Novità decreto greenpass bis il Senato ha dato il via libera definitivo alla conversione in legge nel testo già approvato dalla Camera, ad agosto, estendendo l’obbligo di green pass per gli impianti sciistici, il personale scolastico e universitario, oltre che sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza (no tram, bus o metro)
Novità decreto greenpass bis il testo finale votato assorbe però anche il decreto ter approvato lo scorso 8 settembre che amplia ancora di più la platea – green pass necessario per genitori e chiunque acceda in scuole e università, compreso personale delle ditte di pulizia e addetti alla mensa – introducendo anche l’obbligo di vaccini per i dipendenti delle Rsa che scatterà dal 10 ottobre. La mancata esibizione di green pass è considerata assenza ingiustificata e scatta da subito lo stop alla retribuzione.
Novità decreto greenpass bis, la spiegazione di ogni singolo cambiamento.
Ecco solo alcune delle principali novità introdotte dalla commissione al decreto green pass bis convertito in legge in via definitiva dal Senato con 189 sì, 31 no e nessun astenuto.
Green pass con tampone molecolare negativo valido 72 ore invece che 48. Prevista la fornitura obbligatoria di mascherine FFP2 e FFP3 al personale che lavora nelle scuole dell’infanzia.
Eccezione possibile alla regola della scuola in presenza solo in zona rossa (non più in zona arancione) in circostanze di «eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica».
Obbligo di mascherina sempre all’università anche se tutti gli studenti sono vaccinati. Alla base di questa scelta, è stato spiegato, c’è la natura delle comunità degli universitari: a differenza di quelli delle scuole, gli studenti universitari non sono suddivisi per classe, ma “migrano” all’interno degli atenei, cambiando spesso “compagni di studio” a seconda delle lezioni che devono seguire e dei luoghi dove vengono tenute.
Sul fronte trasporti si prevede l’obbligo di green pass non solo per aerei, intercity, Alta velocità, autobus e traghetti con collegamenti intraregionali ma anche per accedere gli impianti di risalita: «Funivie, cabinovie e seggiovie, qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento, con finalità turistico-commerciale e anche ove ubicate in comprensori sciistici, senza limitazioni alla vendita dei titoli di viaggio.
Novità che apre la strada alla stagione sciistica.
E c’è chi si è già mosso. Il “Protocollo riapertura delle aree sciistiche e per l’utilizzo degli impianti di risalita”, firmato il 22 settembre a Milano dalla Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi), dall’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef), da Federfuni, Amsi e Colnaz introduce già l’obbligo di green pass per accedere agli impianti di risalita, fissando la capienza delle seggiovie al 100%, limitata all’80% se utilizzate con chiusura delle cupole paravento. Capienza ridotta all’80 per cento anche per cabinovie e funivie. Previsto anche l’obbligo di mascherine chirurgiche o Ffp2 negli spazi comuni e sugli impianti.
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