Obbligo vaccinale: Salvini e Fontana chiedono il rinvio.

Scuola/Università/Sanità

Salvini e Fontana schierati sul fronte no vax. In corso l’approvazione dell’emendamento proroga alla Legge Lorenzin. Salvini: “il diritto all’educazione non possa essere negato a nessuno. È giusto che a inizio anno, nelle scuole e negli asili, possano entrare tutti”. Mariastella Gelmini: “Rinviare l’obbligo è da irresponsabili”

 

(UMDI-UNMONDODITALIANI) Regioni italiane all’attacco contro l’obbligo vaccinale. Leggi regionali e consulte ma anche esponenti della politica come Salvini e Fontana schierati sul fronte no vax, è un segno di civiltà e democrazia la libertà di scelta. Sull’altro fronte la Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini che scrive su facebook: “La Regione Umbria si doterà di una propria legge regionale mantenendo l’obbligo della certificazione vaccinale per l’iscrizione a tutte le scuole della regione”. Anche Vincenzo De Luca, presidente della Campania: “Esprimo la netta contrarietà al rinvio dell’obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili, e soprattutto di fare arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini”. Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni, spiega: “I vaccini non sono un fatto burocratico ma la più grande modalità di prevenzione. Qualora il governo non volesse  farlo, e l’emendamento con la proroga dovesse essere approvato, allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull’obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, oppure ricorrere alla Consulta, perché la sanità non è competenza esclusiva dello Stato”. A rispondere è il vicepremier Matteo Salvini che dice : “Ho vaccinato i miei figli, però ritengo che il diritto all’educazione non possa essere negato a nessuno. È giusto che a inizio anno, nelle scuole e negli asili, possano entrare tutti. Molti Paesi al mondo non obbligano ma educano”. Il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana , parla con toni simili dalla festa in Romagna: “Penso che sia importante la libertà di scelta. Ci sono degli esempi in Europa molto positivi che si potrebbero introdurre. In Belgio, i pediatri fanno i vaccini, sono i pediatri quelli che conoscono meglio di chiunque altro i bambini e le famiglie e ci potrebbe essere una analisi migliore”. Il rinvio dell’obbligo è infatti contenuto in un emendamento alle milleproroghe, il decreto dovrebbe essere approvato domani in Senato. Il testo, in deroga transitoria alla legge Lorenzin, prevede appunto che per la frequenza del prossimo anno scolastico 2018-19 basterà l’autocertificazione, una dichiarazione sostitutiva delle vaccinazioni effettuate, da presentarsi alle scuole. In ogni caso, ha già precisato Grillo, ‘la mancata presentazione della documentazione non comporterà la decadenza dell’iscrizione scolastica.

Allarme opposizioni

Il Pd lancia una petizione popolare, in particolare il segretario Maurizio Martina dice: “La decisione di Lega e Cinque Stelle e del governo di rinviare l’attuazione della legge, varata dal parlamento solo un anno fa, che reintroduce l’obbligo ai vaccini per i nostri bambini, dall’asilo alla scuola, a difesa della loro salute, è una scelta grave e inaccettabile”. E annuncia: “Fuori dal Parlamento in queste ore sosterremo una petizione nazionale a partire dalle nostre feste democratiche dell’unità e dai nostri circoli perché migliaia di cittadini possano condividere questa battaglia e chiedere anche così al governo di cancellare questo assurdo emendamento. Non si combatte la scienza, si combattono le malattie. Il diritto alla salute dei bambini non si rinvia”. Non solo, parole di protesta arrivano anche da Forza Italia, la portavoce Mariastella Gelmini: “Rinviare l’obbligo è da irresponsabili”. “L’imposizione del ministro di sinistra è stato tuttavia un atto dittatoriale, mosso a foraggiare le case farmaceutiche”.

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