Obbligo vaccinale docenti sospesi. Il TAR Lazio ha ordinato il pagamento di metà stipendio alla guardia penitenziaria sospesa. Anief lo chiederà per 8mila dipendenti della scuola lasciati senza retribuzione. Ecco come aderire al ricorso. Il 31 marzo cessi green pass e obbligo con la fine dell’emergenza
Obbligo vaccinale docenti sospesi, sanitari, poliziotti, carabinieri. Adesso i giudici cominciano a valutare il peso enorme di norme che andranno riviste per tutte queste categorie e, ovviamente, per i 50enni. Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto con ordinanza n. 1234/22 il ricorso su cui è intervenuto ad adiuvandum l’Anief, l’unico sindacato, e rimarchiamo l’unico, che ha difeso il diritto dei docenti a non subire la vaccinazione. Sempre il Tar, con l’ordinanza 1234/22 ha ordinato al ministero di pagare la metà della retribuzione al personale sospeso in attesa dell’udienza pubblica di merito, dove sarà discussa la costituzionalità della norma che ha introdotto l’obbligo vaccinale, il prossimo 6 maggio. Nel frattempo padri e madri di famiglia potranno ricominciare a respirare, dopo le ristrettezze economiche di questi mesi.
Obbligo vaccinale docenti sospesi. Metà stipendio alla guardia penitenziaria
La sezione V del Tar Lazio, riunita in Camera di Consiglio, nel ricorso promosso dall’avvocato Parenti e discusso dall’avvocato Lauricella per una guardia penitenziaria dipendente del Ministero della giustizia e su cui sono intervenuti gli avv. Ganci, Miceli e Zampieri ha confermato il precedente decreto monocratico e disposto il pagamento della metà della retribuzione al dipendente sospeso senza il cosiddetto booster.
L’ordinanza del TAR
“Considerato che il ricorso richiede approfondimento di merito, – leggiamo nel dispositivo – in relazione ai profili di doveroso bilanciamento di valori costituzionali, tra la tutela della salute come interesse collettivo – cui è funzionalizzato l’obbligo vaccinale – e l’assicurazione di un sostegno economico vitale – idoneo a sopperire alle esigenze essenziali di vita, nel caso di sospensione dell’attività di servizio per mancata sottoposizione alla somministrazione delle dosi e successivi richiami, c.d. booster “tenuto conto che la sospensione è dichiaratamente di natura non disciplinare e implica la privazione integrale del trattamento retributivo. Ritenuto, pertanto, di accogliere l’istanza cautelare, nel senso che al ricorrente sia corrisposto un assegno alimentare pari alla metà del trattamento retributivo di attività, confermando il decreto monocratico del 27/01/2022 n. 544, nei sensi indicati”.
31 marzo cessi stato di emergenza e green pass
Anief, naturalmente non starà con le mani in mano. Il giovane sindacato distintosi per la linea assunta in relazione al green pass e all’obbligo vaccinale per i docenti, ha già fatto sapere che nei prossimi giorni, chiederà lo stesso pagamento della metà della retribuzione, per tutto il personale sospeso che ha aderito ai ricorsi al Tar Lazio o che vorrà aderire ai ricorsi al Presidente della Repubblica entro il 15 marzo, in attesa della decisione della Consulta. Sono ancora in 8 mila, infatti, i docenti e gli amministrativi che risultano sospesi. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, non demorde e ribadisce la necessità di eliminare ad ogni modo il vincolo vaccinale con la cessazione dello stato di emergenza il prossimo 31 marzo.
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