Notte giorno sui libri, senza essere Leopardi. A seguito dell’emergenza Covid, il blended learning si fa strada e ottiene il riconoscimento che merita. L’Università telematica eCampus ha da sempre creduto nell’insegnamento a portata di clic. Gli studenti non perdono ore per i trasferimenti e non sono vincolati agli orari. Facilitare l’insegnamento a distanza, l’idea del rettore Enzo Siviero per sopperire alla crisi economica che seguirà al Coronavirus
Notte giorno sui libri, senza essere Leopardi. Il blended learning è il futuro dell’università italiana. L’apprendimento che combina il metodo tradizionale frontale in aula con attività mediata dal computer è spopolato da anni negli States. Nel mondo, sconvolto dall’emergenza Coronavirus, l’e-learning si presenta come soluzione ottimale per percorrere la via dell’apprendimento. Gli istituti scolastici e gli atenei si sono reinventati scuole e università telematiche. Ci sono università che da anni hanno adottato questo metodo di insegnamento innovativo, reinventando i propri corsi in formato digitale. Investire notte giorno sui libri è possibile, a fronte del numero crescente di giovani volenterosi di conseguire una laurea, nel poco tempo a disposizione, tra lavoro ed impegni sociali.
Notte giorno sui libri. Il blended learning italiano targato eCampus
A sostenere il blended learning italiano ci pensa Enzo Siviero, rettore dell’Università eCampus, il più grande ateneo telematico italiano con 49 indirizzi di studio e 45.000 iscritti. “Tanti atenei non ci credono, sono restii, anche se nel mondo il tema dell’online ha fatto breccia ovunque. – dichiara il rettore in un’intervista rilasciata a Libero – Penso ad Harvard e agli Stati Uniti. Noi siamo attrezzati mentalmente e cavalchiamo quest’ondata con risultati eccellenti”. L’università è a portata di clic, non ci sono orari, le lezioni sono online e sempre di facile accesso e lo studente è libero di scegliere quando seguirle. I docenti sono sempre disponibili per chiarimenti ed approfondimenti e gli esami ci sono ogni mese! “Sono convinto che questo sia il modello vincente – continua Siviero – Gli studenti non perdono ore per i trasferimenti, non sono vincolati agli orari. Chi fa una domanda al professore ha la risposta nel giro di 24 ore, al contrario di quanto succede nelle università classiche”.
Più pragmatismo e meno burocrazia!
Il futuro dell’università italiana è a rischio per via del Covid. La crisi economica che seguirà l’emergenza socio-sanitaria che stiamo vivendo sarà più devastante del 2008. Si prevede un forte calo degli iscritti agli atenei italiani. In più, trovare lavoretti per sostenersi gli studi diverrà un’ardua impresa. Gaetano Manfredi, ministro per la Ricerca e l’Università, ha ipotizzato un accrescimento della ‘no tax area’, ma secondo il rettore di eCampus non sarà sufficiente. “Penso sia necessario aumentare le borse di studio e facilitare l’insegnamento a distanza. […] Più pragmatismo e meno burocrazia” – suggerisce Siviero. Intanto, l’ateneo telematico ha messo a disposizione la propria esperienza decennale pubblicando sul sito del Miur materiale per facilitare il lavoro a distanza dei docenti.
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