013 “I toponimi, bene culturale immateriale da salvaguardare e valorizzare per una conoscenza capillare del territorio”, presentato alla giornata di studi Toponomastica Bene Comune presso la sede dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia, organizzata dalla Consulta BBCC – ora Dipartimento BBCC – presieduta da V. Rossini.
Con l’Istituto di Ricerca Urbanologica e Tecnica della Pianificazione, pubblica, sui relativi Quaderni, una serie di medaglioni storici sui più importanti centri distribuiti lungo le vie consolari romane nella campagna romana. Redige fra l’altro diverse voci urbanistiche sul Dizionario di Architettura e Urbanistica, diretto da Paolo Portoghesi, oltre a diverse voci nella Sezione Architettura del Dizionario Biografico degli Italiani.
Presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Reggio Calabria tiene un seminario sui Catasti Storici Ferraresi, e poi a Catanzaro un seminario sugli Elementi di Architettura. Nel Palazzo Chigi di Ariccia tiene un corso per studenti dell’Università dell’Alabama ai quali illustra un viaggio in Italia attraverso le grandi opere d’arte e di architettura; infine tiene i corsi di Lettura della Città finanziati dal Comune di Roma per l’IPSIA “Duca d’Aosta” di Roma.
Sempre convinta comunque, del forte, biunivoco rapporto esistente fra architettura e arti visive (scultura, pittura, cinema), svolge in quest’ambito una fervida attività di studio e partecipazione, quale inviata della Rivista AR di cui ha fatto parte della redazione fin dalle prime uscite, ad eventi internazionali, come il convegno dell’AICA (Associazione Internazionale Critici d’Arte) incentrato proprio sul rapporto tra architettura e arti visive, e poi con il successivo viaggio per visitare i cantieri di costruzione dei nuovi complessi museali in varie città del nord Europa.
Il rapporto con il mondo architettonico internazionale non si è mai interrotto attraverso i numerosi viaggi in Europa e negli Stati Uniti, anche grazie alle deleghe, specie negli ultimi anni, su incarico della Presidenza dell’Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia.
Tra il 1975 e il 1980 completa, con Fernando Bilancia, lo studio capillare e analitico su ogni emergenza archeologica, topografica e urbanistica di tutte le vie consolari romane, entro i limiti della campagna romana e pubblica, con la storica Casa Editrice Leo S. Olschki di Firenze e il sostegno dell’allora Banco di Roma, i 7 volumi de La campagna romana antica, medievale, moderna (dal Fondo Tomassetti conservato presso l’Archivio Capitolino).
Di seguito viene chiamata ad occuparsi, come esperta e insieme a G. Sartorio, del film Le grandi Vie (che al tempo dell’Impero Romano hanno attraversato il Mediterraneo), su incarico della Trans World Production, nell’ambito del grande progetto del poligrafico dello Stato: Imago Vrbis: XV Film sull’immagine di Roma, realizzati con le foto del Premio Oscar per la fotografia, Vittorio Storaro, le musiche del Premio Oscar Ennio Morricone e la regia del grande Carlo Lizzani. Sulle stesse tematiche, presso la Fondazione Roma – Museo del Corso a Palazzo Cipolla ha organizzato e diretto il Convegno di studi Le antiche vie consolari romane nei confronti con il tessuto urbano attuale, nei tratti in cui le antiche mappe, oltre le mura, ne registrano i percorsi verso la campagna romana.
Convinta dell’importanza della comunicazione, prosegue tuttora anche la sua attività giornalistica come Direttore responsabile di Data News e redattore o collaboratore di numerose altre riviste, ricevendo anche alcuni premi giornalistici. Tra questi il Premio Sulmona 2006 per la rivista Data News, il Premio Paone del 2008 a Lanciano, per un reportage sulla rivista Sinequanon ed il Premio alla Carriera ricevuto durante il Festival della letteratura di viaggio a Lecce, nel 2010.
Oggi continua ad occuparsi del territorio attraverso numerose pubblicazioni a cui si accompagnano diversi allestimenti di mostre d’arte (a Roma, Siena e Bruxelles), tra cui si ricordano in particolare le due prime edizioni di Expo Luxe, rispettivamente alle Scuderie di Palazzo Ruspoli e a Palazzo Ferrajoli a Roma e sempre interessata al territorio, con la presentazione del Quartiere “Vigne Nuove di Roma in occasione degli eventi legati alle giornate dell’Open House del 2022.
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