Nuovo Dpcm regole severe: prosegue la lotta contro il tempo per abbattere i contagi. Il 16 gennaio partirà un nuovo Dpcm, che verrà illustrato alle Camere dal ministro della Salute Roberto Speranza entro il 13 gennaio. Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia in fascia arancione. Vietati gli spostamenti tra Regioni, anche tra quelle gialle. Il governo valuta la proroga dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio, che potrebbe essere il 31 marzo o addirittura luglio
Nuovo Dpcm regole severe in arrivo per contenere i contagi da Coronavirus. Previste misure per spostamenti tra regioni, zona arancione, zona bianca e orari di divieto per i bar. Con l’incontro avvenuto tra il premier Giuseppe Conte e i capi delegazione di maggioranza. Ad oggi fissato il confronto con le Regioni sul provvedimento atteso per il prossimo 16 Gennaio 2021. Da quanto spiegato da fonti di governo, il nuovo DPCM si accompagnerà a nuovi ristori, mentre verrà prorogata la “norma Bonafede” sul divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle.
Nuovo Dpcm regole severe: cosa accadrà?
Confermato il coprifuoco alle 22, ma verrà introdotta una nuova zona, quella bianca. L’unica restrizione prevista in zona bianca consisterà nel potare la mascherina e mantenere le distanze, per evitare la diffusione del contagio. Sarà vietato inoltre sarà vietato l’asporto di cibi e bevande dai bar dopo le ore 18 per evitare aperitivi “abusivi”. Vietati anche gli spostamenti tra regioni gialle, servirà infatti un decreto apposito per la modalità di mobilità prevista. Quando si diventa in zona rossa? Si entra automaticamente in zona rossa in base all’incidenza, ovvero se si superano 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti.
Sono queste le prime indiscrezioni che arrivano dal vertice, appena concluso a Palazzo Chigi, del governo con i capidelegazione di maggioranza sul nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio. E intanto, in vista della riunione dell’esecutivo con le Regioni, già ci sono le prime avvisaglie di polemica da parte dei governatori. Come quello dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che contesta proprio l’introduzione dell’incidenza settimanale tra i parametri che determinano il colore delle zone.
Stato di emergenza prolungato al 30 Aprile
“Quel limite non l’ha chiesto nessuna Regione – chiarisce Bonaccini che è anche presidente della Conferenza delle Regioni – e se volete la mia impressione, non entrerà fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle Regioni”. “Domattina ci confronteremo con il governo – ha aggiunto ancora il presidente della Conferenza delle Regioni – e come sempre cercheremo di fare il meglio possibile”. Il governo intanto sta valutando la proroga, al 30 aprile, dello stato di emergenza in scadenza a fine gennaio, anche se sulla nuova data si sta ancora ragionando.
Nuovo Dpcm prevede una zona bianca
Tra le ipotesi, come detto, c’è quella di introdurre la zona bianca che per la verità con i numeri attuali difficilmente sarà raggiungibile da qualsiasi regione prima di febbraio–marzo. Lo status di zona bianca, infatti, si ottiene con un Rt, indice di contagio, non superiore a 0,5 e un tasso di incidenza di 50 casi alla settimana ogni 100mila abitanti. Chi riuscirà a raggiungere questo traguardo potrà dire addio alle restrizioni. Rimarrà infatti solo l’obbligo di utilizzare la mascherina e di rispettare la distanza di sicurezza. Scomparirà anche il coprifuoco dalle 22 alle 5 e riapriranno tutte le attività a cominciare dalle scuole. E poi ancora bar, ristoranti, cinema, teatri musei, centri commerciali, palestre, piscine e impianti sciistici.
5 Regioni a rischio e l’incidenza dei casi
In base all’ultimo monitoraggio, con l’abbassamento dei parametri relativi all’incidenza dei casi, l’unica regione che andrebbe automaticamente in zona rossa sarebbe il Veneto, che ieri aveva un’incidenza a sette giorni di 454,31 casi per 100mila abitanti. A rischio anche l’Emilia Romagna, con un’incidenza a 242,44. In tutto sono cinque ad oggi le regioni o province autonome che superano i 200 casi ogni 100mila abitanti: oltre a Veneto ed Emilia Romagna, ci sono la provincia di Bolzano (231,36), il Friuli Venezia Giulia (205,39) e le Marche (201). In ogni caso, nessuna regione è sotto la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti, quella che, dice la cabina di regia del ministero della Salute, permetterebbe “il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e il tracciamento dei loro contatti”. L’incidenza più bassa si registra in Toscana, con 78,95 casi ogni 100mila abitanti.
Nuovo Dpcm regole severe: chiuse palestre e piscine
Per lo sport bisognerà ancora attendere. Le palestre dovrebbero rimanere chiuse a gennaio anche se in programma c’è un incontro tra il ministro Vincenzo Spadafora e il Cts del 12 gennaio per stabilire eventuali deroghe per le lezioni individuali. Un’ipotesi, quest’ultima, che tuttavia raccoglie pochi favori.
Nuovo Dpcm regole severe: impianti da sci fermi
Il 18 gennaio non riapriranno gli impianti da sci come era stato ipotizzato.
Musei, cinema e teatri
Porte chiuse ancora per cinema e teatri. I musei invece potrebbero riaprire, ma soltanto nelle regioni gialle.
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